Una strana richiesta

82 9 0
                                    

Spesso le persone chiedono dei favori a dei loro amici o conoscenti che, quasi sempre, cercano di andargli incontro il più possibile.
Ma certamente due perfetti sconosciuti non si affannerebbero per offrire il loro aiuto all'altro.


Quella mattina B. si era alzato più tardi del solito ma non aveva importanza visto che era disoccupato.
Lui ci teneva molto a quel lavoro ed era anche bravo a farlo ma, forse, i suoi superiori non la pensavano così altrimenti non avrebbero assunto quell'odioso sostituto che ora troneggiava sulla sua amata sedia girevole.
Continuò ad osservarsi allo specchio e ciò che vide gli fece provare un forte disgusto verso sé stesso: il volto era stravolto, segnato dalle numerose lacrime che aveva liberato la notte prima, la bocca era serrata in una linea sottile e rettilinea che sembrava non voler lasciar spazio ai sorrisi e gli occhi erano spenti, privi della loro solita vitalità.
Sospirò B. per poi dirigersi, sconfitto, nella sua cucina che era tremendamente silenziosa per i suoi gusti.
Posò il suo sguardo sul frigo e vide una vecchia foto con Kuroo che avevano scattato in una sera d'estate, la stessa nella quale avevano conosciuto Kenma che pochi mesi più avanti si sarebbe poi fidanzato con il suo migliore amico.
Una lacrima solitaria gli solcò il volto ma B. non si sforzò minimamente di toglierla: era stanco.
Era stufo di quella situazione e quella dannata foto, adesso, glielo aveva appena ricordato.
Era distrutto B. e la sua immagine, osservata prima nello specchio, glielo aveva ribadito.
Era devastato B. e il buio della casa rifletteva l'oscurità che avvolgeva il suo animo.
Si sentiva tradito: non era la prima volta e, ormai, aveva iniziato a farci l'abitudine ma Kuroo gli aveva mostrato una gentilezza che nessuno gli aveva mai rivolto.
Si sentiva colpevole di aver trattato in quel modo quel piccolo ragazzo biondo: Kenma lo aveva aiutato a capire di non dover dar troppo peso a ciò che la gente diceva di lui perché nessuno lo conosceva bene.
Il budino gli aveva detto, parole sue, che era una bella persona e a B. questa cosa l'aveva fatto scoppiare a piangere: nessuno glielo aveva mai fatto notare se non Kuroo.
Sospirò per poi scuotere la testa: non gli avrebbe contattati.
Insomma come lui aveva ferito loro, anche lui aveva ricevuto parole non piacevoli.
Nel messaggio di ieri era stato chiaro: aveva riferito al biondo che gli avrebbe parlato quando si sarebbe sentito pronto.
Il rumore di una bicicletta lo risvegliò dallo stato in cui si trovava e gli fece volgere lo sguardo verso il suono e vide che T. stava mettendo una lettera nella sua cassetta della posta.
Possibile che la sua sfortuna non avesse mai fine?
Possibile che proprio a lui toccava quella catastrofe?
Nella sua mente una nuova busta equivaleva all'ennesima bolletta da pagare: in fondo ieri non aveva ricevuto quella dell'immondizia.
Si affacciò alla finestra per salutare T. e poi dirigersi verso l'oggetto della sua disgrazia.
Avrebbe voluto parlare con T. ma come al solito era sfrecciato via verso la sua futura destinazione: era una forza della natura quel ragazzo che, nonostante l'aspetto saccente, era buono come il pane.
Prese la busta e stranamente era una lettera non una bolletta.
Che T. si fosse sbagliato di nuovo?
No, perché ora c'erano le sue iniziali sul margine superiore della stessa.
Curioso si mise seduto sugli scalini del portico ed aprì, questa volta con più cautela, l'oggetto che aveva tra le mani.

Via dei salici piangenti n.5

Mi dispiace disturbarla nuovamente e mi scuso se, proprio come me, aspettava notizie da una persona diversa e io l'ho illusa che fosse da parte della stessa.
La ringrazio sinceramente per avermi rinviato la lettera che era rivolta ad Akiko: stamattina l'ho spedita insieme alla sua, sperando che questa volta il suo postino T. non si sbagli nuovamente, anche perché così smentirebbe ciò che mi ha detto nella precedente lettera che mi ha inviato.
Le posso dire che tutte le supposizioni che ha fatto su Y., A. ed Akiko sono giuste: voglio molto bene ad ognuno di loro che a loro volta ne vogliono a me.
Y. e A. sono proprio due bambini fantastici e avrei proprio bisogno di vederli: sono quei tipi di persone che riescono a risollevare il morale anche al più triste e distrutto animo umano.
Sa, forse farebbe comodo anche a lei incontrarli ma, per quanto mi possa sembrare una persona per bene, non glielo lascerei fare, non senza di me.
Si metta nei miei panni: ai miei occhi è pur sempre uno sconosciuto proprio come lo sono io per lei.
Volevo ringraziarla del tempo che mi ha offerto: pochissime persone avrebbero fatto ciò che ha fatto lei.
Non la incolpo per aver letto la lettera anche perché da come mi ha detto aspettava notizie da K.
A proposito di lui...ne vuole parlare? Sa magari sfogarsi può esserle d'aiuto.
Mi dispiace che abbia litigato con K.: sembrava ci tenesse molto quasi allo stesso modo di me con A.
Ma forse è qui che si è sbagliato: la relazione che ci lega a loro è sì simile ma lei deve decisamente soffrirne di più.
Inoltre un ulteriore differenza è il modo in cui è avvenuta questa 'separazione': io e A. ci siamo allontanati in buoni rapporti mentre lei e K. sembra che vi siate salutati in malo modo, mi sbaglio forse? Se è così, mi scuso sinceramente.
Forse il fatto che ha permesso a me e a A. di rimanere in contatto sono proprio quei due bambini che sono la cosa migliore, insieme ad A. stessa e a F., che ho al mondo.
Forse nel suo caso l'altro ragazzo ha aiutato a distruggere il rapporto che lei aveva con K.?
Ha spinto lui K. ad andarsene?
Mi scuso veramente per essere così insistente ma vedo che lei, proprio come me, ha l'animo ferito e se lei vorrà, sarò ben lieto di poterle dare una mano: lei mi è stato d'aiuto, davvero.
Comunque sì, ho una bellissima casa sul lago e, proprio come ha detto lei, adoro l'acqua.
È molto grande forse troppo per me ma era l'unico luogo dove volevo andare.
Per fortuna F. mi aiuta a stare meglio ed insieme a me osserva la limpida distesa che si estende di fronte al mio amato dondolo che, molte sere, ha cullato me e F. per poi farci sprofondare in un sonno piacevole ma effimero.
Mi parli di lei signor K. in modo che possa ripagare il debito che ho con lei.
Mi scuso per la mia strana ed innopportuna invadenza,
Sperando che accetti la richiesta di un perfetto sconosciuto,

Con gentilezza, mia cara e vecchia compagna di vita, la saluto
K.A.



Ma A.,per la prima volta in vita sua, aveva infranto quella 'regola' non imposta da nessuno se non dai genitori ai rispettivi figli.
A. era diverso: sentiva il bisogno di esserci per quello sconosciuto perché, a differenza delle altre persone, non riusciva ad ignorare un grido silenzioso di aiuto.


Questo capitolo mi piace molto spero che lo stesso sia per voi💛
Avete notato che i numeri delle vie corrispondono a quelli della divisa?
Grazie a chiunque legga, commenti o voti la storia!
Alla prossima ✍️

Just a few letters✉️✍️Where stories live. Discover now