Capitolo 4

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A metà ora di sostituzione mi arriva un messaggio da Laura.

"Che bambina, poteva almeno venire qua a parlarmi invece di mandarmi un messaggio." Sbuffo mentre apro il messaggio.

Inizio chat...

Miriam, ci dispiace per quello che è successo ma sappiamo che se veniamo da te ci mangi invece di parlarci. Ti volevo comunque chiedere se questa sera sei disponibile per uscire con noi e i nostri nuovi amici. Se ti va, rispondi.

Va bene.

Fine chat...

Accetto la sua proposta, anche se Carlos mi ha cambiato l'orario per questa settimana, per recuperare un po' di denaro, sia io che lui, quindi questa sera tardi c'è un'altra gara.

Fine lezioni...

E anche la campanella dell'ultima ora suona, dando la possibilità a me, a mia sorella e ai miei amici di andare a casa. <<Vale.>> Richiamo mia sorella che era appoggiata al muro ad aspettarmi. <<Hey, andiamo?>> Mi chiede ed io annuisco. I miei amici vengono con noi finché le nostre strade non si dividono. Arriviamo a casa, Valentina bussa al citofono e poi dopo saliamo con l'ascensore. <<Siamo a casa!>> Grida Valentina, ma come al solito ad aspettarci c'è solo Cristian. <<Hey, bellissime!>> Ci saluta con un bacio sulle guancia. <<Ragazzi, stasera usciamo però verso le tre io non ci sono. >>  Comunico e loro aggrottano la fronte. <<E dove dovresti andare, pidocchio?>> Mi chiede mio fratello. <<A fare una cosa importante.>> Dico sviando il discorso. <<Con cosa importante intendi dire "Gara clandestina"?>> Mi chiede accigliata mia sorella. <<Esatto.>> Dico sorridendo, passando una mano in testa a Valentina come si fa ai bambini. <<Non ci andrai!>> Tuona mio padre in casa. <<E chi me lo vieta?>> Chiedo scontrosa. <<Tuo padre.>> Si indica. <<Intendi dire l'uomo che ha dato una mano a mia madre a crearmi e che non mi ha mai cresciuta ma ha dato il compito a suo suocero?! Lo so che non sono mai stata la tua preferita perché ho i lineamenti della famiglia di mamma e non della tua, ma mi sembra un po' esagerato essere l'unica che non ha la paghetta se fa qualche servizio e l'unica a non ricevere un bacio o un abbraccio da quando ero bambina. Chi me lo vieta è una persona crudele e senza cuore che da me non merita altro che essere chiamato tutore, invece che papà. In sostanza non sei nessuno.>> Detto questo vado in camera mia. Prendo lo zaino e lo preparo già per domani. Mi alzo dal letto dopo aver finito, metto lo zaino in spalla e faccio per uscire di casa. <<Dove intendi andare?! Dopo quello che hai detto farai scuola-casa per almeno un mese!>> Dice mio padre, bloccandomi proprio quando stavo per uscire. <<Ho mai rispettato le tue regole? No. E non intendo incominciare ora.>> Dico seria, trucidandolo con lo sguardo. Esco di casa e mi dirigo verso il McDonald's. Vado ad uno dei tabelloni digitali per ordinare e così prendo un Crispy Mac Bacon, le alette di pollo piccanti, una Sprite piccola e un Big Mac. Prendo il mio numero, mi avvicino alla cassa e aspetto il mio turno. Quando tocca a me pago con i miei soldi, quelli che mi sono guadagnata con le gare, e poi mi vado a sedere ad un tavolo libero. Apro lo zaino e mi metto a fare i compiti per domani finché non arriva il mio vassoio con ciò che ho ordinato. Mi metto a mangiare quando il cellulare si illumina con il nome di Laura.

Inizio chiamata...

Hey Miriam, sto venendo a casa tua con Giada, così ci prepariamo insieme per questa sera.

Veramente io starei al MC, se mi volete raggiungere sono qui.

Va bene, dopo andiamo a casa tua?

Ritornare a vivereWhere stories live. Discover now