Appena io e Lara prendemmo tutto quello che ci serviva per affrontare un viaggio aspettiamo sedute in salotto.
Lara: come fai?
Io: a fare cosa?
Lara: a essere così tranquilla e ad apparire bella come sempre anche senza trucco, tacchi o vestiti alla moda.
Sentivo la vergogna salirci fino a le guance e farle accendere di rosso.
Io: non mi sono mai sentita così bella.
Lara: invece si. Sei alta, bionda e hai gli occhi verdi. Cosa vuoi di più.
Io: anche tu sei molto bella. E comunque...Non mi piace vestirmi alla moda solo per farmi notare. A me piace essere me, e vestirmi in base al mio umore.
Lara fissava la mia gonna non troppo corta che avevo messo prima di uscire dall ospedale.
Lara: è perché non indossi mai i tacchi? Sotto le gonne ci stanno bene.
Io: non li ho mai indossati in realtà.
Chinai la testa in segno di vergogna. Sapevo che molto probabilmente ero l unica ragazza al mondo a non aver indossato i tacchi nemmeno una volta. Lara scoppiò a ridere, e con uno scatto si alzò dal divano e prese un paio di tacchi pericolosamente alti.
Lara: indossali.
Non volevo farlo, eppure mi alzai e li indossai. Iniziai a camminare per la stanza crollando pericolosamente.
Io: fanno male.
Lara: tieni la schiena dritta e non guardarti i piedi.
Feci come mi diceva e il dolore alle dita si alleviò. Poco dopo notai lo sguardo di Lara perso nel vuoto. Mi avvicinai con calma e le posati una mano sulla spalla.
Io: Lara...Non avere paura. Ti prometto che andrà tutto bene.
Lei mi guardò con le lacrime agli occhi e mi sorrise.
Lara: dai continua a camminare.
Mi feci l ennesimo giro della stanza fermandomi difronte a lei e portandomi una mano sul fianco.
Io: non sono così male. Mi sento più alta e...sexy.
Mentre lo dicevo mossi il bacino in segno di potere e sensualità. Lei sorrise, e poi iniziò a ridere indicando con un dito alle miei spalle. Mi volta di scatto e vidi gli occhi di Stefan fissi sulle scarpe, e poi nei miei occhi sorchiudere i suoi.
Io: oh...ehm...avete...avete finito?
Stefan: si....credo di si.....cosa....cosa stai facendo?
Io: io stavo...beh sai stavo solo...Io....
La mia reazione lo fece sorridere. Si avvicinò al mio orecchio spostando i capelli con un dito.
Stefan: beh...qualsiasi cosa sia..Si. sei molto più sexy.
Appena Stefan s allontanò per andare in cucina vidi Dario uscire da dietro la porta e guardarmi stupito.
Dario: ma cosa...?
Lo stoppai alzando una mano e mi girai di schiena lasciandomi verso le scarpette nere vicino al divano.
Io: li vado a levare.
Rimasi sola nel salotto. Tolsi i tacchi e infilai le scarpette. Gettai lo sguardo verso la finestra con le tende aperte e li vidi. 3 uomini vestiti in nero si stavano avvicinando velocemente.
Io: Stefan.
Lo vidi entrare in salotto, e senza nemmeno domandarmi perché lo avevo chiamato guardò dalla finestra.
Stefan: dobbiamo andare via.
Mi tirò per un braccio portandomi con sé.
Stefan: presto Dario andiamo via, sono arrivati. Lara salì sulle spalle di Dario è mantenuti forte.
Lara eseguì senza contestare. Io invece guardai il braccio e il collo di Dario ricoperto di ustioni. Pensai a cosa gli avessero potuto fare per ridurlo cosi. Con un movimento veloce mi girai di spalle e corsi verso la porta. Schivavo i mobili e saltavano gli ostacoli. Spalancai la porta e mi precipitati in cortile.
"Hai visto Deimen quanto è carina la nuova prescelta?"
Quando vidi la testa dell'uomo in mezzo girarsi verso destra capii che Deimen era il ragazzo con il capriccio sulle spalle. Riuscivo a vedere dei lunghi capelli neri e gli occhi erano piccoli. Così piccoli e scuri che dovevo concentrarmi per vederli. Era alto e poco muscoloso.
Deimen: si. È davvero carina.
Stefan arrivo in cortile fermandosi al mio fianco così velocemente da non rendermi conto che era uscito, e mi spinse un paio di centimetri dietro di se.
Stefan: lei non è un vampiro Lucas. Lasciala in pace.
L'uomo sulla destra era Lucas. Non riuscivo a vedere il suo volto perché era coperto dal cappuccio. Quello di sinistra invece subito dopo si abbassò il cappuccio e sorrise.
"Lo sai vero che non vogliamo te. Tu sei sempre stato innocuo"
Stefan: ti sbagli mio caro Kevin. È passato un Po da quando non ci vediamo.
Kevin era basso. I suoi capelli erano corti e biondi a spazzolino e aveva gli occhi chiari, faccia squadrata e naso a punta.
Kevin: o giusto. Sono passati quasi 10 anni dalla morte di qua moglie.
Stefan mostrò i denti. Mi spinse ancora di più dietro di se fino a coprirsi del tutto.
Stefan: dimmi cosa volete.
Lucas: davvero è così difficile da capire? Vogliamo la ragazza.
Stefan: non ci pensare nemmeno.
Kevin tirò fuori dal lungo mantello un pugnale d argento e lo scaraventato verso Stefan, ma il colpo andò a vuoto. Mi resi conto che già eravamo in casa. Iniziai a ridere guardandomi in giro.
Stefan: perché stai ridendo?
Dario aveva già preso Lara sulla schiena pronti ad andare via. Ancora ridendo diedi una pacca sulla spalla Stefan e lo guardai.
Io: perché rido? O non saprei. Forse perché ora mi sono resa conto che mi vogliono uccidere. Le opzioni che ho sono o morire prima dei miei 18 anni o diventare una succhia sangue senza scrupoli. Non lo trovi divertente?
Stefan: no
Io: nemmeno io.
Mi caricò sulle spalle e corse verso la porta sul retro con Dario al seguito.
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La prescelta
VampiroErano le 8.30 di sera. la casa era vuota ormai da tempo. ero seduta al posto di mio padre quando la porta iniziò a suonare.