Capitolo uno

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"COME SAREBBE A DIRE CHE DOVRÒ RIMANERE PER UN MESE A LETTO???" Sero non riusciva a credere alle proprie orecchie: "MA FRA TRE SETTIMANE DOVRÒ RECITARE IN UNO SPETTACOLO!!!"
Attorno a lui c'erano i suoi compagni di teatro, Il suo professore e suo figlio Shinso, Bakugo, Kirishima e Kaminari, avvisati dell'accaduto da Mina, che aveva chiamato Kirishima al telefono raccontandogli quello che era successo proprio come aveva fatto con Izuku qualche ora fa.
Fortunatamente Sero era uscito dall' incidente abbastanza incolume e si svegliò qualche ora dopo essere arrivato in ospedale.
"Mi dispiace zuccherino" l'anziana dottoressa accanto a lui, con i capelli argentei raccolti in un ordinato chignon ed i piccoli occhietti incavati color nero pece lo guardò con sguardo serio: "ma conciato in queste condizioni non riusciresti a fare un passo... Gamba destra rotta, polso destro lussato e diciassette punti sulla fronte, sul serio, dove vorresti andare???" Chiese.
Nel frattempo fuori, Shoto informava per telefono Momo e Jiro dell'accaduto, mentre accanto al letto di Sero, Denki gli stringeva la mano libera con tutta la forza che aveva, rischiando quasi di staccargliela.
La dottoressa fece un altro po' di raccomandazioni, ed infine salutò i presenti nella stanza e lasciò la camera d'ospedale, ricordando agli ospiti che l'orario delle visite sarebbe finito entro pochi minuti.
Nel frattempo Shoto tornò nella stanza, informando gli altri che aveva avvisato anche Mineta della cosa.
"Ed ora cosa facciamo???" Chiese Uraraka: "lo spettacolo è fra tre settimane ed il nostro Mister Wonka è al tappeto!!!" Piagnucolò.
"Shinso potrebbe prendere il mio posto" disse Sero ad un certo punto, attirando gli occhi di tutti i presenti su di se, in particolare quelli del diretto interessato: "ho provato le mie battute nei varii atti dello spettacolo davanti a lui diverse volte per esercitarmi, conoscerà il mio copione a memoria!!! E poi ha la mia stessa corporatura e quasi la mia stessa altezza, il mio costume gli starebbe a pennello con qualche ritocco!!!" disse.
"Io???" Balbettò Shinso, incredulo: "non credo sia una buona idea, non so recitare, sono un macchinista ed un aiuto attrezzista, ma faccio schifo sul palco"
"Questo non è vero" Stavolta fu Izuku ad intervenire: "mi ricordo che una volta avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a ripassare una parte e chiesi a te di darmi una mano, recitasti la parte del nonno di Charlie a meraviglia e credo che saresti perfetto per il ruolo del signor Wonka!!!".
"E come farete per le luci e gli altri attrezzi di scena, o per gli allestimenti???" Chiese il ragazzo dai capelli color ametista, cercando di salvarsi in qualche modo.
"A quello posso pensare io" disse Shoto: "Sono sicuro che me la caverò egregiamente con le luci e gli altri macchinari, e poi Mineta stamattina presto mi ha telefonato dicendomi che sarebbe tornato prima per aiutarci con gli attrezzi di scena, lui e Tokoyami mi daranno una mano, Momo e Jirō si sono liberate dagli altri loro impegni e ci aiuteranno con gli attrezzi di scena e l'allestimento delle scenografie" asserì il giovane, che sapeva a memoria come fare funzionare qualsiasi macchina della loro compagnia, così come i due ragazzi interpellati poco prima.
Shinso provò a balbettare qualcosa, ma suo padre troncò sul nascere qualsiasi cosa egli volesse dire: "Basta arrampicarsi sugli specchi Shinso... l'unico qui a pensare che tu non abbia potenziale sei proprio tu, ma non è affatto così... Il gruppo ha bisogno di te".
Tutti tacquero guardando il ragazzo, aspettando una sua risposta.
"Uff... E va bene, ma solo per stavolta!!!" Si arrese il violetto, mentre i ragazzi accanto a lui esultavano battendosi il cinque e le ragazze gli saltavano addosso per abbracciarlo, circondandogli il collo con le braccia e strillandogli nelle orecchie in preda all'eccitazione del momento.
Ad un tratto dalla porta si affacciò un'infermiera che chiese loro di uscire silenziosamente ed in modo composto dalla stanza: l'orario delle visite era finito.
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Il gruppo dell'accademia di teatro Yuei, la scuola di recitazione più famosa della grande mela, tornò alla propria sede per recuperare gli zaini ed i copioni lasciati a terra nella sala prove, dove Mina aveva messaggiato Izuku per dirgli dell'incidente di Sero.
