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ma come diavolo è possibile?

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ma come diavolo è possibile?

Camminai lungo il vialetto che conduceva alla Raimon Junior High con passo deciso, immersa nella calda luce di quel pomeriggio che filtrava tra i rami degli alberi secolari

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Camminai lungo il vialetto che conduceva alla Raimon Junior High con passo deciso, immersa nella calda luce di quel pomeriggio che filtrava tra i rami degli alberi secolari. L'atmosfera era pervasa dal profumo degli alberi in fiore e la scuola sembrava essere pregna di vitalità. Nelle vesti di visitatrice, ero davvero curiosa di immergermi nella vita scolastica di quell'istituto così rinomato.

Girai per i corridoi della scuola con interesse, osservando con attenzione gli edifici imponenti e ben curati che componevano il campus. Ogni angolo sembrava racchiudere un'atmosfera di eccellenza accademica mista a vivacità giovanile. Sembrava essere fatta su misura per gli studenti, luminosa e con tutto il necessario per far sì che chiunque potesse innamorarsi della scuola a prima vista. Tuttavia, nonostante la bellezza dell'ambiente circostante, cominciai a sentirmi un po' smarrita nel cercare la sede del club di calcio.

Dopo aver chiesto indicazioni a qualche studente di passaggio e dopo aver consultato una mappa dell'istituto che mi aveva gentilmente offerto una ragazza del club di giornalismo, mi avventurai nei vari edifici alla ricerca della meta desiderata. Girai in lungo e in largo per il campus, scrutando ogni insegna e ogni indicazione, sperando di trovare finalmente la sede del club.

Nell'avvicinarmi all'area riservata ai parcheggi delle auto dei professori, cominciai a sentire delle voci che si fecero sempre più chiare ad ogni mio passo. Mi fermai di colpo, riconoscendo tra le urla la voce appassionata e concitata di Mark. Mi voltai istintivamente, realizzando improvvisamente che la sede del club di calcio non era né nell'edificio principale né nei locali sportivi, ma in una specie di baracca vecchia e malridotta che si trovava un po' isolata dal resto delle strutture.

Mi diressi rapidamente verso la fonte del rumore, seguendo il suono delle voci che sembravano sfociare in un vero e proprio litigio man mano che mi avvicinavo. Mentre raggiungevo la sede, cominciai a distinguere meglio la forma scalcinata della baracca, con le pareti logore e una finestrella che cigolava ogni volta che tirava uno spiffero di vento. Era un contrasto sorprendente rispetto alla magnificenza degli altri edifici della scuola, nonostante ciò emanava una strana atmosfera di calore e cameratismo che non poteva essere ignorata.

DALLA PARTE DEL NEMICO - IEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora