TODAY

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Disclaimer: Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte del loro universo sono di proprietà di J.K.Rowling.
Le seguenti immagini non mi appartengono e sono utilizzate a puro scopo illustrativo
Nessun copyright si intende violato.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale su EFP.



NOTHING GOOD HAPPENS AFTER 2AM [3/4]

TODAY



La cicatrice non bruciava più da diciannove anni.
Andava tutto bene.


Harry rimase con lo sguardo fisso, perso all'orizzonte, fino a che quel puntino rosso sparì completamente dietro la curva e le verdi brughiere.
Sorrise. Chissà alla fine in che casa sarebbe stato assegnato Albus!
La piccola Lily lo tirò per la manica della giacca blu, richiamando la sua attenzione. Ginny, Ron, Hermione e Hugo si stavano dirigendo verso l'uscita. Sarebbero andati a pranzo tutti insieme.
Padre e figlia s'incamminarono anch'essi mano per mano, diretti alla barriera che separava il Mondo Magico da quello dei Babbani. La bimba saltellò radiosa, i suoi capelli rossi svolazzarono al vento di settembre.

Ma gli occhi di Harry si adagiarono altrove. Poco lontano, su un uomo in completo scuro intento a salutare distrattamente una signora fasciata da tailleur grigio. Li osservò separarsi con un sorriso mesto e la donna si smaterializzò altrove con un gesto secco, lasciando spazio d'osservazione agli occhi grigi di un uomo che Harry conosceva molto bene.
Draco Malfoy.
L'aveva visto subito appena raggiunto il binario Nove e Tre Quarti, insieme all'ex moglie Astoria e il piccolo Scorpius. Un bimbetto tutto platinato dal sorrisetto furbo, come suo padre alla stessa età.
Lily, con un piccolo sbuffo, tirò più forte la mano del padre il quale, inconsciamente, si era fermato in mezzo alla banchina all'incrociare lo sguardo di quell'uomo alto e biondo.
«Vai dalla mamma e gli zii, di' loro che arrivo subito» sussurrò Harry scompigliando i capelli della piccola, accertandosi poi che ella raggiungesse la comitiva intenta in chiacchiere.
Draco e Harry si squadrarono un poco dalla lontananza poi, entrambi con lo stesso ghigno stampato in volto, si avvicinarono l'un l'altro per potersi parlare. Per la prima volta dopo nove anni.

«Ciao, Potter».
Draco era cambiato. Qualche piccola ruga contornava i suoi grandi occhi grigi, portava la barba corta e ordinata, così come i capelli tagliati e pettinati all'indietro. Ma, nonostante i primi segni del tempo stessero iniziando a comparire sulla sua pelle diafana, era pur sempre un uomo curato e di bell'aspetto. E molto, molto simile a suo padre.
L'ultima volta chel'aveva visto, Harry ricordava che Draco portasse i capelli lunghi fino alle spalle e un camice bianco sbottonato sul davanti. Nove anni prima, infatti, egli gli aveva salvato la vita dopo una missione andata male con il corpo di avanscoperta degli Auror.[1]
Da quel che attualmente Harry sapeva, il Guaritore Malfoy era oramai diventato primario di Medimagia Alchemica al San Mungo.

«Malfoy. Ti trovo bene».
«Naturalmente» rispose l'uomo, con un ghigno beffardo. «Oggi era il turno del tuo secondogenito, ho visto...»
«Sì. E di mia nipote, Rosie Weasley. Anche il tuo Scorpius è al primo anno, se non ricordo male. Che sia l'inizio di un nuovo trio?» domandò Harry sollevando le sopracciglia, ammiccando.
Draco, di tutta risposta, indossò la sua preferita espressione di disprezzo.
«Spero tu stia scherzando. Il mio cuore non reggerebbe a tanto. E nemmeno quello della McGrannit».
Harry rise. Con tutta probabilità quella donna stava facendo una cura preventiva di pozioni calmanti per affrontare i diretti eredi di Potter e Malfoy.
«Soprattutto quello della McGranitt!» puntualizzò l'Auror con un largo sorriso che andò pian piano a estinguersi, lasciando spazio solo a un'espressione calma. «Stai bene?»

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