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22 Marzo 1976

-Ma può fare una cosa simile?- bisbiglia ad Alec mentre Riley cammina avanti a loro, diretti in sala grande.

-Dubito- dice con uno sbadiglio -ma sono sei anni che entra in dormitorio e mi fa da sveglia, ci fai l'abitudine dopo le prime secchiate d'acqua gelida

-Le prime cosa?

-Guardate che vi sento.

-Fidati, era quello il mio obbiettivo- ribatte Alec acido -sei una piattola.

-Meglio piattola che sfaticata- Riley inizia a camminare all'indietro, con un'agilità sorprendente per essere solo le otto di mattina, e fulmina il ragazzo con un'occhiataccia che in pochi secondi è ricambiata.

-Non siamo tutti degli esaltati.

-Non siamo tutti topi da biblioteca.

Alec sbuffa -Come tu possa stare in Corvonero senza aver mai aperto un libro in vita tua mi stupisce ogni volta.

Scorpius ridacchia al teatrino, mentre attraversano i corridoi che lentamente iniziano a riempirsi di studenti. L'obbiettivo di quel giorno? Riuscire ad arrivare alla fine. Scorpius non è una persona particolarmente pessimista, ma onestamente punta sul fatto che prima arriva la sera e prima potrà rivedere Albus e iniziare a lavorare sulla pozione. Il fatto di essere in due case differenti è una cosa decisamente svantaggiosa, anche perché dubita di poter ignorare le regole ferree per i tavoli come facevano lui e Albus per sedere accanto a Rose o agli innumerevoli parenti del corvino. E' decisamente complicato. Un altro potenziale ostacolo? Il non avere con se ne la mappa del malandrino ne il mantello dell'invisibilità di Albus, perfettamente intatti nel suo baule anni più avanti e fregati sicuramente a un James Sirius ignaro.

Attraversano le porte della sala grande, Scorpius per un pelo non inizia ad andare verso il tavolo verde-argento prima che la mano di Riley lo tiri nella direzione giusta.

-Segui noi, novellino, meglio per tutti se stai lontano da quelli come loro.

Alec si lascia cadere con un tonfo sulla panca non appena si siedono in fondo al tavolo, appoggiando la testa sulle braccia incrociate. La borsa di pelle piena di libri posata accanto a lui e  il volto decisamente maturo per un sedicenne, gli danno l'aria da classico ragazzo universitario dei film babbani. Scorpius segue il suo esempio, reggendosi la testa con i palmi e appoggiando i gomiti al tavolo.

-Che hai in prima ora?- chiede Riley, addentando una fetta di pane e marmellata.

Scorpius sbircia il foglio che fuoriesce dalla tasca della sua divisa -Trasfigurazione.

Riley annuisce -Idem.

Tende il braccio verso il foglio di pergamena, iniziando a decantare le lezioni che hanno in comune.

-Terza ora con i Serpeverde a pozioni- dice a un certo punto con una smorfia rivolta al foglio -Fantastico.

-Devi smetterla con quell'espressione- la riprende Alec, intingendo un biscotto in quell'intruglio nauseabondo di caffè e yogurt che ha davanti -sembra che ogni Serpeverde ti abbia fatto qualcosa.

-Esistono, mi pare una motivazione più che logica.

Scorpius rimane in silenzio, metabolizzando le parole della ragazza.

-Stavo pensando...- Quasi si sorprende per la velocità con cui Riley cambia argomento dopo alcuni minuti di silenzio, passati a fissare il vuoto -non è che a te e al tuo amico andrebbe di fare un giro oggi pomeriggio, Robin?

La testa di Alec scatta in alto, mentre lo fissa con le sopracciglia aggrottate. Scorpius non sa come interpretare quello sguardo. Guarda Riley e annuisce lentamente, non avrebbe motivo di fare il contrario e sembrerebbe strano.

Just a CowardWhere stories live. Discover now