❀ XVI ❀

196 27 1
                                    

Hwanwoong non seppe dire quanto tempo rimase in quella trappola. Il dolore alla caviglia si stava lentamente alleviando, ma ogni volta che provò ad appoggiarsi su di essa capì che probabilmente non avrebbe più potuto usarla per giorni.
Quando Dongju era tornato dicendo che era riuscito a contattare il suo ragazzo che era assieme a Youngjo, il suo cuore si era riscaldato e si era sentito meglio. Non che fosse tanto evidente questa cosa; la maggior parte del terreno mobile non era precipitato con lui e così una parte della buca era sommersa nella completa oscurità, cosa che fu piuttosto inquietante. In più c'erano insetti e vermi di tutti i tipi che si aggiravano sul fondo. Per fortuna Hwanwoong non aveva una qualche fobia o sarebbe già impazzito.
_Sei sicuro che non dovrei tirarti fuori?_  chiese Dongju sporgendosi nuovamente e pericolosamente oltre il bordo. Hwanwoong sospirò. Non gli sarebbe dispiaciuto uscire da lì, certo, ma le pareti erano davvero alte e temeva che se anche il più piccolo sarebbe rimasto intrappolato, quest'ultimo avrebbe perso il controllo su se stesso. Dopotutto la sotto era davvero freddo e umido.
_No, davvero, non voglio che ti fai male. È già troppo che io non sono stato attento_
Dongju annuì.
_Non metterò mai più piede in un bosco dopo questo. Sopratutto non qui_  mormorò a voce bassa e si sedette accanto alla fossa guardando speranzoso gli alberi attorno. Qualche volta tornò lì dove aveva lasciato il telefono, ma Geonhak non aveva più chiamato. Significava o che non aveva rete, oppure... il maknae si tirò uno schiaffo mentale. Non poteva pensare cose del genere. Quei due ragazzi erano forti e sicuramente facevano più attenzione a dove mettevano i piedi.
Hwanwoong si mise a canticchiare per mantenere la calma. Erano quasi le 18:00 intanto e il sole si stava avvicinando sempre di più all'orizzonte.
Iniziò ad avere un po' freddo, così tolse le mani dalla caviglia lasciandola debole e indifesa e si circondò il corpo. Dov'era il calore quando serviva? Tutta la settimana aveva sudato sotto al sole e ora che l'avrebbe davvero gradito quest'ultimo non riusciva a raggiungerlo.
Sentì la voce di Dongju unirsi alla sua, a quanto pare anche lui non sapeva che altro fare per non impazzire.
Hwanwoong ripensò a tutto ciò che era successo in quella gita. Se ci pensava era cambiata la sua vita. La persona che un tempo avrebbe voluto spingere da un ponte ora la voleva soltanto con sé. E mentre fu intrappolato in quel buco sporco desiderava il suo abbraccio più che mai. Il suo contatto e il suo affetto. La sua semplice presenza.
Sfregò le mani sulla pelle esposta al freddo per scaldarsi. Sentire il respiro caldo di Youngjo sul collo ora sarebbe stato il meglio in assoluto, anche se avrebbe fatto solletico. Sentirlo parlare con la sua voce bassa e roca, che pronunciava parole delicate come nessun'altro era capace a fare. Vedere come un sorriso si formava sulle sue labbra a forma di cuore appena Hwanwoong entrava nel suo campo visivo. Tutto ciò ora sarebbe stato il meglio.
_Dongju?_  richiamò il maknae interrompendo così la canzone. Il viso del più piccolo apparse di nuovo sopra alla trappola con sguardo preoccupato.
_Sì?_
_È normale che ora penso Youngjo?_
Dongju corrucciò la fronte.
_Non lo so... immagino di sì dato che sta venendo a prenderci_  rispose confuso e si grattò la testa.
_Non in quel senso... anche se stesse venendo qualcun'altro lo penserei. Credo..._
Il puccolino lo guardò ancora a lungo, poi osò un timido sorriso.
_Sei un caso perso con l'amore Woong_
Hwanwoong ricambiò mentre prese una foglia secca da terra e iniziò a strapparla in tanti piccoli pezzetti.
_Sto cercando di capire se... se lo amo. Nel vero senso della parola_
Dongju si picchiò una mano in fronte.
_Adesso?_
_Quando se non adesso_
Hwanwoong alzò la testa per sorridere al più piccolo che lo guardò scuotendo il capo.
_Sei strano. Ma purtroppo non posso risponderti a questa domanda perchè io non so come ti senti quando sei con Youngjo. Devi scoprirlo da solo, mi spiace_
Il biondino annuì e abbassò la testa.
