Undici

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La mattina sembra davvero un delirio: Stiles è agitatissimo e i bambini non sembrano da meno. “Stiles” lo chiama Emma.

“Sì?”

“Togli quella maglia e metti quella rossa: ti sta meglio.”

Stiles la guarda confuso ma Emma alza gli occhi. “Se devi fare colpo su Derek devi vestirti bene” le dice ovvia.

“Vuoi che faccia colpo su Derek?”

“Non ne hai bisogno. Ma siete talmente... credo che Cora userebbe tardi, che non capite di essere perfetti per stare assieme. E io e Jack vogliamo stare con entrambi.”

Stiles si trova a boccheggiare, vorrebbe davvero spiegarle che la situazione non è così semplice ma il campanello sta suonando e non hanno più tempo. “Emma vai ad aprire mentre vado a cambiarmi la maglia.”

Salutano Cora e i bambini un quarto d’ora dopo e Stiles guarda Derek leggermente imbarazzato. “Cosa facciamo?” gli chiede.

“Sei tu quello che ha bisogno di staccare un po'. Cosa vorresti fare?”

“Beh, Jack avrebbe bisogno di un nuovo giubbino mentre Emma...”

Derek lo blocca. “Cosa vuoi fare tu, per te.”

Stiles arrossisce. Vorrebbe dirgli che gli basta stare con lui ma questo implicherebbe confessargli che, forse, la sua cotta adolescenziale non gli è passata, anzi, probabilmente ora c’è dentro con tutte e due le scarpe ma non gli sembra proprio il momento. “Credo che un po' di shopping mi farebbe davvero bene.”

“E shopping sia.”

Passano l’intera mattinata girando per negozi: Stiles non prende praticamente niente ma si diverte a far provare a Derek camice con fantasie improponibili ma che, nonostante tutto, Derek potrebbe indossare senza il minimo problema. Pranzano con un enorme gelato e poi entrano nell’ennesimo negozio. “Non proverò nulla” gli dice Derek.

“Mi servono dei jeans.”

“Per cosa?” gli domanda Derek.

Stiles prende in mano un modello decisamente aderente. “Per far colpo” risponde.

“Su chi?” gli chiede ancora il mannaro.

Stiles si chiude nel camerino senza rispondere. Si toglie velocemente i pantaloni per infilarsi quei jeans. Ci mette davvero poco per notare che sono indecentemente stretti sul culo ma che, al tempo stesso, oltre a rendergli quasi difficile respirare, glielo fasciano alla perfezione. Si toglie anche la maglia e apre la porta del camerino. “Cosa ne dici, lupone?”

Vede chiaramente Derek deglutire, le pupille farsi leggermente più grandi. Stiles gira su se stesso per farsi ammirare meglio. “No, decisamente non vanno bene” dice Derek.

“Perchè?”

Derek fa un passo verso il camerino. “Perchè sono troppo stretti, si vede che non respiri.”

Stiles diventa più audace, senza nemmeno sapere perché e per come, e si slaccia il bottone, abbassando anche un po’ la cerniera. “Potrei sempre metterli così.”

Derek ringhia prima di entrare del tutto nel camerino e chiudersi la porta alle spalle. “Non osare” dice prima di saltargli letteralmente addosso.

Stiles non si fa trovare impreparato: apre le braccia e si aggancia ai fianchi di Derek ricambiando quel bacio che non ha nulla di dolce o romantico ma è puro bisogno e istinto. Le mani di Derek vagano per il corpo quasi nudo di Stiles cominciando a farlo gemere. “Sssssh, ci sentiranno” gli sussurra.

Stiles è eccitato dalla situazione, da Derek ma non vuole succeda lì, in quel camerino. “Andiamocene.”

“Rivestiti, vado a recuperare le borse e ti aspetto all’uscita del negozio.”

Stiles nemmeno si rende conto di essere arrivato a casa di Derek: ricorda solo che si sono baciati e sfiorati durante tutto il tragitto e che si sente come se fosse tornato adolescente. Appena varcata la porta di casa, Derek lo sbatte contro il muro riprendendo a baciarlo seriamente. I vestiti volano uno alla volta e Stiles si ritrova nel letto di Derek, le gambe spalancate e la lingua del mannaro ad adorarlo. “D-Der...”

“Cosa vuoi?” chiede il mannaro. 

Stiles lo sa, sa cosa vuole, ma ha un attimo di titubanza. Derek sembra capirlo e gli bacia piano una guancia, poi una tempia, mentre non smette mai di muovere le mani, di carezzare la sua pelle e di fargli sentire scie infuocate ad ogni carezza. 

“Cosa vuoi, Stiles?” chiede ancora. Questa volta calmo, guardandolo negli occhi, con quegli occhi verdi incredibilmente calmi e sicuri.

“Te” risponde, deciso.

Ed è così sicuro della risposta da averne quasi paura, perché non lo vuole solo dentro al suo corpo, ma anche nella sua vita, nelle sue giornate. Lo vuole e basta.

Derek lo stuzzica ancora per un tempo che gli sembra infinito riducendolo ad un ammasso di gemiti e preghiere prima di accontentarlo ed entrare finalmente in lui. Non sembra per niente delicato, le spinte sono da subito potenti, ma Stiles la delicatezza la vede nei suoi occhi. Sono spinte forti, che colpiscono subito il centro del suo piacere e gli fanno inarcare la schiena. Derek sa perfettamente cosa fare con lui, come se quella non fosse la loro prima volta, come se quelli non fossero i loro primi tocchi e i loro primi baci. Si aggrappa al corpo di Derek, gli accarezza i muscoli e continua a baciarlo, mentre si lascia trascinare verso l’orgasmo. Smette di respirare quando si riversa tra i loro stomaci e accoglie il seme di Derek in lui, con un gemito.

“Voglio tutto questo ogni giorno.” Stiles lo sussurra, sente la propria voce pronunciare quelle parole, anche se gli vengono fuori spontaneamente. È un pensiero che gli rimbomba in testa da così tanti giorni, che sentirselo dire, lo fa agitare. Derek se ne accorge subito, al suo fianco e sembra irrigidirsi a sua volta. Stiles si gira sul fianco, per guardarlo meglio e Derek fa lo stesso.

“Forse non è stata una buona idea saltarci addosso così?” chiede il mannaro. 

Stiles sbuffa una risata. “No, forse proprio no. Di solito ci sono primi appuntamenti, primi baci e prime volte. Non tutto in un paio d’ore.”

Derek gli porta una mano sul fianco nudo. “Okay, facciamo così: ora ci rivestiamo, raggiungiamo Cora e i bambini e fingiamo che questo non sai successo.”

“Per il mio culo sarà difficile dimenticarlo.”

Derek ride. “Idiota!”

“E poi cosa facciamo?”

“Quello che abbiamo fatto ogni giorno cercando però di ritagliarci dei momenti per noi e vedere come va. Sei d’accordo?”

Stiles si avvicina di più a Derek. “Prima posso avere altri cinque minuti di baci?”

“Puoi avere tutto ciò che vuoi.”

Si incontrano con i bambini e Cora un’ora dopo, all’uscita dello zoo. Stiles afferra subito Jack in braccio, quando il bambino alza le braccia per farsi sollevare e Derek fa roteare Emma quando lei gli corre in contro. Stiles non si perde lo sguardo di Cora che gli fa un occhiolino, ma Emma subito lo sommerge di chiacchiere sui vari animali e si distrae. 

Un'insolita eredità Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora