Capitolo 1 - Il vero inizio

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Nel cielo limpido di un autunno non troppo freddo, una carrozza in legno d'agrifoglio intarsiata e dipinta con smalti dorati planava delicata facendosi largo tra pochi gufi che quel giorno volavano indisturbati. Le grandi ruote finemente levigate che servivano a ben poco, dato che questa splendida opera di artigianato francese era trainata da candidi cavalli alati visibilmente ben curati, giravano a vuoto intorno al perno d'oro che le teneva ben salde all'intera struttura; le criniere di quelle stupende creature alate si muovevano insieme al vento creando un rumore di sottofondo piacevole. Dai vetri nitidi gli occhi timidi di alcune ragazze osservavano il paesaggio sottostante, prestando particolare attenzione alla tranquillità della distesa d'acqua scura che quasi sembrava un mare: il Lago Nero non si era mai mostrato così calmo. Inaspettatamente le espressioni delle giovani si turbarono, come la superficie che fino ad allora era restata piatta: si erano sollevate alte onde, mentre dalle profondità emergeva una nave che, appena affiorata, spiegò le ampie vele nere che si gonfiavano fiere al soffio del vento; sulla cima dell'albero maestro sventolava una bandiera con uno stemma rosso vivo. Era quasi il tramonto e la carrozza aveva mostrato il suo fianco più dettagliato al sole, facendo risplendere alla sua luce soffusa uno stemma interamente dorato: due bacchette, foglie e rami, ghirigori intrecciati, una scritta in caratteri medievali che riportava 'Beauxbatons'. Quando finalmente l'elegante mezzo toccò terra, le ragazze si diressero, attraverso ampi corridoi in pietra, davanti un'immensa e pesante porta in legno che aveva l'aria di non venire chiusa molto spesso; dall'interno proveniva una sola voce, probabilmente di un uomo molto anziano, la cui maggioranza di parole non venivano comprese dalla quasi totalità delle fini signorine che aspettavano impazienti, ma contenute ed ordinatamente, di fare la loro entrata.

"Diamo ora il benvenuto alle incantevoli studentesse dell'accademia di magia Beauxbatons e alla loro splendida preside: madame Maxime!"  pronunciò fiero il preside Silente, mentre il sig. Filch a fatica spingeva i battenti.

Così entrarono, disposte ordinatamente in coppia, delle ragazze dall'aspetto molto raffinato, che indossavano tutte giacca e gonna in delicatissima seta tinta unita. Tutte, tranne una: infatti in mezzo al gruppo una di loro aveva un vestito nero con una giacca in pelle argentata cucita sulla spalla destra ed un viso alquanto conosciuto: Katie era perfetta come le sue compagne, ma spiccava per il suo diverso abbigliamento. Harry rimase incantato nel vederla passare tra uccelli magici che svolazzavano sul suono di una musica celestiale, perfetto accompagnamento per il portamento delle allieve di Beauxbatons. Non era l'unico ad essere attirato dalla meravigliosa vista di queste splendide signorine, ma di certo la più ammirata era sua sorella Katie e molti dicevano che era riuscita a sconvolgere la normalità tanto da far sorridere il serioso Malfoy. Quando la ragazza passò vicino ad Harry gli fece uno splendido sorriso, così suo fratello ricambiò il gesto sentendo però nell'orecchio destro i commenti del suo vicino:

"Accidenti Harry! Hai visto che ragazza! Ti ha anche sorriso...ah, solo perché saprà che sei il prescelto!", ma gli ci volle un attimo per riconoscere nella 'ragazza' la più forte cercatrice al mondo, l'attimo che ci volle a tutti, e:

"Nel senso Harry che tua sorella è molto bella, è normale che ti abbia sorriso, ma certo non intendevo assolutamente..."

"Ah, sta zitto Seamus!" concluse Harry amichevolmente.

Tutti erano molto entusiasti di avere una celebrità nella scuola scozzese di magia e stregoneria di Hogwarts, soprattutto se questa alloggiava nel castello e frequentava le loro stesse lezioni per un intero anno scolastico. Finita l'entrata, Silente baciò la mano di madame Maxime, una mezzogigante dall'aspetto estremamente curato. Dopo che il preside riuscì a placare gli applausi continuò il suo discorso:

"Ma non finisce qui...Accogliamo i fieri allievi di Durmstrang ed il loro preside Igor Karkaroff!"

A queste parole dalla porta entrarono dei ragazzi ben piazzati, alti, muscolosi, vestiti con un abbigliamento abbastanza pesante: pantaloni spessi, scarponi neri e una giacca foderata all'interno di pelliccia; probabilmente la loro scuola si trovava nel Nord, in Scandinavia o in Russia. Molte ragazze questa volta elogiarono una coreografia realizzata con bastoni in legno e fuoco e solo la professoressa McGonagall, vicepreside di Hogwarts, ne sembrò quasi spaventata, temendo di finire bruciacchiata dalle fiamme che presero la forma di un'aquila. Accanto a Karkaroff c'era un giovane che Ron aveva iniziato a fissare per poi esplodere in:

Desidero essere me stessaWhere stories live. Discover now