4. Lorenzo.

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Giugno.

Era un venerdì sera d'estate, pieno giugno, ed era la prima volta che io e Beatrice uscivamo con un gruppo di amici che non era il solito. I suoi colleghi di lavoro ci avevano invitati ad una cena in uno dei locali più famosi di Bologna e per una volta quell'invito sembrava essere perfetto. Una cena "romantica" anche se in compagnia di persone che avevo visto si e no una sola volta nella vita.

Quella sera, però, mai avrei pensato che le cose sarebbero andate come alla fine sono andate.

Il locale era al centro di Bologna e dopo aver sclerato nel trovare parcheggio eravamo in ritardo di soli dieci minuti sulla tabella di marcia, anche se in realtà non era colpa mia, Bea se la prese con me imprecando più di una volta, senza che capissi bene il perché. Quando arrivammo al locale mi resi conto di come quella serata non fosse poi così normale.

"Ecco perché mi aveva costretto a mettere una camicia" pensai mentre mi presentava al suo nuovo capo progetto. Era un ragazzo all'incirca della nostra età, che però aveva fatto più carriera di quanta io ne avessi mai fatto fino ad allora.

Da quella sera, che si rivelò molto più divertente di quanto io e Bea ci aspettavamo, ogni venerdì sera verso le nove ci fermavamo in un pub io, Bea, Lorenzo e il suo compagno e ci divertivamo come dei matti, forse quelle furono le poche volte che le uscite a quattro si rivelavano davvero divertenti.

Fu proprio Lorenzo, una di quelle sere di giugno a farmi scoprire RadioLuna e Selene. Mi si avvicinò portandomi all'orecchio una delle sue cuffie mentre lei parlava amabilmente della sua vita, e senza chiedermi il permesso, prese posizione tra me e Bea e per la durata di due ore non fece altro che raccontarmi come quella ragazza gli avesse in un certo senso sconvolto la vita.

Ogni venerdì, uscita con gli altri o meno io e lui ci ritrovammo a commentare in diretta quello che avveniva nella web radio, iniziando un'amicizia che non credevo di aver bisogno. Parlavamo di tutto, di niente, di lavoro e lui mi ascoltava come mai nessuno aveva fatto.

Nella mia vita poche erano le persone che conoscevano qualcosa di così intimo su di me, così poche da poterle contare su una mano. Ogni venerdì per tutto il mese di luglio io e Lorenzo ci incontravamo in un pub, senza gli altri, ci mettevamo in disparte ed aspettavamo, raccontandoci la giornata, che Selene iniziasse la sua diretta.

Era diventata una specie di droga, di cui non sapevo avevo bisogno e che col tempo mi resi conto di come quella stessa droga l'avessi sempre avuta così vicino da non rendermene conto.

Con Lorenzo iniziai quel qualcosa che mai nella vita mi sarei aspettato di iniziare.

Fine agosto.

‹‹Non dovevi›› dico osservando quel mazzo di fiori che mai avrei pensato di ricevere.

‹‹Cosa? Non posso fare qualcosa per il mio ragazzo›› dice porgendomelo.

‹‹Non sono il tuo ragazzo›› sorrido.

‹‹Ah, davvero? Siamo arrivati alla negazione›› sorride con me posarmi un bacio sulle labbra.

‹‹Non nego nulla solo che non me lo hai mai chiesto›› alzo le spalle.

‹‹Vuoi anche che mi inginocchi?››

‹‹Preferirei di sì›› rido, ricambiando ancora una volta il suo bacio.

‹‹Ora cosa ci faccio con questi bellissimi fiori?›› chiedo perchè davvero non sono abituato a tutto ciò.

‹‹Li regali a Beatrice›› e lo dice con naturalezza, come se fosse normale.

‹‹Così, spudoratamente›› dico piano, non sono quel tipo di persona, eppure eccomi qua, che mi comporto così.

riptide || celsonWhere stories live. Discover now