I ragazzi infatti, dopo aver ricevuto la telefonata di Mina, avevano lasciato in fretta e furia la scuola, precipitandosi all'ospedale con il primo autobus che trovarono.
"Ho mandato un messaggio agli altri e li ho avvertiti della situazione" disse Shoto, riferendosi al resto della loro classe, la sezione di recitazione 1A, che arrivando nella sala prove senza trovare nessuno si era preoccupata.
"Che ne pensano riguardo il cambio ruolo di Sero con Shinso???" Chiese Mina.
"Glielo chiederemo quando arriveremo in aula" rispose il ragazzo dai capelli rossi e bianchi.
"Ed adesso Denki cosa farà, o meglio, cosa possiamo fare noi per confortare lui???" Chiese Izuku, preoccupato per il suo amico.
"L'unica cosa che al momento possiamo fare per lui è dargli il nostro supporto e stargli accanto" intervenne nuovamente Shoto: "per il resto non possiamo fare niente se non avere pazienza ed aspettare che le condizioni di Sero migliorino"
"Fortunatamente accanto a Denki ci sono Kirishima e Bakugo" disse Ochako: "almeno loro sapranno come distrarlo dai pensieri negativi per i prossimi giorni"
Il gruppo continuò a discutere dell'accaduto ancora per un po', fino a quando la voce del loro compagno di corso Fumikage Tokoyami, che proveniva dal fondo del corridoio, non li richiamò alla realtà.
Il ragazzo era in piedi accanto alla porta semiaperta della loro aula, e gli andò incontro.
"Finalmente siete arrivati" disse: "dovrete spiegarci un bel po' di cose..."
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Kirishima e Bakugo avevano appena mollato Denki a casa sua, augurandogli la buonanotte e cercando di rassicurarlo come meglio poterono, assicurandogli che sarebbe andato tutto bene e che Sero sarebbe tornato in forma in poco tempo.
"Certo che quello scemo è proprio bravo nel cacciarsi nei guai" asserì Bakugo, pensando a quante volte Sero era finito in ospedale nel corso della sua vita (PARECCHIE!!!) : "se rompersi le ossa fosse uno sport olimpico, lui e quel nerd dai capelli a broccolo sarebbero in prima e seconda posizione!!!"
Izuku e Bakugo erano amici sin dall'infanzia, ma siccome Deku frequentava un corso di box molto intenso già da tre anni e Sero era un ragazzo piuttosto sbadato che spesso si cacciava nei guai, non era raro che ogni tanto uno dei due scrivesse un messaggio sul gruppo wattsapp "amici" che i ragazzi avevano in comune per informarli che si erano rotti qualcosa.
Kirishima ridacchiò: "hai ragione" disse: "se fosse un po' più presente alla vita reale forse non si sarebbe fatto investire... Ma devi ammettere che anche il tizio che lo ha quasi ammazzato avrebbe potuto essere più attento mentre guidava, e poi avrebbe potuto fermarsi invece di sgommare via" disse poi il ragazzo, facendosi serio.
"Di sicuro chi lo ha investito era uno di quegli stronzi che ha troppa fifa di assumersi le proprie responsabilità e preferisce scappare dal problema piuttosto che affrontare la realtà... ma ha fatto solo una grande cavolata, se lo beccano lo arresteranno per omissione di soccorso ed a quel punto non ci sarà santo del paradiso che potrà salvarlo dalla galera... Sai che ti dico, ben gli starebbe!!! Così prima di improvvisarsi pilota di formula uno nelle strade del centro città ed andare in giro ad investire le persone, ci penserà due volte!!! Sero sarà anche sbadato come dici tu, ma di sicuro non si è catapultato in mezzo alla strada apposta per farsi investire!!!" Disse Bakugo, alzando leggermente il tono di voce.
Kirishima ridacchiò: anche se non lo dava a vedere Bakugo si preoccupava molto per i suoi amici, per Sero, Denki ed Izuku soprattutto era come una specie di fratello maggiore che prima ascolta pazientemente i tuoi problemi, poi ti insulta, ti maledice, ti prende a calci dicendoti che sei un idiota ed infine ti aiuta e ti dà consigli.
Kirishima non avrebbe mai scordato il giorno in cui uno dei ragazzi della classe 1B, Monoma, passando per il corridoio, incrociò lui, Bakugo, Izuku e Denki, prendendo quest'ultimo in giro per qualcosa che Kirishima non riusciva a ricordare, forse per i capelli od un capo di abbigliamento... Ricordava però che Izuku provò a difendere l'amico e che Monoma per risposta gli tirò una sberla.
