Il risveglio

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Una botta violenta mi fa svegliare. Trasalisco ritrovandomi sul pavimento della mia camera da letto. Sono tutta sudata e ho addosso una sensazione di disagio. Di nuovo quell'incubo...
Cosa vorrà mai dire,accidenti??
Mi alzo e mi guardo intorno. É una giornata nuvolosa,il che dovrebbe farmi sentire a mio agio. Eppure...
Stare qui sola in camera mia mi mette addosso una certa ansia. Quasi come...Quasi come se ci fosse qualcuno qui oltre a me...come se non fossi sola...
Inizio ad agitarmi e prendo un libro stringendolo al mio petto. Se c'è un malintenzionato in giro non servirà a molto...ma almeno avrei il tempo di stordirlo e scappare...
Mi avvicino alla porta e faccio un grosso respiro. Velocità e prontezza di riflessi. Tutto ciò che mi serve per sopravvivere.
Con un po' di coraggio guadagnato mi affaccio lentamente alla porta. Il corridoio sembra vuoto. La casa è talmente silenziosa,nonostante il rumore delle macchine là fuori,che mi sembra un labirinto di pericoli ad ogni angolo. Devo arrivare alla porta d'ingresso e uscire. Devo prendere una boccata d'aria subito. Faccio un passo nel corridoio e subito mi metto con le spalle al muro per evitare che qualcuno mi sorprenda da dietro. Sento un'incontenibile ansia pulsare dal mio cuore fin fuori dalla mia bocca. Resto un attimo in ascolto di qualcosa,un segno che mi dica per certo che c'è qualcuno. Il mio corpo è un forno e il sudore aumenta. Strisciando con la schiena contro il muro vado in bagno. Ho bisogno di rinfrescarmi. Appena vedo la porta quasi scivolo verso di essa e mi chiudo a chiave. Ma stranamente nemmeno questo mi fa sentire un pochino meglio. Continuo a guardarmi intorno spaventata e raggiungo il lavabo iniziando a spogliarmi. Ho il terrore di usare la doccia. Preferisco lavarmi a pezzi. Corpo,viso,capelli...
Indosso l'accappatoio e avvolgo i miei capelli all'asciugamano. Che stupida. Devo davvero spaventarmi così per tutto??
Alzo lo sguardo per mettermi la crema per il viso quando lo vedo.
Nello specchio. Dietro di me.
Un uomo.
Alto e tutto nero.
Ha un ghigno malefico che gli storce il viso e negli occhi vuoti ha due piccoli lumini bianchi. In mano ha una pistola coperta di sangue.
Alza il suo braccio e me la punta contro.
Sgrano gli occhi e grido voltandomi e lanciando il libro che va contro il muro.
L'uomo non c'è più.
Ansimo sconvolta e mi asciugo in fretta. Devo uscire subito!!!
Corro in camera come una furia,mi vesto in fretta ed esco con ancora i capelli bagnati. Spero che i miei vicini non abbiano sentito le mie urla. Anzi! Forse sarebbe meglio!
Esco dal mio condominio e cammino agitata mettendomi le mani in tasca. È Dicembre,e fa un freddo cane,come piace a me. Ma io sono troppo sconvolta per rilassarmi. Chi era quell'uomo?? E perchè era in casa mia?? Ma soprattutto...perchè mi sembrava di conoscerlo???

***

Dopo un buon piatto di carne mi sento già un pochino meglio. Guardo fuori dalla finestra e mi chiedo cosa dovrei fare. Non ho il coraggio di tornare a casa. Non con in mente il terribile ricordo di quel sorriso assassino.
Mi nascono le lacrime e il labbro mi trema. Mi sento sola...non ho amici,non ho parenti...da quando mi sono svegliata...sento di essere sola al mondo...e non ricordo nemmeno se il giorno prima avevo una vita un po' più normale...
Sto per mettermi a piangere sul serio quando una voce quasi mi fa sobbalzare di nuovo.
<<Mi scusi...>>.
Mi volto cercando di reprimere le lacrime. É una ragazza. Ha lunghi capelli biondo platino e gli occhi verdi cangianti. Mi stava guardando con un sorriso amichevole prima di notare i miei occhi sicuramente gonfi.
<<Oh...ti senti bene?>> mi chiede preoccupata.
<<Sì,non ti preoccupare>>. Non mi va di sfogarmi con sconosciute. <<Avevi bisogno di me?>>
<<Sì...ecco..io..non sono di qui e vorrei sapere dove si trova il Museo d'Arte Moderna>>.
Mi mostra una mappa indicando un punto.
<<Credo di essermi un po'persa>> aggiunge imbarazzata.
<<Ah,ma certo>> le sorrido. Finalmente un minimo di normalità.
Le dò indicazioni precise sfruttando anche qualche scorciatoia.
<<Wow,grazie mille!>> esulta lei.
<<Di nulla>> le faccio un piccolo sorriso tornando a guardare il mio piatto vuoto e pulito. Non mi ha riempito neanche di un grammo.
<<Scusa se te lo richiedo ma...va tutto bene?>>.
Alzo di nuovo lo sguardo su di lei. Non sembra una persona cattiva. E ho proprio bisogno di parlare con qualcuno in questo momento.
<<A dire il vero...sono in una situazione che ha del surreale...>> mormoro.
<<Veramente?>>
<<Già...io...ecco...>>. Sospiro. Ma chi vuoi prendere in giro?? Ti darà della matta e scapperà a gambe levate!
<<Sì?>>.
Scuoto il capo. <<Mi prenderesti per pazza...>>.
<<Tu mettimi alla prova>>.
La guardo. Lei mi sorride rassicurante.
<<Nemmeno mi conosci>>
<<È vero. Ma tu mi hai aiutata con un piccolo problema. E ora devo ricambiare il favore. E poi mi piace aiutare le persone>>.
Un altro suo sorriso mi rassicura un po'.
D'accordo...
<<...Io...credo di essere perseguitata...>>.
Silenzio.
<<Da un fantasma.>>.

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