Capitolo 6

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Pov's James

Corro velocemente cercando di schivare un branco di mocciosetti del secondo anno che ha ben pensato di radunarsi all'imbocco delle scale per scambiare i doppioni delle cioccorane.

Seriamente va ancora di moda? Non sarebbe più interessante scambiarsi petardi magici o consigli sul quidditch?

Ma non è questo ciò che mi interessa. Il mio obiettivo è trovare la Mcgranitt e convincerla a seguire il mio piano anche se ciò mi fa credere che, per vendetta, prima o poi si trasformerà in animagus solamente per venirmi ad uccidere nel sonno indisturbata, magari soffocandomi con la coda pelosa che...Per Merlino! La coda si trova all'incirca all'altezza delle chiappe quindi....La Mcgranitt mi soffocherebbe con il suo bon bon...O per Merlino. Dallo shock quasi travolgo un'armatura e svelgo alcuni quadri dal muro sbattendoci contro.

James...Ma seriamente sei così tarato di cervello?

Questa è la vocina della mia coscienza, ne sono certo. Come darle torto...Non è il caso che mi metta ad elaborare pensieri tanto raccapriccianti, per il bene della mia salute mentale. Sempre che me ne sia rimasta una. Così come non sono del tutto certo di avere una coscienza. 

Abbiamo abbandonato da pochi minuti la sala grande e ho annunciato ai malandrini che avrei fatto una deviazione prima di tornare in dormitorio ma, per il momento, non ho specificato la motivazione. La Mcgranitt l'ho vista uscire pochi minuti prima di me e sono quasi certo che sia andata nel suo ufficio, che ormai conosco quasi quanto le mie tasche. Sicuramente mi odierà per essere andato a disturbarla a quest'ora e come minimo potrebbe prolungarmi la punizione. Ma devo farlo ad ogni costo. Questa volta non si tratta di una sciocchezza. La posta in gioco è molto più preziosa e pretendo che questo la Mcgranitt lo comprenda. 

Arrivo con il fiatone di fronte alla porta dell'ufficio, decidendo senza tanti giri di parole di bussare. Mentre mi passo distrattamente una mano tra i capelli neri corvino, impaziente, sento il chiavistello scorrere e la porta infine aprirsi il quanto basta per far spuntare la testa...Per Morgana! La testa della Mcgranitt ricoperta da una cuffietta rosa a dir poco antiquata.

"Potter! Per Merlino, è molto tardi. Cosa ci fai qua a quest'ora? Non esiste avvisare?" Brontola, mentre noto un leggero rossore tingerle le guance. Santa Morgana, spero si cambi la sottoveste. Non sono pronto a vederla in vestaglia da notte. Sarebbe troppo....Troppo intimo.

"Ho assolutamente bisogno di parlarle, prof! Le giuro che è importante." Le rispondo in fretta, mentre noto che mi lancia un'occhiataccia severa.

"Potter, quante volte devo dirti di non chiamarmi prof? È veramente di cattivo gusto. Comunque ti farò entrare...Ma necessito di alcuni minuti." Mi rimbecca severa, facendomi sogghignare sotto i baffi. Penso di aver messo in imbarazzo la vecchia Minnie, costringendola a mostrarsi in una tenuta così poco professionale. Ma come promesso, dopo pochi minuti sento di nuovo il chiavistello scorrere e questa volta l'intera figura alta e sottile della Mcgranitt fa capolino nel corridoio. La papalina rosa è scomparsa e indossa un sobrio abito nero da strega. Niente sottanoni da notte, grazie al cielo. Ma gli occhialini tondi sulla punta del naso e lo sguardo severo, non promettono niente di positivo.

"Si può sapere Potter perché di domenica sera, invece di recarti nel tuo dormitorio ti sei precipitato a bussare alla porta del mio ufficio? Il coprifuoco è vicino, nel caso ti potesse interessare." Mi dice accusatoria, mentre io le sorrido divertito di fronte al suo sarcasmo pungente. Con tutte le volte che ho infranto il coprifuoco, è perfettamente consapevole che per me non è affatto un problema fare una scampagnata fuori legge tra i corridoi del castello e magari anche nelle cucine per lo spuntino di mezzanotte. Ma non è il momento di scherzare, perché voglio essere preso sul serio.

vite parallele ~2~Where stories live. Discover now