28/09
Oggi ho ascoltato una chiacchierata tra mia madre e mio padre. Parlavano di me. Io ero seduto sul divano e avevo le cuffie ma non c'era nessuna canzone. Loro credevano di sì.
Dicevano cose del tipo "guardalo, a quattordici anni non dovrebbe essere così triste. Dovrebbe uscire con i suoi amici..."
E poi arrivava la risposta di papà: "lui non ha amici, cara. Non ne ha mai avuti."
Papà non aveva bisogno di dirglielo perché lo sa di già. Non vuole accettarlo. Dovrebbe farlo, invece, perché io l'ho già fatto. Allora perché lei no?
La mamma risponde dicendo che forse ho qualche amico, ma non glielo dico per qualche assurdo motivo che sa solo lei. Mio padre dice che secondo lui è strano, che non avrebbe senso nascondere un amico. E ha ragione lui.
La mamma insiste e papà ribatte dicendo che ha ragione lui, che non mi ha mai visto in compagnia di nessuno e che non mi sente mai parlare a telefono e non mi vede messaggiare mai.
Poi hanno cominciato a litigare. Ultimamente litigano spesso a causa mia, non sanno che cosa fare o come comportarsi. Una dice che devono mandarmi dallo psicologo (come se già non lo stessero facendo) e l'altro dice che devono obbligarmi a farmi uscire e a farmi degli amici. Non sono d'accordo su niente, solo su una cosa: io ho qualche problema.
È stato brutto starmene seduto sul divano a sentire i miei genitori che litigavano a causa mia, e dovevo stare obbligato a stare lì fingendo di non sentire, o avrei rischiato di peggiorare la situazione.
Quando ho finalmente schiacciato Play, sperando di non sentirli più non è servito a niente. Hanno continuato per minuti e minuti interi, sovrastano anche la canzone che avevo messo ad alto volume... intanto, il mio labbro inferiore sanguinava a causa dei miei denti che stringevano e stringevano forte per evitare di piangere.
Si sono fermati quando è arrivato Chris.
Lui mi ha guardato, mi ha salutato e mi ha sorriso come se fino a due secondi prima non fosse successo niente.
Grazie Chris, per fingere che va tutto bene!
~Damien.
