capitolo 10

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Appena io e Lara prendemmo tutto quello che ci serviva per affrontare un viaggio aspettiamo sedute in salotto.

Lara: come fai?

Io: a fare cosa?

Lara: a essere così tranquilla e ad apparire bella come sempre anche senza trucco, tacchi o vestiti alla moda.

Sentivo la vergogna salirci fino a le guance e farle accendere di rosso.

Io: non mi sono mai sentita così bella.

Lara: invece si. Sei alta, bionda e hai gli occhi verdi. Cosa vuoi di più.

Io: anche tu sei molto bella. E comunque...Non mi piace vestirmi alla moda solo per farmi notare. A me piace essere me, e vestirmi in base al mio umore.

Lara fissava la mia gonna non troppo corta che avevo messo prima di uscire dall ospedale.

Lara: è perché non indossi mai i tacchi? Sotto le gonne ci stanno bene.

Io: non li ho mai indossati in realtà.

Chinai la testa in segno di vergogna. Sapevo che molto probabilmente ero l unica ragazza al mondo a non aver indossato i tacchi nemmeno una volta. Lara scoppiò a ridere, e con uno scatto si alzò dal divano e prese un paio di tacchi pericolosamente alti.

Lara: indossali.

Non volevo farlo, eppure mi alzai e li indossai. Iniziai a camminare per la stanza crollando pericolosamente.

Io: fanno male.

Lara: tieni la schiena dritta e non guardarti i piedi.

Feci come mi diceva e il dolore alle dita si alleviò. Poco dopo notai lo sguardo di Lara perso nel vuoto. Mi avvicinai con calma e le posati una mano sulla spalla.

Io: Lara...Non avere paura. Ti prometto che andrà tutto bene.

Lei mi guardò con le lacrime agli occhi e mi sorrise.

Lara: dai continua a camminare.

Mi feci l ennesimo giro della stanza fermandomi difronte a lei e portandomi una mano sul fianco.

Io: non sono così male. Mi sento più alta e...sexy.

Mentre lo dicevo mossi il bacino in segno di potere e sensualità. Lei sorrise, e poi iniziò a ridere indicando con un dito alle miei spalle. Mi volta di scatto e vidi gli occhi di Stefan fissi sulle scarpe, e poi nei miei occhi sorchiudere i suoi.

Io: oh...ehm...avete...avete finito?

Stefan: si....credo di si.....cosa....cosa stai facendo?

Io: io stavo...beh sai stavo solo...Io....

La mia reazione lo fece sorridere. Si avvicinò al mio orecchio spostando i capelli con un dito.

Stefan: beh...qualsiasi cosa sia..Si. sei molto più sexy.

Appena Stefan s allontanò per andare in cucina vidi Dario uscire da dietro la porta e guardarmi stupito.

Dario: ma cosa...?

Lo stoppai alzando una mano e mi girai di schiena lasciandomi verso le scarpette nere vicino al divano.

Io: li vado a levare.

Rimasi sola nel salotto. Tolsi i tacchi e infilai le scarpette. Gettai lo sguardo verso la finestra con le tende aperte e li vidi. 3 uomini vestiti in nero si stavano avvicinando velocemente.

Io: Stefan.

Lo vidi entrare in salotto, e senza nemmeno domandarmi perché lo avevo chiamato guardò dalla finestra.

Stefan: dobbiamo andare via.

Mi tirò per un braccio portandomi con sé.

Stefan: presto Dario andiamo via, sono arrivati. Lara salì sulle spalle di Dario è mantenuti forte.

Lara eseguì senza contestare. Io invece guardai il braccio e il collo di Dario ricoperto di ustioni. Pensai a cosa gli avessero potuto fare per ridurlo cosi. Con un movimento veloce mi girai di spalle e corsi verso la porta. Schivavo i mobili e saltavano gli ostacoli. Spalancai la porta e mi precipitati in cortile.

"Hai visto Deimen quanto è carina la nuova prescelta?"

Quando vidi la testa dell'uomo in mezzo girarsi verso destra capii che Deimen era il ragazzo con il capriccio sulle spalle. Riuscivo a vedere dei lunghi capelli neri e gli occhi erano piccoli. Così piccoli e scuri che dovevo concentrarmi per vederli. Era alto e poco muscoloso.

Deimen: si. È davvero carina.

Stefan arrivo in cortile fermandosi al mio fianco così velocemente da non rendermi conto che era uscito, e mi spinse un paio di centimetri dietro di se.

Stefan: lei non è un vampiro Lucas. Lasciala in pace.

L'uomo sulla destra era Lucas. Non riuscivo a vedere il suo volto perché era coperto dal cappuccio. Quello di sinistra invece subito dopo si abbassò il cappuccio e sorrise.

"Lo sai vero che non vogliamo te. Tu sei sempre stato innocuo"

Stefan: ti sbagli mio caro Kevin. È passato un Po da quando non ci vediamo.

Kevin era basso. I suoi capelli erano corti e biondi a spazzolino e aveva gli occhi chiari, faccia squadrata e naso a punta.

Kevin: o giusto. Sono passati quasi 10 anni dalla morte di qua moglie.

Stefan mostrò i denti. Mi spinse ancora di più dietro di se fino a coprirsi del tutto.

Stefan: dimmi cosa volete.

Lucas: davvero è così difficile da capire? Vogliamo la ragazza.

Stefan: non ci pensare nemmeno.

Kevin tirò fuori dal lungo mantello un pugnale d argento e lo scaraventato verso Stefan, ma il colpo andò a vuoto. Mi resi conto che già eravamo in casa. Iniziai a ridere guardandomi in giro.

Stefan: perché stai ridendo?

Dario aveva già preso Lara sulla schiena pronti ad andare via. Ancora ridendo diedi una pacca sulla spalla Stefan e lo guardai.

Io: perché rido? O non saprei. Forse perché ora mi sono resa conto che mi vogliono uccidere. Le opzioni che ho sono o morire prima dei miei 18 anni o diventare una succhia sangue senza scrupoli. Non lo trovi divertente?

Stefan: no

Io: nemmeno io.

Mi caricò sulle spalle e corse verso la porta sul retro con Dario al seguito.

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