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DAVIDE

I braccialetti rossi sono ormai diventati un istituzione in ospedale, li conoscono tutti e tutti, vorrebbero essere come loro. Ora l'evento più atteso è il ritorno di Leo, Cris e il piccolo Davide dall'isola.
All'ospedale che sorge tra gli ulivi, il tempo continua a scorrere, i pazienti continuano ad andare e venire, mentre i medici sono sempre gli stessi, l'integgerima dottoressa Lisandri, il saggio dottor Alfredi e l'arrogante ma bravo dottor Baratti continuano lottare e a vincere.
Perfino Ruggero dopo gli anni passati con i braccialetti è diventato più umano, talmente umano da interessarsi di più al prossimo.
Ma andiamo per ordine...

Leo
È passato un anno dalla mia guarigione e dalla nascita del piccolo Davide, con Cris abbiamo pensato che non poteva esserci un nome più adatto per nostro figlio, il nome del bello del gruppo, e spesso pensiamo che sarebbe stato uno zio fantastico.
È stato un anno meraviglioso, lo abbiamo passato sull'isola, imparando giorno per giorno cosa significa essere papà e mamma, e con l'aiuto di Bianca abbiamo visto crescere Davide. I braccialetti, ogni mese sono venuti a trovarci,ma le persone più presenti sono state Vale, Bella, Tony e Mela, ma su questo non avevo nessun dubbio.
Ora stiamo tornando a casa, andremo a vivere da mio padre, e sia io che Cris torneremo in ospedale, lei insegnerà ai più piccoli mentre io lavorerò come portantino,naturalmente mi continuerò insieme agli altri ad occuparmi della Radio.
-Parcheggio qui?-. Mi domanda Cris non appena arriviamo sotto casa di mio padre.
Annuisco e guardo nei sedili posteriori, Davide sta dormendo, sorrido guardandolo, è così bello, e dopo un anno non posso ancora credere che sia mio figlio.
-Lo prendo io amore, tu prendi gli zaini...-. Dico a mia moglie sorridendo.
Nel momento in cui prendo mio figlio in braccio lui si sveglia.
-Ei amore hai visto? Lo sai che ora rivedi il nonno?-. Gli dice Cris dolcemente.
Lui la guarda e sorride.
Così insieme, saliamo da mio padre che ci aspetta sulla porta.
-Leo! Cris!-. Ci saluta mio padre felice abbracciandoci.
-No..nno.-. Afferma lentamente Davide vedendolo.
-E tu? Ma quanto sei cresciuto!-. Afferma mio padre prendendolo in braccio.
Ne approfitto così per prendere gli zaini, e portarli in camera seguito da mia moglie.
-Sei felice di essere tornato?-. Mi domanda sorridendomi.
-Certo, ma io sono felice ovunque, basta che ci siate voi...-. Le dico posandole un bacio sulle labbra.

-Allora ragazzi, grazie all'aiuto di Vale e Tony sono riuscito a mettere apposto la stanza di Asia, voi starete lì. Mentre Davide starà nella tua vecchia stanza Leo.-. Ci spiega mio padre mentre stiamo preparando la cena tutti insieme. Davide sta già dormendo, è stata una giornata lunga e pesante per lui.
-Mi sembra un ottima cosa!-. Affermo entusiasta.
-Sì, anche a me! Poi, grazie che ci fai stare qua...-. Gli dice riconoscente Cris.
-Ma stai scherzando? Questa è casa vostra!-. Le dice mio padre sorridendo mentre apparecchia.
Lei sta per dire qualcosa quando il suo cellulare comincia a suonare.
Guarda il display ma non risponde.
-Chi è?-. Le domando allarmato.
Lei mi porge il cellulare, è suo padre, chissà cosa vuole... Vedo Cris in difficoltà, il suo volto comincia ad essere bagnato dalle lacrime, anche se fa la forte, lo so che i suoi gli mancano, ma che non riesce a perdonarli.
Non ci penso due minuti di più e rispondo.
-Pronto Cristina?-.
-No, sono Leone, suo marito, lei è?-.
-Sono suo padre, vorrei parlare con mia figlia.-.
-Mia moglie non vuole parlarle, e poi cos'è dopo un anno i sensi di colpa si fanno sentire?-.
-Io non ho nessun senso di colpa, volevo solo sapere come sta mia figlia.-.
-Se davvero le interessava, avrebbe potuto chiamarla prima oppure non cacciarla di casa in piena gravidanza...-.
-Cristina ha fatto la sua scelta, noi non eravamo daccordo ma ora pensavamo che... Abbiamo un nipote e...-.
-Cosa? Sì, avete un nipote ed è stupendo ma non lo è sicuramente grazie a voi, visto che se fosse stato per voi non sarebbe mai nato!-.
-Noi volevamo solo il bene di nostra figlia.-.
-E il bene di vostra figlia sarebbe stato uccidere il nostro bambino e dimenticarsi di me?! Ora vi dico io una cosa, mia moglie ha sofferto molto a causa vostra, e se vorrà sarà lei a cercarvi, fino ad allora non cercatela! Sono stato abbastanza chiaro?-.
-Chiarissimo. Cristina aveva ragione...-.
-Su cosa?-.
-Sei forte, e l'ami, si sente dalla forza con cui la difendi.-.
-Certo che l'ha amo! Mi ha amato guardando oltre la mia stronzaggine, mi è stata vicina quando non volevo nessuno, ha appoggiato tutte le mie follie, come io ho appoggiato le sue quando mi ha chiesto di sposarla, è la mia ragazza, è mia moglie, è la mia forza, è la donna migliore che potessi desiderare, come potrei non amarla? Anzi, come avete fatto voi a non amarla?-.
-Beh... Aspetteremo che sia Cristina a cercarci allora.. Grazie e buona serata Leone.-.
-Anche a lei.-.
Chiudo la telefonata e mi volto verso Cris che sta continuando a piangere tra le braccia di mio padre.
-Ei Cris... Vieni qui amore...-. Le dico prendendola tra le mie braccia.
-Ti amo...-. Mi dice tra i singhiozzi.
-Ti amo anche io... Non ti chiameranno più, quando e se vorrai... Li chiamerai tu.-.
Lei annuisce ma non dice nulla.

IONONHOFINITOWhere stories live. Discover now