2. Hi

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Mi alzo e mi dirigo verso il bagno.
Non mi trucco neanche, tanto a nessuno importerà di me.
Mi metto un paio di jeans neri e prendo una felpa a caso dall'armadio.
Mi metto le scarpe e scendo in cucina.
"Tesoro, sei pronta?" Chiede mio padre con uno sguardo preoccupato.
"Sì, papà" sussurro.
Prendo una mela che mangio velocemente.
"Ti accompagno io o preferisci andare da sola?" Chiede mia madre successivamente.
"Vado da sola" mi faccio coraggio.
Lei annuisce insicura.
Esco e salgo sulla mia moto, ormai ferma da un anno.
La faccio partire prima che Stiles apra la porta di casa sua.
Arrivo a scuola, inutile dire che tutti mi guardano increduli.
Sento continui bisbigli.
"Chissà perché è scomparsa" sento.
Faccio un respiro e mi dirigo verso la prima aula, economia.
Per mia somma fortuna, sì come no, vedo Stiles e Scott entrare nell'aula.
Si fermano di colpo quando mi vedono.
Alzo lo sguardo e li vedo.
Sì, sono ancora dannatamente belli.
Non riuscendo più a sostenere i loro sguardi, abbasso il viso verso il mio telefono.
Come se avessi qualcosa di interessante da guardare su quell'aggeggio.
Li vedo con la coda dell'occhio sedersi dietro di me.
"Ma è lei?" Chiede Scott sussurrando.
"Certo che è lei Scott!" Sussurra a sua volta.
Respiro rumorosamente facendoli girare verso di me.
Prima che io possa parlare, il professore entra.
"Buongiorno Covey, spero che il suo anno all'estero sia andato bene" dice sorridendo a trentadue denti.
"Sì, è andato bene. Grazie" dico abbassando poi nuovamente la testa.
La lezione inizia e io riesco a stare un minimo attenta.

Suona la campanella e io mi precipito fuori dalla classe, controllo l'orario delle lezioni mentre mi dirigo verso l'armadietto.
Chimica...
Mi fa pensare alla prima lezione con Scott.
Scrollo le spalle per scacciare via quei pensieri.
Ricontrollo meglio l'orario e mi accorgo di avere un ora libera.
Libera...
Non ho nessuno con cui passarla.
Mi dirigo verso il bagno, senza riuscirci.
Qualcuno mi fa entrare di forza in una classe vuota.
Mi ritrovo al centro dell'aula con Scott, Stiles, Lydia e Malia che mi fissano.
Alzo la mano in segno di saluto.
"Oh diamine è veramente lei" dice Lydia mettendosi le mani sulla bocca iniziando a piangere.
La guardo dispiaciuta.
"Dove sei stata? Non me la bevo la scusa del viaggio all'estero" chiede Stiles. È sempre stato il più furbo, quello che non si fida mai subito.
"Da nessuna parte, sono stata sempre qui" dico guardandolo negli occhi. Lui deglutisce.
"In che senso?" Continua Scott.
"Sempre e solo qui. Ero sempre dentro la mia amata casa. Sai, Stiles, qualche volta ti vedo entrare e uscire dalla porta di casa" dico sorridendo minimamente.
"Sei cambiata. Certamente non sei più un segugio demoniaco. Che cosa sei allora?" Chiede Malia ringrandio.
"Ciao anche a te Malia, anche se non ho idea di chi tu sia. Sono un demone adesso." Dico sorridendole falsamente.
"Cosa sono quei due tatuaggi che hai su entrambi i polsi?" Chiede Lydia ancora in lacrime.
"Il dottore che mi ha in qualche modo curata mi aveva avvertita. <<Ogni volta che ti innamorerai di qualcuno, anche se l'amore sarà passato, ti rimarrà impresso sulla pelle un simbolo che lo caratterizza. A volte è una scritta, a volte un simbolo, dipende.>> Diceva. Me lo ricordo come fosse ieri."
Dico osservando i miei polsi. Nel destro c'è scritto "sarcasmo" nel sinistro c'è un piccolo lupo.
"P-possiamo vederli?" Chiede Stiles.
"Non credo sia il caso" ammetto.
"Adesso, probabilmente voi mi starete odiando. Tu hai quella specie di volpe e tu hai un coyote. Mi spiace per tutto quello che avete dovuto passare. Specialmente per te, Stiles. Non immaginate neanche quanto ho pianto io giorno che ho sentito l'anima di Allison spezzarsi. Perché sì, uno dei bellissimi poteri di noi demoni è questo: sentire le anime spezzarsi. È come un crack che senti dentro di te. Come se qualcuno prendesse un pezzo della tua anima." Ammetto tristemente prima di uscire dall'aula.

My Demon|| Stiles Stilinski and Scott McCallWhere stories live. Discover now