1. Una nuova piccola Grifondoro

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L a luce filtrava prepotente attraverso lo spiraglio fra le spesse tende della camera da letto di Snow. Un raggio le colpiva dritto negli occhi della bambina profondamente addormentata. Quando aprì gli occhi, il loro colore si intravide perfettamente. Erano di un color blu oceano, ed era un colore che non veniva intersecato da nessun altro come di consueto. I capelli biondo chiaro erano sparsi sul cuscino e le labbra rosee e carnose erano piegate in un impercettibile sorriso. Snow Bluesine, infatti, era una bambina sempre allegra e sorridente. Aveva un viso leggermente tondo, la forma degli occhi era leggermente arrotondata, il che non faceva altro che ingrandirle lo sguardo. La piccola era una mezzosangue, il cui padre mago era morto quando lei aveva solo cinque anni. Ara molto affezionata alla nonna paterna, che le raccontava sempre del mondo magico, ma anche a sua madre babbana, sempre dolce e premurosa. La piccola, come tutti i Bluesine aveva un dono più unico che raro. Fin dalla nascita infatti, tutti i Bluesine sanno trasformarsi in lupi. Aveva un  vago ricordo di suo padre. Aveva capelli neri come la pece, che si rispecchiavano anche nel suo animagus. La bambina, dai racconti di sua madre, sapeva che da piccola adorava sedersi sulla groppa di suo padre mentre era trasformato in lupo e essere portata per tutta la casa. Il suo lupo invece aveva un pelo candido, e gli occhi erano, logicamente azzurri. 

Quando la piccola aveva ricevuto la sua lettera per Hogwarts aveva pianto per la gioia. Nonostante amasse moltissimo sua madre, non era libera di esprimere i propri poteri in alcun modo, vivendo in un quartiere unicamente babbano. Da quel giorno invece, ovvero il primo settembre, sarebbe andata in un luogo pieno di ragazzi come lei. Streghe e maghi come lei.

I bambini del suo quartiere inoltre, per quanto la invitassero sempre a giocare con loro, a parere di Snow erano un po noiosi. L'unica bambina con cui aveva un legame particolarmente forte l'aveva chiamata mostro, dopo che aveva visto Snow ringhiare come un lupo contro un bambino. Snow aveva pianto parcchio quella sera. Evelyn (così si chiamava la sua amica) da quel giorno la evitava in tutti i modi, e Snow ci stava davvero male.

-Coraggio Snow, non vorrai perdere il treno- Disse Susan Bluesine entrando nella camera della figlia e lasciandole un delicato bacio in fronte. -'Giorno mamma- La salutò Snow con un sorriso.

-Ma..sono appena le sette...- Disse la bambina guardando la madre con sguardo scettico. -Lo sai che il treno parte alle undici vero?- Aggiunse vedendo lo sguardo confuso della madre. -Certo- Ribattè Susan con una risata nervosa. -Va bene..- Disse Snow alzandosi dal confortevole letto.

Dopo colazione si preparò mettendo tra i capelli il suo cerchietto preferito, e indossando sopra la camicetta bianca il suo maglioncino verde acqua. -Pronta!- Esclamò scendendo le scale. Susan l'aspettava davanti ala porta. Gli stessi capelli biondo chiarissimo della figlia erano raccolti ordinatamente in cuna crocchia bassa, e il viso era truccato alla perfezione. Il cappotto color cappuccino dava un tocco di classe al look, nonostante rimanesse semplice e essenziale. Snow ammirava molto la madre. Aveva un portamento elegante, e uno sguardo dolce, ma tagliente nelle giuste occasioni. Per lei era un modello, uno standard di perfezione a cui Snow mirava a raggiungere.

Mentre uscivano, Snow intravde Evelyn, solo qualche giardino più avanti. Appena lo sguardo delle due si incrociò, Snow sorrise speranzosa, ma la bambina fece una smorfia e rientrò in casa correndo e urlando -Mostro!- Il sorriso sul volto di Snow si spense all'istante. -Le passerà, vedrai- La rassicurò Susan, ma Snow non ne era molto convinta. Arrivate alla stazione di Kings Kross la signora Bluesine si arrestò, prendendo un bigliettino dalla borsa.

