Capitolo 3

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La Terra di Mezzo era cambiata poco nel corso degli anni, ma Kili e Fili erano praticamente altre persone.
Kili era meno dispettoso, anche se aveva mantenuto la sua sfacciataggine. I capelli corvini e mossi erano cresciuti fino alle spalle, un ciuffo sbarazzino gli ricadeva sul lato destro della fronte e un filo di barba lo rendeva più maturo.
Fili era sempre più pacato e riflessivo del fratello, i capelli biondi arrivavano alle scapole e le trecce che decoravano la chioma bionda erano legate da fermagli argentati mentre altre due treccine raccoglievano i baffi sul viso.

Il sole splendeva caldo, insinuandosi tra le fronde degli alberi. Thorin e i nipoti strisciavano sul ventre seguendo le tracce di un alce maschio, il terreno umido di rugiada autunnale bagnava e sporcava gli abiti dei Nani, che procedevano silenziosi e concentrati sulla loro preda.
Kili si sollevò di poco e strinse l'arco nella mano sinistra, mentre con l'altra raggiungeva le frecce nella faretra, miró all'animale che distava poco più di cento metri da lui. L'alce cadde mugghiando di dolore e il giovane si guardó intorno sbalordito, con la freccia ancora incoccata.

-Kili! Sta' giù!-
Fili tirando il fratello per la tunica

-Sono Uomini... allontaniamoci.-
Thorin fermando i nipoti che stavano per uscire dal loro nascondiglio

-E addio cena...-
Fili e Kili osservando tre figure incappucciate che si avvicinavano all'alce

-Muovet...-
Thorin interrompendosi improvvisamente

-Chi abbiamo qui?-
Uomo puntando contro i tre una lancia lunga e affilata

-Chi lo domanda?-
Thorin

-Zitto, gnomo, qui le domande le facciamo noi.-
Uomo facendo un cenno agli altri quattro che si disposero in cerchio, costringendo i Nani a stringersi schiena contro schiena

-Come ci hai chiamati?-
Kili indispettito

-Deponiamo le armi.-
Thorin cercando di essere ragionevole

-Non imponi tu le condizioni, adesso. Dimmi chi sei e forse saró clemente con te e i tuoi compari.-
Uomo avvicinando pericolosamente la lancia al viso del re

-Thorin Scudodiquercia. Il Re dei Nani. Ora posso sapere il vostro nome?-
Thorin

-Paul. E tu saresti un re? Ora non lo sarai più. Ti toglieremo questo peso di dosso.-
Paul ridendo sguaiatamente con i compagni prima di caricare il braccio per sferrare il colpo mortale con la lancia

Il nano alzó la spada per difendersi e l'arma nelle mani di Paul cadde ai piedi di un albero, l'uomo peró non si lasció intimidire dall'abilità di Thorin, estrasse due lame dai foderi sulla schiena e riprese il combattimento senza dare tregua al moro.

Thorin, Kili e Fili erano in svantaggio a causa dell'inferiorità numerica e della mancanza di armi adatte ad un combattimento, così optarono per una dignitosa e precipitosa ritirata verso il confine della foresta.

-Non ti voltare, Fili, continua a correre!-
Kili con il fiato corto

-Correte!-
Thorin davanti ai due

Fili non si giró più per controllare se il fratello fosse ancora dietro di lui, l'adrenalina si fece spazio all'interno del suo corpo, gli uomini erano sempre più vicini.
Ora erano loro tre la nuova preda, l'alce giaceva abbandonato all'interno della boscaglia.
Corsero fino a non avere più fiato, il paesaggio circostante sembrava vorticare senza sosta, i polmoni bruciavano in cerca di aria.
Si fermarono affannati rendendosi conto che qualcosa non andava per il verso giusto.

°°°°°°°

Kili si dimenava dentro al sacco in cui l'avevano rinchiuso, soffocava e non vedeva ció che succedeva intorno a lui. Era una situazione che odiava.
Non vedere lo rendeva vulnerabile, esposto a ogni tipo di pericolo.
Senza via di scampo, come un topo in gabbia.
Se solo avesse avuto i suoi pugnali, o il suo arco o qualcosa per tagliare la fitta maglia che componeva la tela della sua prigione.
Dopo vari tentativi di dare calci al suo trasportatore attraverso la stoffa, decise di calmarsi e risparmiare le forze.

L'umidità andava diradandosi e un nuovo odore si insinuò nelle narici del giovane nano, non riusciva a classificarlo. Una morsa gli strinse lo stomaco e il cuore acceleró i battiti quando sentì il suo carceriere discutere a bassa voce con qualcuno a proposito dello gnomo di stirpe reale dentro al sacco.

-Nessuno è mai riuscito a catturare un Nano, Ben-
Anziano scettico

-Ti dico di si, Walter, era insieme a un certo Scudodifaggio-
Ben lasciando cadere a terra il sacco

-Ahia! È Scudodiquercia!-
Kili lamentandosi

-Come hai detto?-
Walter

-Il nome è Scudodiquercia-
Kili attraverso il sacco

-Ma tu... tu parli la mia lingua-
Walter sbalordito

-Sì, che cosa ti aspettavi!? Elfico? Fammi uscire piuttosto!-
Kili

-Mi piace, lo compro. Quanto vuoi?-
Walter raggiante

-23 scudi.-
Ben sicuro

-Andiamo Ben, è un momento difficile per tutti. Scendi un pochino.-
Walter

-20.-
Ben

-15, ne ho 15.-
Walter allungandogli un sacchettino di cuoio

-17 scudi, più basso non posso.-
Ben

-Ecco a te.-
Walter aggiungendo due pezzi nel contenitore


Prese il sacco e, ignorando le proteste del prigioniero, lo trasportó fino a un sotterraneo buio e freddo, dove c'erano molte altre creature imprigionate all'interno di celle sporche e dall'odore acre di sporcizia annidata da tempo.
Walter gli lanció una pagnotta di pane e uscì sbattendosi la porta alle spalle, lasciando il giovane solo con i suoi pensieri nella penombra fredda della prigione.


Kili si chiedeva soltanto come riuscire a fuggire, ma non vedeva praticamente nulla: le torce illuminavano fiocamente il corridoio proiettando sul pavimento in terra battuta delle ombre inquietanti e sconosciute.
Ben presto la stanchezza prese il sopravvento e il nano cadde in un sonno leggero e tormentato da strani incubi...

KILI & FILI'S STORY #Wattys2017Where stories live. Discover now