capitolo 2

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Joey tirò indietro la sedia per far sedere Chandler e quest'ultimo lo guardò confuso.

"Ma che fai?"

"Voglio essere un gentiluomo" Gli rispose sistemandosi la cravatta.

Si erano vestiti eleganti dato che il posto dov'erano non era da meno.

"Quindi pagherai tu la cena?"

"Cosa?"

"Eh i gentiluomini lo fanno." Sorrise, sapeva che alla fine avrebbe dovuto pagare lui, ma stuzzicarlo era uno dei suoi hobby.

Joey colse al volo l'occasione e rimise la sedia a posto prima che il suo amico potesse sedersi. "Ecco non lo sono più, paghi tu."

Chandler rise scuotendo la testa, come avrebbe potuto dirgli che era meglio non continuare con sta storia? Come avrebbe vissuto senza tutte queste prese in giro? Certo, avrebbero continuato ad essere amici, ma ci sarebbe sempre stato qualcosa che li avrebbe bloccati.

Si sedettero e Chandler ci pensò su un attimo, forse era meglio dirglielo subito prima che ci avrebbe ripensato, in fondo avrebbero potuto usare quella cena per chiarire alcune cose, no?

"Senti, Joey, ti devo parlare." Aveva la faccia più seria che mai e questo spaventò l'amico che mise giù il menu pur di guardarlo e questo succedeva raramente.

"Dimmi tutto, amico." Si stava preoccupando per lui, per la sua salute o per qualsiasi cosa che lo facesse soffrire, non aveva idea che il problema fosse lui.

"Forse stiamo esagerando con questa questione delle battute, degli abbracci, dell'affetto fisico. Sai agli occhi degli altri sembriamo più una coppia di fidanzati che due amici e non mi piace."

Joey era spiazzato, sapeva di cosa stesse parlando, se n'era accorto pure lui, ma non gli interessava, la loro amicizia era più importante di tutto, o meglio, avere Chandler al suo fianco.

A lui non interessava se avesse avuto Chandler come amico, come conoscente o come qualcosa di più, a lui bastava averlo nella sua vita.

Era da quando erano diventati migliori amici che Joey aveva pensato al fatto che lui sarebbe stato l'unico uomo per cui avrebbe fatto un'eccezione, l'unico uomo con cui avrebbe potuto avere una relazione sentimentale e anche l'unica persona che avrebbe potuto amare, ma non ci aveva dato importanza. In fondo sapeva benissimo che il loro rapporto non sarebbe cambiato anche se avessero avuto qualcosa di più, avrebbero continuato a prendersi in giro, a stuzzicarsi e a volersi bene, con l'aggiunta di altro, ma era l'unica persona con cui non gli interessava andare oltre un semplice abbraccio. Con lui era più importante il minimo contatto fisico, poteva bastargli perché le emozioni che provava con lui con un semplice scambio di sguardi era lo stesso che provava quando si portava a letto sei ragazze in una sola settimana, anzi era molto di più.

"Ok" Gli aveva risposto. Era forse l'unica volta in cui Joey ragionava con il cervello, avrebbe fatto di tutto per non farlo sentire a disagio.

"Come ok?" Chandler era più spiazzato di lui.

"Cosa vuoi che ti dica?" Sorrise.

"Pensavo avresti reagito in un altro modo." Ci era rimasto male, pensava che non gli interessasse, così aprì il suo menù e fece finta di leggere i piatti del giorno.

"Non mi piace che tu sia in imbarazzo con me, quindi se è quello che vuoi, ok."

Quando arrivò il cameriere ordinarono e poi iniziarono a parlare di altro, sembrava che la "discussione" avvenuta poco prima non ci fosse mai stata.

Il piatto di patatine arrivò davanti a Joey e Chandler, automaticamente, allungò la mano per rubargliene una. Sapeva quanto il suo amico fosse geloso del suo cibo e questo era un punto che favoriva molto i suoi dispetti.

La mano di Joey bloccò subito la sua da sotto, avevano i palmi che si toccavano e la mano del ragazzo a cui stava per rubare il cibo lo stava guardando malissimo.

Chandler sorrise e lo stesso fece il suo amico, guardarono le loro mani e subito le ritrassero ricordandosi il discorso che si erano fatti poco prima.

"Ne sei sicuro?" Chiede Joey all'amico riferendosi alla sua decisione di prendere le distanze.

"Sì, è meglio così per entrambi."

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