_Sì, hai ragione. Solo che non so come_
Dongju sorrise incoraggiante anche se non era più guardato.
_Scoprirai anche quello_
Passò altro tempo. Molto tempo e pian piano che il calore e la luce della giornata sparivano, Hwanwoong cominciò ad avere sempre più freddo. Il poco cielo che riusciva a vedere gli ricordava il giorno prima, quando lui e Youngjo erano stati seduti sulla roccia e il corvino gli aveva detto che il crepuscolo era il suo momento del giorno preferito. Non comprendeva esattamente questa cosa, come tante cose che il suo hyung aveva detto. Forse bastava chiedere.
_Quanto cazzo ci mettono?_  borbottò Dongju quando il sole sparì definitamente e anche lui iniziò ad avere i brividi.
_Non ho voglia di stare qui per..._ 
S'interruppe e ascoltò attentamente. Sentì delle grida in lontananza.
_Woong... lo senti?_  chiese agitato guardando nella fossa. Vedendo che l'altro annuì saltò in piedi in preda alla gioia e corse lì dove aveva deposto il telefono su un sasso. Ascoltò ancora e ora riusciva anche a capire cosa gridavano le voci: i loro nomi.
_Siamo qui!_  gridò in risposta e saltò sul posto.
_Dongju!_  sentì la voce di Geonhak soffocata dagli alberi.
_Stiamo arrivando!_
Il maknae sorrise. Finalmente quell'incubo avrebbe avuto una fine.
Aspettò impaziente qualche minuto e poi finalmente vide comparire due figure tra i tronchi. Corse loro incontro e si buttò nelle braccia del suo ragazzo che lo strinse a sé.
_Grazie, grazie, grazie_  piagnucolò nascondendo il viso nell'incavo del collo di Geonhak e rivolse anche uno sguardo gentile a Youngjo che gli sorrise.
_Hwanwoong dov'è?_  chiese quest'ultimo subito e il suo sorriso svanì immediatamente.
_L-la dietro_  gli rispose Dongju con voce strozzata cercando di non piangere e indicò nella direzione dalla quale era venuto. Non sapeva come aveva fatto a ridere prima.
_Venite, vi porto là_
Tenne la mano del suo ragazzo stretta nella sua e guidò i suoi due hyung fino al sasso dove raccolse il telefono e infine al buco per terra.
_Attenzione, il terreno potrebbe cadere ancora_  avvertì Youngjo che si precipitò subito al bordo della fossa.
_Hwanwoong! Oddio, come stai?!_  disse subito ad alta voce vedendo il ragazzo sul fondo della trappola. Il biondino che aveva alzato la testa già quando aveva sentito i ragazzi avvicinarsi sorrise ampiamente. Vedere il corvino così preoccupato per lui e già solo il fatto che fosse lì per salvarlo lo rendeva felice.
_Sto bene, grazie. Ora che ci sei tu sto bene_  disse dolcemente. Youngjo non ebbe tempo per arrossire. Lasciò il telefono per terra e, attento a non far cadere dei sassi saltò giù nel buco atterrando come un gatto con le gambe piegate.
_Woongie..._  sussurrò disperato e si precipitò da lui per stringerlo forte contro il suo corpo.
_Sei... stai congelando_  continuò preoccupato tastando la sua pelle.
_Ma no, sto bene davvero_  protestò Hwanwoong aggrappandosi alle sue spalle. Un solo abbraccio bastava per liberarlo da tutte le sue preoccupazioni. Se c'era Youngjo con lui nulla poteva andare storto.
_Non dire scemenze. Lo so che ti sei fatto male alla caviglia_  lo rimproverò il più grande e sciolse l'abbraccio per prendere le sue mani.
_Devi uscire di qui, o ti ammalerai. Probabilmente succederà comunque_
Si alzò in piedi e chiamò Geonhak che stava guardando nella fossa assieme a Dongju che si teneva aggrappato al suo braccio.
_Sì?_
_Se prendo Hwanwoong sulle spalle riesci a prenderlo per le mani?_
_Penso di sì_
Youngjo annuì deciso e si inginocchiò di nuovo per prendere un braccio del piccolino e metterselo attorno alle spalle.
_Fai... attenzione_  disse quest'ultimo riferendosi alla caviglia e strinse i denti per il dolore quando venne tirato in piedi.