-...tra binario nove e dieci...attraverso il muro...partenza undici e in punto- Borbottò tra se la donna. Rivolse il suo sguardo verso la figlia, che però aveva ben chiari tutti i passaggi da anni. La dovette seguire affrettando il passo per riuscire ad attraversare insieme a lei la barriera.

-Mamma puoi aprirli gli occhi, siamo passate oltre la barriera..- la rassicurò Snow una volta arrivate al binario 9 3/4. -E ora?- Chiese Susan -E ora arriva la parte difficile.. - Borbottò Snow appena prima di lanciarsi tra le braccia della madre. Appena rialzò lo sguardo vide la madre asciugarsi velocemente una lacrima. -Mi mancherai mamma..-  Disse la bambina prendendo le mani della madre. -Anche tu tesoro mio- Disse  la signora Bluesine abbassandosi per posare un bacio in fronte alla figlia.

 Dopodiché Snow afferrò il suo baule ed entrò nel treno. Cercando uno scompartimento libero si imbatté in due ragazzini del suo anno che uscivano da uno scompartimento con una certa fretta, tanto che quasi si scontrarono. -Scusa..- borbottò una bambina dai capelli rosso fuoco, scrutando Snow due occhi a mandorla di un color verde acceso. -No, scusami tu!- I tre trovarono uno scompartimento vuoto, e si sedettero. 

-Comunque io sono Lily, Lily Evans- Si presentò la ragazzina -E io sono Snow, Snow Ebby Bluesine- Si presentò Snow. _E tu? - Chiese all'altro ragazzino. Snow lo osservò attentamente. Era malvestito e la sua pelle era giallastra. I capelli neri erano appiccicati al viso e gli occhi del medesimo colore puntavano dritto a terra. -Severus Piton- Borbottò di malavoglia.

-Devi scusarlo- Sussurrò Lily. -I ragazzi nello scompartimento di prima lo hanno offeso..-

-Oh, mi dispiace- Si scusò Snow a disagio. -Si, come no..- Borbottò il ragazzo soffiandosi il naso aquilino con un fazzoletto ingiallito. -Dico davvero, so come ci si sente a essere scherniti..- Aggiunse -Come?- Chiese Lily   -La mia migliore amica..o almeno quello era prima di questo evento..mi ha chiamata mostro..- Disse Snow tristemente. 

Una volta scesi dal treno, i ragazzi del primo anno vennero portati in sala grande per lo smistamento. Il ragazzo di nome Severus fu smistato in Serpeverde, mentre la ragazza di nome Lily, con la quale Snow durante il viaggio aveva subito stretto amicizia era stata smistata in Grifondoro. La professoressa McGonnagall srotolo ancora la pergamena per leggere il prossimo nome. -Evelyn Cossuit- Annunciò. Snow spalancò gli occhi mentre la sua "migliore amica", o almeno quello che era, e che lei era convinta fosse babbana, si sedeva sullo sgabello. 

-SERPEVERDE!- Gridò il cappello parlante. Appena Evelyn scese dallo sgabello, il suo sguardo incrociò quello di Snow, ma in una frazione di secondo lo distolse. Ma appena dovette passare vicino a Snow per raggiungere il tavolo delle serpi Snow le sussurrò -Allora non sono solo io il mostro..- Evelyn si voltò di scatto, con lo sguardo di una persona a cui hanno appena detto di parlare il cinese davanti a milioni di persone senza saperne nemmeno una parola. Snow, al contrasio, all'improvviso si sentì soddisfatta.

Dopo poco a professoressa chiamò anche il suo nome, e dopo un lungo ragionamento se smistarla in Corvonero o Grifondoro il cappello scelse..

-GRIFONDORO-

Fino All'ultimo Respiro// Snow BlusineWhere stories live. Discover now