Vortice rosso inferno

Capitolo 1: luna rosso sangue

Le mie piccole mani toccano la seta delle lenzuola, che strofino tra le dita per fare ancora mia questa sensazione. Mi volto per guardare le mie sorelle, tutte e sei dormono beatamente. Sento il respiro di Cassiopea e Siria, lento e regolare. Il leggero russare di Cara. Auriga, Mira e Diadema si stringono ai loro piumoni, dormono tranquille.

Quando decido di andare a dormire, sento dei rumori provenire dal piano di sotto. I miei piedi nudi toccano il freddo pavimento, provocandomi dei leggeri brividi lungo la schiena. Il legno sotto di me scricchiola, dunque sono costretta a muovermi più lentamente per non rischiare di essere scoperta dai miei genitori.

Una volta arrivata davanti la porta dello studio di mio padre, noto che è socchiusa. Una forte luce esce dalla stanza mentre la voce di papà risuona nelle mie orecchie. Legge i versi della Bibbia, cosa che fa ogni sera prima di andare a dormire. La mamma li ripete con lui mentre la luce si fa ancora più forte e travolgente. Mi chiedo come mai lei stia pregando con lui, generalmente mio padre prega in solitudine, lontano da occhi indiscreti, seppur si tratti di quelli della donna che ha sposato.

Dondolo sui miei piedini, indecisa sul da farsi e tentando di riconoscere quale verso stiano leggendo. Il mio tentativo è vano, sono troppo piccola per ricordarli tutti e mia madre ha iniziato a leggerne uno ogni sera da circa un anno.

Improvvisamente una grande folata di vento entra in casa, nonostante tutte le finestre e le porte esterne siano chiuse. Dalla stanza esce una luce rossa e nera, un colore vivo ed intenso. Mi sento attratta da quel gioco di luci che non avevo mai visto prima. Mi avvicino alla porta senza rendermene conto, quando entro il pavimento sotto di me è bollente. Mi brucia i piedi, è incandescente ma allo stesso tempo riesco a sopportarlo. Nonostante sia fastidioso lascio i piedi sul pavimento, non li alzo e non cerco di eliminare la sensazione di bruciore. Credo che in fondo mi piaccia sentirla.

Il calore mi dà un senso di tepore, di tranquillità che sento bruciare nel mio petto. Inizio a compiere dei respiri sempre più profondi, fino a quando sento il fuoco bruciarmi tra le viscere, intrufolarsi nelle mie ossa e scorrermi nelle vene. Dal libro che tengono tra le mani esce fuori un grande vortice rosso fuoco, intenso e seducente. Strizzo gli occhi incapace di fare qualsiasi cosa, riaprendoli qualche secondo dopo.

Il vortice che è uscito dal libro è giunto sino a me, come se fosse parte di ciò che sono. Mentre la mia vista si appanna, continuo a sentirmi potente, ma ho solo sei anni. Il vortice mi risucchia, portandomi alla sua estremità, sollevandomi in aria.

"Andromeda!" urlano in coro i miei genitori, distraendosi dalla loro preghiera. Sento la catenella crocifisso d'argento che ho al collo bruciare contro la pelle, tanto da emanare del fumo bianco. Chiudo di nuovo gli occhi, sperando che quella sensazione per quanto piacevole sia, sparisca. Mi auguro che sia solo un sogno, ma quando li riapro tutta la mia famiglia è sparita, compreso il vortice rosso che ho visto.

La catenella che ho al collo continua a bruciarmi la pelle e, quando la sfioro mi ustiona i polpastrelli. Osservo quello che è rimasto, attonita. Non riesco a crederci, eppure sono sicura di quello che ho visto. La luna ha un colore diverso stasera, sembra rosso sangue. Rabbrividisco quando un corvo gracchia, rendendo tutto più inquietante. Restiamo io e la Bibbia da dove è uscito quel vortice rosso fuoco, che ha inghiottito furiosamente l'ultimo ricordo che ho della mia dinastia.

***

Spalanco gli occhi nel bel mezzo della notte. La mia stanza è buia e fredda, le mie mani e le mie gambe sono come paralizzate. Respiro a fatica, boccheggio in cerca di aria che non riesco a fare mia.

Il mio cuore martella nel petto, lo sento persino in gola. Chiudo leggermente gli occhi, cacciando fuori un sospiro. Tento di tranquillizzarmi ma è inutile. Brividi di freddo scorrono lungo le mie braccia e la mia colonna vertebrale, dandomi una sensazione di fastidio e panico.