28. Senza di lei - II Parte

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STEVEN

«Soltanto tu puoi sapere come agire, ma pensaci, fallo per te stesso.»

Quella frase restò a vagare nella mia testa per parecchio. Se entrambi i miei amici consideravano il mio un errore, forse era davvero così? Ero in procinto di buttare all'aria un progetto importante, la possibilità di lavorare in una multinazionale e tornare da dov'ero partito, dal punto zero, solo per amore? Ero pronto a farlo? Sì, il mio cuore lo voleva, ma la mia ragione no, stava dalla parte di Kristin e dei miei amici. Tutte le persone che mi volevano bene mi stavano impedendo di partire, eppure non m'importava. Ero deciso a compiere quel passo.

Prima di tornare a casa, decisi di rivolgermi al mio tutor, per capire a cosa stavo andando incontro e quale strada avrei dovuto intraprendere per tornare in America e lasciare lo stage. Incerto bussai alla sua porta, Joseph mi fece entrare all'interno con la sua solita aria diligente.

«Problemi con il progetto?» mi chiese, forse sorpreso da quel mio cercarlo.

«No...»

«Con qualche tuo collega? Con l'azienda?» continuò come se in qualche modo avesse decifrato il mio disagio.

«No, ma vorrei abbandonare lo stage» affermai, lasciandolo impietrito. «Ho urgente bisogno di tornare in America.»

«Perché?»

«Devo stare accanto a una persona che amo, è un momento difficile e non posso restarmene qui a Dublino.»

«Sembrerebbe deciso a compiere questo passo.»

«Sì, e infatti sono venuto da lei per chiederle informazioni su come agire con l'azienda» dichiarai con fermezza.

«Semplice, puoi agire in due modi: chiedere una sospensione o l'interruzione definitiva dello stage. Con la sospensione hai sessanta giorni di tempo, poi dovrai riprendere a lavorare. Con l'interruzione chiudi ogni rapporto con l'azienda. Per le questioni burocratiche se ne occuperà poi il tuo ente» mi spiegò velocemente. «Cosa vuoi fare?» chiese, mettendomi con le spalle al muro.

«Forse mi conviene chiedere una sospensione...» mormorai confuso.

«Sarebbe la cosa migliore infatti, l'azienda ha bisogno di persone come te, Patel.» Lo guardai incredulo, non si era mai spinto a tali dichiarazioni, ma perché proprio ora? Perché proprio adesso che volevo mollare tutto?

«Posso prendermi un po' di tempo per pensarci e parlarne anche con l'ente?»

«Certo, ma ci pensi bene, non le capiteranno altre possibilità come questa.» E un'altra persona si aggiungeva alla lista di quelli che mi volevano a Dublino, e non era uno qualsiasi, ma l'uomo che più di tutti mi aveva messo in difficoltà in quel luogo.

«Ci penserò, la ringrazio.»

Mi allungai verso di lui per stringergli una mano, anche se in passato non eravamo stati in buoni rapporti, in quel momento si era mostrato con me comprensivo e soprattutto sincero. Lo apprezzai molto per quello e quando uscii dal suo ufficio mi sentii per un attimo più tranquillo. Dovevo solo valutare se prendere la strada della sospensione dello stage e tornare lì entro due mesi, con o senza Kristin. Era quest'ultimo il mio problema maggiore. Inoltre avrei dovuto chiamare l'ente e accordarmi con loro di tutte le questioni burocratiche in caso avessi deciso di interrompere definitivamente il mio tirocinio in quella azienda.

Guardai l'ora, mancava ormai poco alla fine della mia giornata lavorativa, mancava poco alla partenza e io non sapevo ancora cosa farne della mia vita...

Guardai l'ora, mancava ormai poco alla fine della mia giornata lavorativa, mancava poco alla partenza e io non sapevo ancora cosa farne della mia vita

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Quella rosa tra i capelliWhere stories live. Discover now