Cara Mamma

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Aprì la porta e entrò nella stanza di fretta chiudendosela alle spalle.
Era tutta disordinata come al solito.
Sorrise pensando a quanto fosse disordinato il rosso.

Prese i libri che aveva intenzionalmente lasciato nella sua camera e poi si mise a cercare in tutto quel disordine qualcosa che potesse tornargli utile.

Mentre guardava nel cassetto si fermò.

Il suo sguardo cadde verso il letto del ragazzo.

Lì sotto c'era la scatola.
La scatola dove kirishima teneva tutto se stesso.

Ci aveva già guardato ma...

Allungò una mano sotto il letto e sentì la superficie ruvida della scatola scontrarsi con la sua mano.

La afferrò e la tirò fuori.

Ringhiò contro le sue mani che non la smettevano di tremare e aprì la scatola.

I suoi occhi ricaddero sulle loro foto e Sorrise.

Le scostò delicatamente e tirò fuori il fatidico diario.

Lo aprì e senza dare troppo peso a tutti quei disegni si diresse all'ultima pagina dove vi era scritta la verità.

Quello che kirishima provava davvero.

Sì aspettava di trovarla uguale e invece si stupì di notare che sotto la scritta calcata parecchie volte vi era apparsa un'altra parola.

"grazie"

Solo questo.

Era stato scritto nel bordo della pagina a matita.

Un semplice grazie.

Quindi... Quello che il biondo stava facendo per lui stava funzionando?

Chiuse il quaderno e lo ripose dentro la scatola poggiandosi sopra le fotografie.

Rimise la scatola al suo posto sorridendo.

Allora I suoi sforzi non erano vani.

Stava per alzarsi quando la luce, riflettendo contro un piccolo oggetto e finendogli negli occhi, attirò la sua attenzione.

Era una piccola chiavetta argentata.

Era stata posata tra i libri sotto il comodino di cui mancava un cassetto.

La prese.

Sopra a lettere nere vi era scritto "Eijirou".

Se la rigirò tra le mani incuriosito.

"chissà cosa ci tiene dentro"

Se la fece scivolare in tasca e poi, guardandosi intorno per un'ultima volta, uscì dalla stanza tenendo gelosamente in mano i suoi libri.

Sì avviò a passo spedito verso la sua camera.

Lanciò un occhiataccia a kaminari che stava guardando il cellulare nel corridoio e si rinchiuse nella sua stanza.

Lanciò i libri sul letto e si fiondò sulla sedia accendendo il computer.

Kirishima non sarebbe tornato per tutto il pomeriggio ma Bakugou sentiva comunque l'ansia farsi più densa ogni secondo che passava.

Inserì la chiavetta nel computer e picchiettò insistentemente le dita sulla scrivania mentre aspettava che caricasse.

Appena la chiavetta si aprì rivelando tutti i file del rosso Bakugou tirò un sospiro di sollievo.

Era una cosa sbagliata e lo sapeva... Ma con il suo metodo rozzo e sbagliato kirishima stava già meglio.

Scosse la testa e si mise a leggere i titoli dei vari file.

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