Capitolo uno

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Russia, 14 settembre 2022

Melodiya Ivanov è una ragazza che, apparentemente, ha tutto: una villa enorme in stile neoclassico, con quattro colonne ioniche sulla facciata esterna e con tante sculture di figure classiche, tra divinità e eroi, che Melodiya odiava, perché le davano la sensazione che la osservassero e giudicassero ogni sua azione con con sguardo severo. L'immenso edificio bianco era fin troppo grande dato il numero di persone che ospitava in realtà: oltre alla ragazza, vi era anche suo fratello, la bellezza in persona in un ragazzo medio-orientale, con la carnagione bruna, quasi dorata, i capelli neri lucenti, che assomigliavano a un cielo stellato durante i periodi più freddi, quando la neve si posava sui suoi capelli scuri. Si chiamava Viktor. Dopodiché vi era suo padre, un uomo ricco, convinto di avere il potere su tutto. Soprattutto sui suoi figli. La sua unica moglie era morta a seguito del parto di Melodiya; Viktor, invece, era stato adottato. Ciò che accomunava i due fratelli era la bellezza: se Viktor aveva un fascino irresistibile e uno sguardo felino con i suoi occhi neri a mandorla, Melodiya aveva invece dei lunghi capelli lisci castano scuro e degli occhi cristallini, il colore del ghiaccio. Era bassa di statura ed era bellissima.
Ma Melodiya sapeva che quel posto non le apparteneva. Quella casa dispersa in Russia, circondata da un prato infinito e lontana dal centro della città, doveva sparire al più presto dalla sua vista. Anzi, dalla sua vita. Ma se come padre avevi Terentiy Ivanov, l'allontanamento da casa sarebbe stato difficile, quasi impossibile. Quasi: ecco perché lei, in quel momento, si trovava davanti alla soglia di casa sua, pronta ad abbandonarla per sempre.
Doveva fuggire da quel posto, da quelle persone con la mentalità così chiusa, incapaci di comprendere chi fosse lei veramente. Un luogo che la stava uccidendo lentamente. Ma lei sapeva che c'era un posto da qualche parte sulla terra pronto ad aspettarla. Sapeva che non doveva farla finita: tante volte ci aveva provato, ma mai ci era riuscita, perché vi era al mondo l'unica cosa che la manteneva in vita: la musica.
Suo padre amava le arti, aveva imposto a lei a suo fratello una rigida educazione sulla letteratura, sull'arte, sul teatro, e sulla musica. Melodiya si era innamorata di questa, in particolare del suo amato strumento, la chitarra. Ma quel posto non era adatto a lei e al suo strumento: aveva passato 19 anni in quella casa chiusa, lontana dal mondo e dalla sua vivacità.
Ma ora si trovava fuori casa sua, nel bel mezzo della notte, ed era felice di dire addio per sempre alle statue neoclassiche e a tutto quel bianco. Aveva bisogno di colori nella sua vita. Avrebbe viaggiato per il mondo, scoperto nuovi posti e nuove persone. Lei e la sua chitarra.
Ma ora gli Stati Uniti la stavano aspettando, così come l'accademia musicale. I soldi li aveva rubati. A suo padre di certo non mancavano. E a lei non sarebbe mancato nulla di quel posto.
Era pronta a fuggire di nascosto. E a cambiare la sua vita.

***

Melodiya stava immaginnando la sua futura vita all'accademia musicale. Pensava alla bellezza di quando avrebbe approfondito di più sulla chitarra, quanti brani e autori nuovi avrebbe imparato e quanta altrettanta nuova gente avrebbe conosciuto.
Già si vedeva davanti all'accademia, con il suo strumento e una valigia stracolma, pronta a vivere la sua nuova vita. Vedeva già i suoi occhi brillare dall'emozione, pronta ad accogliere il futuro e ad abbandonare il suo passato. Ormai era in volo sull'aereo: era sicura di non voler tornare più indietro.

***

Melodiya sapeva bene l'inglese: suo padre le aveva insegnato numerose lingue sin da quando era piccola, anche se non ne aveva capito mai il senso, poiché la sua vita si era limitata a quella monotona villa antica dispersa in Russia.
Giunta verso la sua meta, Melodiya aveva gli occhi che brillavano: c'era così tanta vita, cosi tante persone e tante auto, tanti palazzi, tante case, tanti negozi, tanto tutto. Non era mai stata in un luogo così tanto vivo. Sentiva la gioia scorrerle nelle vene quando prese un taxi per dirigersi all'accademia.
Dopo qualche ora di viaggio, la ragazza giunse alla sua vera meta, l'accademia musicale: così bella e così imponente, Melodiya poteva sentire i suoni degli strumenti che provenivano dell'edificio, sentiva le persone che parlavano, i maestri che solfeggiavano, gli amici che ridevano.
Era pronta a varcare il cancello all'entrata, quando una insolita luce azzurra, proveniente da un vicolo, catturò la sua attenzione: all'inizio pensò fossero il riflesso o i fari di qualche auto. Ma la luce continuava ad accendersi e spegnersi.
Che diavolo è?
Presa dalla curiosità, Melodiya andò a vedere, entrando nel vicolo.
Non c'era nessuno. La luce era sparita.
Ma in quel momento, la luce riapparve dal nulla in mezzo al vicolo, così azzurra e così insolita, per poi sparire nell'arco di pochissimi secondi. Al suo posto, vi era un ragazzo che aveva più o meno l'età di Melodiya, poco più alto di lei – e Melodiya era abbastanza bassa – con i capelli castani scompigliati e gli occhi verdi.
Melodiya si mise ad urlare.

A sip of your soul - Five HargreevesWhere stories live. Discover now