CAPITOLO TREDICI.

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13.

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Il giorno in cui noi moriremo, il cielo continuerà a essere di quest'azzurro?

E il mare continuerà a essere così sfacciatamente salato? E le sue onde, continueranno a schiantarsi sulla riva?

I treni continueranno a viaggiare così veloci?

Le altre persone continueranno a lavorare?

I cani continueranno ad abbaiare e a scodinzolare?

Le campane continueranno a riprodurre quel suono fastidioso?

I bruchi continueranno a diventare farfalle?

Sì.

La vita di tutti gli altri continuerà ad andare avanti.

Il cielo continuerà a essere azzurro e anche grigio e continuerà a scendere la pioggia a fiotti.

Il mare sarà sempre lo stesso, sempre salato, tanto calmo quanto agitato e le sue onde lo accompagneranno ancora una volta.

I treni andranno sempre veloci, portando le persone in altri posti, le stesse che continueranno a lavorare, a studiare, a ridere, a piangere, a sorridere, a vivere.

E tutto il mondo continuerà ad andare avanti, non si fermerà di certo per degli sconosciuti.

Ma ci saranno coloro che ci erano vicini a ricordarsi di noi.

Saranno loro a farci vivere nei ricordi.

Sarà il loro mondo, quello che hanno dentro, a fermarsi.

Sono passati due giorni dal mio appuntamento con Simon e confermo ancora tutt'ora che mi è servito molto distrarmi da tutto.

L'Afflovest che ho indosso mi fa vibrare il corpo ed espellere i muchi in eccesso. Quanto odio questa parte della giornata, perché sembra non finire mai.

Ho ripreso a scrivere, dopo tanto tempo, e sono già a metà del terzo capitolo in sole poche ore. Mi sono svegliata con questo obiettivo e cerco di portarlo al termine.

E ieri sono stata al mio primo incontro di scrittura creativa, un'esperienza abbastanza inusuale ma soddisfacente. E inoltre dopo sono stata anche con Belle e Anne. Simon non sembrava particolarmente contrariato nel vedermi andare via con loro. È un bene. Non siamo nulla, solo amici. Fine.

Ho il telefono fra le mani quando mi arriva una videochiamata di gruppo da Simon, Anne, Theo e Belle.

Trascino il dito sullo schermo per accettare la videochiamata e al mio arrivo già stanno facendo un fracasso.

«Ciao, Diana!» Dicono tutti quando la mia faccia stanca appare fra quelle fresche e sorridenti di tutti loro.

«Ciao ragazzi.» Ricambio il saluto.

Two of us.Where stories live. Discover now