Verità

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- Entri, signorina Granger, stavamo parlando giusto di lei - quando entrò ci fu un momento di silenzio.
Erano presenti tutti i professori, Hagrid compreso, che scrutava Hermione con sincera preoccupazione, nascosta in quel suo gran sorrisone - Prima ci dica perché è qui -.
La ragazza si fece coraggio e iniziò - Ehm... Io.. -
- Ha intenzione di parlare o vuole che venga la Regina ad invitarla a bere un the? - Combattè contro sè stessa per non ripondere am nuovo professore di Difesa alle Arti Oscure.
- Sono preoccupata. Ho paura che mi stia accadendo qualcosa -
- La smetta con questi inutili giri di parole. -
Ignorò il commento più per dovere che per istinto.
- Perché ho delle strane sensazioni, e...vedo una guerra -
Alcuni sussultatono, altri si guardarono tra loro, invece la McGranitt assunse un cipiglio pensieroso.
- Mi ero ripromessa di non pensarci ma mi è troppo difficile, spesso immagini nitide mi si stagliano contro, come se non fossi dove realmente sono -
- Potrebbe spiegare meglio queste sensazioni? - chiese con estrema calma e tatto il professore
- È come se il mio subconscio mi mettesse all'attenti da qualcosa - sospirò e un brivido lungo il braccio destro la fece scattare. Scrollò le spalle e, dopo un lungo attimo si alzò sull'attenti - Protego Horribilis! - una luce verde, che stava per colpire il professor Lumacorno, si infranse contro lo scudo appena creato
- Certo però che anche tu Severus... potevi anche non mirare al mio naso. Non CREDO tom voglia concorrenza - disse con ironia per cercare di spezzare quell'aria così tesa
- Era proprio come pensavamo Albus, ma mi dica... - fece Piton con un'aria più preoccupata di quanto avrebbe voluto - Esattamente, cosa l'ha spinta a lanciare la protezione? Ha avuto una visione o... - la ragazza scosse la testa - Un semplice formicolio al braccio, non glielo so spiegare... -
- Albus! - esclamò solamente, Vitius per poi andare accanto ad Hermione
- Lo so... Ma è meglio che venga con me, deve vederlo con i suoi occhi - Hermione lanciò un'ultima occhiata ai professori, in particolare al guardiacaccia che le fece il suo miglior sorriso, e seguì Silente in una stanza in cui, nonostante l'oscurità regnasse sovrana, si sentiva un certo calore che sapeva di familiarità.
C'era una specie di lavabo all'interno, l'anziano preside prese la sua bacchetta e la avvicinò alla tempia, mentre un ricordo ne venne estratto, per poi essere versato in un'ampolla - Prego signorina, vuole avere lei l'onore? - ella deglutì a vuoto e fece come le aveva detto per poi immergersi nel pensatoio seguita dall'uomo.

- Forza! Tu-sai-chi ci troverà e ci farà fuori tutti! - due figure sfrecciavano sulle scope verso la Londra babbana
- Hey, Hermione, amore mio, come stai? Lo so che ora per te sono solo una sconosciuta, ma ho un messaggio. "So che hai tutto il diritto di odiarmi in questo momento, ma sappi e sappilo sempre, io ci sarò, fino alla fine. Guarda sempre dentro di te, senza paura. Proteggi tuo fratello. Perdonami." -
La donna incantò la casa dei Granger per nascondere e bloccare il potere della piccola pargoletta e sparì.
- Cosa significa? - chiese al vecchio preside
- Guarda -
Godric's Hollow.
Un donna piangeva, implorando di salvare il suo unico figlio, mentre il Lord Oscuro sferrava il colpo decisivo: Harry Potter era morto.
Hermione, corse e si parò davanti all'amico, come a volerlo proteggere, ma senza alcun risultato, dato che l'anatema che uccide la trapassò come fosse un fantasma. Si girò a guardare il piccolo morto. Harry Potter non era sopravvissuto, era morto.
- Guarda - le disse semplicemente, Albus.
Lei si girò in torno per capire cosa ci fosse di tanto importate quando Harry stava morendo.
Harry stava iniziando a lanciare piccoli fulmini dal suo corpicino inerme, saetta dopo saetta, questi si unirono in una luce accecante, che si dissolse molto lentamente. E mentre la luce ancora persisteva, si sentì un pianto: Harry Potter era rinato.
Nello stesso momento, a casa Granger, una piccola bambina dai riccioli castani smetteva anch'ella di emanare luce: era accaduto in miracolo.

- Lei chi era? -
- Chatarine - 
- Chi era? -
- Conosceva tua madre. - fece semplicemente, poggiandole una mano sulla spalla. Lei se la Scrollò di dosso e si allontanò.
- Non è possibile. No. -
- Lo salvasti, quella notte. -
- Riportare in vita qualcuno è..- 
- Lo credevo anche io, ma eccolo qui, sano come un pesce - Hermione sorrise al detto babbano 
- C'è un'ultima cosa. Fino ad ora, Voldemort non seppe cosa lo fermò quella notte.
Non chiedermi come, perché non te lo saprei dire neppure io, ma l'ha scoperto.
Hogwarts non è più un posto sicuro. -
- Senza offesa, Hogwarts non è mai stato un posto sicuro. - gli sorrise
- Dopo il ballo di Hogwarts, dovrete andare in un campo di addestramento magico. 
Lì rafforzerete non solo i poteri, ma anche il fisico e la mente, è ovvio che non possiamo mandarvi impreparati, che figura ci faremmo? - gli scappò una risatina leggera - Avrete un orario un po' diverso. A te verranno levate Babbanologia e una materia a tua scelta -
- Divinazione. -
- E sia. -
- Chi altro ci sarà? -
- Ogni mago in età tra i 16 e i 26 anni può andare al campo di addestramento purché sia la propria scuola ad iscriverlo e abbia un buon curriculum. Tuttavia, meno persone sanno di tutto questo, meglio è. -
- Non ha risposto -
- Arrivederci, Hermione -
Sospirò - Arrivederci -

H. J. C. Potter (in revisione massiccia)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora