Capitolo 2

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"Hai detto da Milano mamma?" le chiedo alzando la faccia dal cuscino.
"Si, sia lui che Chase mi pare ti avessero detto che si sarebbero trasferiti a Milano. Hanno la casa da quasi due settimane ma Payton ha intenzione di restare a Sestri un mesetto probabilmente con Chase in modo che si calmino un po' le acque con i suoi genitori ma queste sono cose che penso sia giusto che ti dica lui e non io.                       
Posso farlo salire? Io vado al supermercato così potete parlare tranquilli, ovviamente gli zii erano una scusa per farti mettere in tiro, mi avresti uccisa se, dopo due mesi senza vedervi, ti avessi fatta trovare da lui ridotta come una cavernicola"  ridacchia.

Ha ragione, se avessi visto Payton nelle condizioni in cui ero fino a ieri probabilmente sarei scappata a nascondermi e a darmi una sistemata o, ancora più probabilmente sarebbe scappato lui vedendomi in quello stato.

"Tanto non posso dirti di no mamma, è al piano di sotto, fallo salire pure."

Non so bene cosa gli dirò quando lo vedrò, sto cercando di costruirmi un discorso da dieci minuti ma so che non lo rispetterò.

"Ma amore guarda che se non ti va può tornare a casa"
"Fallo salire" rispondo secca.
"Sei così forte figlia mia ed io sono così fiera di essere tua madre" sorride ed esce dalla mia stanza con gli occhi lucidi. Aspetta solo che io torni a sorridere.

Mi sembrano gli attimi più lunghi della mia vita, aspettarlo qui, in camera, dopo due mesi di totale assenza, mi sembra ancora irreale.

"Scusa per prima sono stato invadente, cioè scusa per tutto" sospira Payt
"scusa, non volevo attaccare il discorso in questo modo. Ciao, come stai?" sospira
"si, lo so, fa schifo guardare te, in faccia, dopo averti avuta due mesi lontana e chiederti solo ciao come stai" continua
"lo so che è lo stesso per te, ma non mi sono mai trovato così in difficoltà come lo sono adesso in tutta la mia vita. Ti devo tante spiegazioni, mi merito solo che tu mi continui a stare lontana e probabilmente non merito da te nemmeno il tempo che ti sto rubando per parlarti quando potresti uscire o fare qualcosa che ti fa stare bene perciò ti capisco, volevo dirti che capirò se tu ora inizierai ad urlarmi contro che mi odi e che non mi vuoi più vedere." pronuncia tutto ad un fiato
"non ci credo ancora che ti ho qui davanti a me" conclude avanzando di qualche passo rispetto allo stipite della porta di camera mia.

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