_Perdonami, non c'era altro modo_  si scusò il corvino e gli mise un braccio attorno alla vita per tenerlo. Si fidò poi a lasciarlo in piedi su una gamba e si abbassò per infilare la testa fra le sue gambe e prenderlo sulle spalle. Barcollò un attimo, era più difficile portarlo così che in braccio, ma appoggiandosi alla parete di terra riuscì a mantenere l'equilibrio.
Geonhak si inginocchiò al bordo della buca e tese la mano a Hwanwoong che riuscì ad afferrare solo dopo qualche tentativo. Con l'aiuto di Dongju poi riuscì tirarlo fuori all'aperto e a farlo sedere per terra sul muschio dove mise di nuovo le mani attorno alla caviglia.
_Finalmente!_  esclamò il maknae sollevato e abbracciò il ragazzo per terra, sorridente dal sollievo. Youngjo non ci mise molto ad arrampicarsi fuori con l'aiuto di Geonhak. Fece cadere molti sassi e terra e infine la trappola era decisamente inutilizzabile. Forse anche Hwanwoong ce l'avrebbe fatta a liberasi, se solo avesse avuto il piede sano.
_Come avete fatto a trovarci?_  chiese Dongju curioso mentre si sedette per terra accanto agli altri due che stavano svuotando le loro scarpe piene di sporcizia.
_Sono riuscito a localizzare il tuo telefono, ma purtroppo solo raramente. La rete da queste parti è una merda. Quindi siamo stati anche fortunati. Oppure era l'istinto_
Geonhak stampò bacio sulla guancia al suo ragazzo mentre parlò per tranquillizzarlo.
_E a tornare come facciamo?_  chiese invece Hwanwoong che si stava togliendo la scarpa sinistra con la massima delicatezza per non farsi ancora più male.
I due più grandi si scambiarono uno sguardo e si trattennero un sorriso.
_Ragazzi, noi il senso dell'orientamento ce l'abbiamo_  rispose quindi Youngjo con gentilezza e accarezzò i capelli a Hwanwoong. Dongju affondò di nuovo tra le braccia di Geonhak.
_Sì, siamo degli stupidi. Non guardavamo in che direzione andavamo e all'inizio abbiamo pure tenuto al contrario la cartina... mai più vi dico. È più sicuro_  disse imbarazzato e il suo ragazzo sorrise teneramente mentre gli accarezzò la schiena.
_Ma i pali non li avete visti?_  chiese guardando Hwanwoong. Quest'ultimo scosse la testa.
_Stavamo... parlando_
Chiaramente non disse di cosa stavano parlando, dato che c'era Youngjo accanto a lui. Non l'avrebbe mai detto.
Aspettarono qualche minuto finché tutti ebbero acquisito le forze necessarie e si alzarono poi in piedi. Tutti a parte uno chiaramente, che salì con gratitudine sulla schiena del corvino. Il cammino era lungo, ma Youngjo non l'avrebbe lasciato scendere per nessuno motivo. L'avrebbe portato in salvo anche a costo di rovinarsi la schiena e le gambe.
Furono più lenti di prima, dato che il più vecchio tra tutti dovette stare sempre attento a non barcollare e a tenere strette le cosce di Hwanwoong. Ma alla domanda di Geonhak se gli serviva aiuto rispose in negativo. Il biondino era suo. Lo pensò davvero in quel momento; nessuno lo poteva toccare all'infuori di lui. E Keonhee forse.
_Mi spiace Youngjo. Non ho fatto attenzione a dove andavo..._  sussurrò Hwanwoong preoccupato all'orecchio del suo hyung che stava sorpassando un vecchio tronco marcio.
_Se riuscissi a camminare ora non ti darei tanto peso_
Il corvino scosse la testa.
_Non dire stupidate. Eravate impauriti, ci credo che ti sei distratto un attimo. Piuttosto dovresti scusarti per avermi fatto preoccupare tanto. E lo stai ancora facendo dato che non sappiamo quanto è grave_
Hwanwoong sospirò. Si stava impegnando a non stringere troppo le braccia attorno al collo di Youngjo così da lasciargli la possibilità di respirare liberamente. Si sentiva al sicuro con lui, ma i sensi di colpa non volevano andarsene. Lui e Geonhak ci avevano messo molto a trovarli, significava che c'era parecchio da camminare. Prima o poi Youngjo si sarebbe stancato, forse anche crollato. E poi? Cos'avrebbero fatto poi?
