|12|》Il karma è una puttana.↻

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↻𝐀𝐥𝐚𝐫𝐦 — 𝐀𝐧𝐧𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐞

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↻𝐀𝐥𝐚𝐫𝐦 — 𝐀𝐧𝐧𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐞

𝐴𝑛𝑑 𝑡𝒉𝑒𝑟𝑒 𝑔𝑜𝑒𝑠 𝑡𝒉𝑒 𝑎𝑙𝑎𝑟𝑚
𝑟𝑖𝑛𝑔𝑖𝑛𝑔 𝑖𝑛 𝑚𝑦 𝒉𝑒𝑎𝑑, 𝑙𝑖𝑘𝑒 𝑠𝑜𝑚𝑒𝑏𝑜𝑑𝑦 𝑠𝑎𝑖𝑑 "𝑑𝑜𝑛'𝑡 𝑦𝑜𝑢 𝑡𝑟𝑢𝑠𝑡 𝒉𝑖𝑚 𝑛𝑜".

|Dylan's point of view|

«Cambio di programma, sabato andiamo alla festa di Bella» disse Logan, fecendomi spalancare la bocca e avvicinarmi a lui.

«Perché devo avere un migliore amico senza cervello che segue Scarlett ovunque come un cagnolino?» domandai buttando a terra la palla.

Mi guardò e fece un sorriso sbieco.

«Perché è una figa» rispose spingendomi di poco.

«Insomma, lo fa apposta per darmi fastidio! Lo sa benissimo che non voglio nulla da Bella Lewis» continuai alzando gli occhi al cielo.

«Che carina, cerca di farti avere una ragazza nonostante tu sia uno stronzo pazzesco!» scherzó lui dandomi un lieve pugno sulla spalla.

«Logan, non ti fidare dagli occhioni da cerbiatto di Scarlett. Lei è... è... » cercai la parola giusta ma Ryan mi fece l'occhiolino.

«È una bomba!» urlò saltellando come un coglione.

«Dai, Dylan, non ti preoccupare. Ho tutto sotto controllo. Posso parlare con la rossa» annunciò il mio migliore amico con una voce più rassicurante.

Scossi la testa. La situazione non mi piaceva per niente. Lei stava diventando la seconda Bella Lewis della scuola, la reginetta del ballo.

Sarebbe stato così facile per lei prendersi Logan e lasciare me da solo, come un idiota.

Gli allenamenti finirono, feci la doccia e mi avviai alla macchina, dove Scarlett era già appoggiata ad aspettarmi.

«Ce ne hai messo di tempo, Principessa. Dovevi asciugarti la chioma» domandó posando la mano sulla maniglia e tirando a vuoto.

Odiavo quando faceva così.

«Fai poco la spiritosa, non mi hai ancora fatto il favore, oggi» le feci sapere aprendo la macchina e salendo.

«Dai, Dylan. Perché non puoi vivere e lasciare vivere? Insomma, io non ti ho mai fatto nulla di male» insistette, facendomi alzare gli occhi al cielo.

Ad oggi non so se la sua era solo una tecnica.

«Lo so, sei migliorata anche se sei ancora un po' logorroica e molto più irritante» sorrisi per provocarla, afferrando il volante.

«Certo, Dylan. Sono sicura che ogni volta che mi vedi non riesci a togliermi gli occhi di dosso, però» ribatté girandosi verso di me.

«Devo aggiungere anche egocentrica, quindi?» domandai alzando un sopracciglio e mettendo in moto.

«Metti quello che vuoi Dylan, ma il karma è una puttana e tu sei condannato a sbavarmi dietro fino all'ultimo giorno in cui mi vedrai» mi sussurrò vicino all'orecchio.

Mi venne la pelle d'oca sulle braccia, ma fortunatamente avevo il maglione che mi copriva.

Avrei voluto dirle che se continuava in quel modo sarebbe stato inevitabile: avrei sicuramente provato attrazione per lei.

Probabilmente quello era il suo scopo.

«Sai una cosa? Non mi interessa» risposi uscendo dal parcheggio.

«Non ti interessa?» domandó lei confusa e io scossi la testa.

«Non mi interessa perché mi odieresti comunque, qualsiasi spiegazione ti dessi» iniziai, cambiando marcia.

«Perciò fammi un favore, smettila di cercare di accalappiarmi con i tuoi occhioni come un fesso» le ordinai mentre lei scoppiava a ridere.

«Dylan, ti stai accalappiando da solo» disse avvicinandosi di poco a me e facendomi quasi perdere la concentrazione dalla strada.

«Insomma, Scarlett. Devo raccontare a tuo padre della festa? E allora stai buona» la informai per farla stare zitta.

Così fu, non proferí più una parola fino al nostro ritorno a casa.

Appena aprii la porta vidi Alec seduto sul divano e Chyntia vicina a lui.

«Ei! Alec!» salutò lei lasciando a terra lo zaino.

«Scarlett, tutto bene?» inizió mio cugino, e dato che non avevo intenzione di sentire le loro cazzate, me ne andai in cucina a mangiare.

|Scarlett's point of view|

«Dove sei stato? È da un po' che non ti vedo» domandai facendo un piccolo sorriso e sedendomi sulla poltrona.

«Sono stato occupato con il college. Un uccellino mi ha detto che ti sei ubriacata, sabato» mi prese in giro lui passandomi una barretta al caramello.

«In effetti non ricordo molto. Te lo ha detto Dylan?» domandai, anche se credevo di sapere la risposta.

«Già, è una pettegola» scherzó facendomi ridere.

«Simpatico, ma non sono stato io» intervení Dylan guardando male suo cugino e sparendo sulla scale.

«Ha ragione, è stata Bella Lewis. Siamo vicini di casa» mi spiegó e io annuii.

«Non riesco ancora a inquadrare Bella, a volte sembra una psicopatica e a volte una tipa a posto» spiegai e lui annuí.

«Ti dico solo che ottiene ciò che vuole. In qualsiasi caso. Farebbe di tutto per raggiungere il suo scopo. L'importante è non mettersela contro» mi informó e io iniziai a pensare.

«La cosa più inquietante che mi abbia detto è stata che lei avrà Dylan e nessun'altra potrà mettersi in mezzo» iniziai rabbrividendo al solo pensiero.

«Ed è qua che la cosa si complica dato che a mio cugino non importa minimamente di Bella» fece lui alzando le spalle.

«Perché no? È psicopatica come lui ed è pure una bellissima ragazza» cercai di scoprire di più, ma Alec era più furbo di quel che sembrava.

«Non è il suo tipo» tagliò corto facendo zapping tra i canali in modo disinteressato.

«E quale è il suo tipo?» domandai morendo dalla curiosità, ma lui mi lanciò un'occhiata e mi fece un sorriso furbo.

«Avanti, scoprilo» sussurrò, come per far sentire solo a me.

Alec Bennett non era come sembrava. Lui era diverso, lui nascondeva qualcosa.

❁𝘽𝙚𝙨𝙩 𝙛𝙧𝙞𝙚𝙣𝙙𝙠𝙞𝙨𝙨❁Where stories live. Discover now