In principio c'era il Caos - Prologo

140 13 5
                                    


Esistevano molti modi per definire Loki.
L'ingannatore, il giullare, il male necessario, il traditore. Quello che lui preferiva era però il Dio del Caos, era l'unico che lo legava al suo luogo d'origine e suonava in maniera così regale da coprire quasi il tono  di scherno con il quale veniva pronunciato. Eppure per lui il caos era un luogo di pace, l'origine di tutto e il principio della fine.

Occorreva un po' di disordine per ripristinare un qualsiasi equilibrio, il problema è che di Loki nessuno aveva mai bisogno:
Il suo bicchiere era sempre mezzo vuoto al Consiglio di Odino, e le poche volte che qualcuno si apprestava a riempirlo era solo per evitare che esprimesse più del dovuto la sua opinione, lo consideravano da sempre la pulce nell'orecchio che sussurrava le più astute malefatte.
Nessuno voleva sentire le opinioni di Loki. Nessuno voleva sentire Loki proferire parola.
Nemmeno Brogi, il Dio della Poesia, aveva osato scrivere un canto su di lui, se ne andava in giro dicendo che con molta probabilità intonare una melodia sul Burlone avrebbe portato sfortuna e il suo amato liuto si sarebbe frantumato in mille pezzi. L'unica cosa che sarebbe potuta uscire dalle sue labbra in merito sarebbe stata una marcia funebre, armonizzata a festa.

La verità, quella più pura e semplice, è che non c'era posto per Loki nel palazzo dorato degli Dei, e poco importavano i suoi sforzi e il suo impegno per attrarre a se il favore del popolo,  sarebbe sempre e comunque stato una spina nel fianco, una macchia nella lucente e pura Asgard.
Più debole di Thor, meno saggio di Odino, e più potente di Frigga a tal punto di incutere terrore.
Era chiaro che il Caos non avrebbe mai sopraffatto l'ordine delle cose, almeno in quel luogo.

Se quindi cercate un alibi per Loki lo troverete tra le pieghe più profonde della sua anima ferita, lacerata e riempita di una finta compassione volta a tenerlo a bada con falsi pretesti. Altri avevano già scelto per lui il suo destino, plasmandolo come il distruttore di mondi che credevano fosse.
Forse se le cose fossero andate diversamente il Dio del Caos non avrebbe mai preso il sentiero che lo avrebbe condotto al Ragnarok.

La danza del SerpenteWhere stories live. Discover now