C'era ancora luce, ma il freddo aumentava con ogni passo. Era completamente sopportabile, dato che erano in movimento ma non era proprio rassicurante. Dongju, che camminava mano nella mano con Geonhak, continuò a girarsi per vedere se gli altri li seguivano ancora. La sua ansia stava crescendo. Anche lui si sentiva meglio con i due hyung, ma temeva che sarebbe diventato mezzanotte finché sarebbero usciti dal bosco e di quello proprio non ne aveva voglia. In più non sapeva che il suo ragazzo e Youngjo in verità non avrebbero potuto andare a cercarli così lontani fuori dalla zona sicura. Non gliel'avevano detto apposta di modo che non sarebbe andato fuori di testa.
Il tempo aumentò e così anche la stanchezza dei ragazzi. Il corvino combatteva duramente per non fermarsi. Le sue gambe bruciavano di già, non si sentiva più le mani a furia di tenerle strette sotto alle cosce di Hwanwoong e la sua schiena protestava contro il peso del ragazzo, ma non disse niente e non si lasciò scappare un solo suono che avrebbe potuto insinuare che aveva bisogno di una pausa. Doveva portare al sicuro il biondino, tutto il resto poteva aspettare, anche lui stesso.
_Sicuro che non vuoi fare cambio?_  chiese Geonhak preoccupato vedendo le gambe di Youngjo che stavano iniziando a tremare.
_Sicurissimo_  rispose lui con un sorriso stanco. Dongju alzò le sopracciglia e lo squadrò per bene.
_Basta, fermiamoci. Stai per svenire Youngjo, te lo vedo in faccia_  disse severo e mise il braccio teso in avanti con la mano alzata per impedirgli di andare avanti.
_E va bene_  si arrese lui, in fin dei conti grato per la pausa costretta. Fece sedere Hwanwoong con delicatezza per terra contro un grande tronco e si lasciò poi cadere accanto a lui respirando affannosamente.
_Ho detto che sono troppo pesante_  mormorò il piccolino e mise una mano su quella di Youngjo che giaceva tra di loro per accarezzargli il dorso. Il corvino voltò la testa appoggiata contro la corteccia e gli sorrise esausto.
_Che dovevo fare allora? Lasciarti là e chiamare un elicottero?_
Hwanwoong ricambiò il sorriso non sapendo che altro dire. Si guardarono a lungo. Gli occhi di Youngjo erano stanchi, ma felici, mentre l'altro combatteva mentalmente contro i pensieri che iniziarono a tormentargli il cervello: "Mi piace", "No che non mi piace", "Appunto, lo amo", "Non è vero, gli voglio solo molto bene", "Però come mi guarda...", "No, è solo un'amico",...
Ripensò alle parole di Dongju: "È stato proprio un bacio a farmi innamorare". Forse avrebbe funzionato anche da lui. Forse quello era il momento giusto.
_Possiamo andare avanti ragazzi?_  interruppe Geonhak quel momento speciale facendo scattare con la testa i due contro il tronco.
_Sì... certo_  si affrettò a dire Hwanwoong, sollevato di poter sfuggire alla situazione.
_Idiota..._  mormorò Dongju al suo ragazzo che lo guardò sorpreso. Evidentemente non si era accorto di cosa aveva interrotto.
Youngjo si alzò in piedi, le sue gambe si erano riprese a sufficienza. Fece salire il biondino nuovamente sulla sua schiena e il cammino continuò. Geonhak si era preso il compito di cercare la rete e una o due volte riuscì a trovarla scoprendo così la direzione.
_Un momento..._  disse Dongju ad un tratto guardandosi intorno giro.
_Lo riconosco questo posto. È qui dove abbiamo scoperto di esserci persi_
Indicò lo scheletro che si trovava ancora nello stesso punto e sorrise.
_Bravo amore_  gli fece i complimenti Geonhak e gli accarezzò i capelli.
Da lì fu facile trovare la strada giusta e ben presto videro i pali di ferro segnare il confine. Il sollievo li attraversò appena lo sorpassarono. Mancava poco. Videro già anche una bandiera gialla.
Youngjo che aveva avuto fin troppo caldo tutto il tempo ora non sentì quasi più la fatica. Hwanwoong era stanco, lo sentiva e questo lo portò ad accelerare il passo. Le sue ginocchia sarebbero state morte il giorno dopo, quello era sicuro.
Il biondino tenne la testa appoggiata sulla spalla del suo hyung e cercava di tenere gli occhi aperti. Aveva camminato meno di tutti quel giorno, eppure gli sembrava di crollare da un momento all'altro.
_Ragazzi, vedo la strada_  esultò Dongju ad un tratto indicandola attraverso gli alberi. Se non fosse stato stanco morto avrebbe fatto un salti di due metri.

⟣тшιIιgнт⟢Where stories live. Discover now