"Fatti i fatti tuoi, broccolo!!!" Fu quella la goccia che fece traboccare il vaso... Bakugo gli fece un occhio nero e gli ruppe pure il naso quel giorno... Probabilmente gli aveva fatto saltare anche qualche dente a furia di cazzotti.
Aizawa, il preside della scuola ed il coordinatore della classe 1B Sekijiro Kan dovettero intervenire per staccare Bakugo da Monoma.
Quella volta Bakugo gli fece davvero paura.
Kirishima, continuando a camminare accanto al suo fidanzato, si chiese se Bakugo, messo alle strette, sarebbe stato capace di alzare le mani su suo padre.
Kirishima non avrebbe mai potuto dimenticare il giorno in cui suo padre gli puntò la canna della pistola contro, dicendogli: "se ti vedo in giro a baciare un ragazzo ti imbottisco di proiettili".
Quelle parole però furono molto più dolorose di qualsiasi arma esistente al mondo, e Kiri non riuscì a credere che proprio suo padre gliele avesse rivolte.
"Sono sicura che si tratta solo di una fase" disse sua madre provando a proteggerlo, in lacrime, cercando di fare abbassare l'arma al marito: "una moda dei giovani, una forma di ribellione alla società... Sono sicura che non è grave, passerà...".
"Kirishima, siamo arrivati" Bakugo lo risvegliò dei suoi pensieri, ma quando il biondo si giro notò che gli occhi del suo ragazzo erano lucidi.
"Kirishima, ehi..." si avvicinò a lui e gli prese il viso fra le mani: "che succede???"
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"Mi dispiace che quello stronzo di tuo padre ti abbia fatto soffrire in questa maniera" disse Bakugo, rivolto a Kirishima: "ma nessuno può decidere chi bisogna amare... Non esiste un amore giusto ed un amore sbagliato, ma un'unica forma di amore, purtroppo questo concetto pare essere troppo complicato per i cervelli di gallina come tuo padre... Senza offesa".
I due ragazzi, con indosso solo la canottiera ed un paio di boxer, si erano sistemati sul divano, accoccolati all'interno di una calda coperta.
Kirishima si era raggomitolato come un piccolo riccio fra le gambe del biondo,con le ginocchia contro il petto, appoggiato con la schiena al torso di Bakugo che lo stringeva affettuosamente a sé con le sue muscolose braccia.
"Tranquillo, non fa niente" ridacchiò Kirishima... non gli dava fastidio sentire Bakugo parlare male di suo padre, anche se sapeva che era una cosa sbagliata... Purtroppo tutti quegli insulti descrivevano perfettamente Urei Kirishima... Un uomo freddo, distaccato, distante, che non riusciva ad essere affettuoso o comprensivo nei confronti del figlio.
Sua madre, Kira, era invece una donna dolce e gentile, ma neanche lei purtroppo riusciva ad opporsi alla volontà del marito, ma come poteva farlo???
Come poteva non difendere da simili angherie il ragazzo che lei stessa aveva messo al mondo???
Bakugo risvegliò ancora una volta Kirishima dai suoi pensieri: "sarà meglio andare a letto, altrimenti domani ci risveglieremo come due zombie ed io devo andare in biblioteca a dare una mano"
Bakugo aveva trovato un lavoro come libraio nella biblioteca comunale, si occupava della sezione libri rari, esclusi dal prestito... Il guadagno non era molto, ma almeno riusciva a pagarci l'affitto dell'appartamento, a fare la spesa ed a pagare le bollette.
Kirishima fece per alzarsi e si tolse la coperta di dosso, quando d'un tratto si sentì sollevare da terra.
Bakugo lo teneva fra le sue braccia a mo' di principessa Disney, e Kirishima d'istinto sorrise e gli si aggrappò al collo circondandoglielo con le braccia.
Bakugo lo appoggiò sul materasso, e poi lo baciò a lungo, stendendosi sopra di lui e puntellandosi sul materasso con i gomiti, affondandogli le dita nei capelli bordeaux stringendoli un poco, mentre Kirishima gli prendeva il viso fra le mani e gli cingeva la vita con le gambe, stringendolo a se.
Dopo un po' i due ragazzi si staccarono per riprendere aria, ed il biondo sì coricò sotto le coperte assieme al rosso, che gli poggiò la testa contro il petto per poi circondargli nuovamente il collo con le braccia, affondando le dita nei morbidi capelli biondi di Bakugo.
Bakugo di rimando lo abbracciò stringendolo a sé, baciandolo su una tempia e augurandogli la buonanotte.
I due ragazzi si addormentarono così, accoccolati l'uno all'altro come koala, felici ed ignari di ciò che sarebbe accaduto l'indomani.

~•𝕀 𝕊𝕠𝕤𝕡𝕚𝕣𝕚 𝔻𝕖𝕝 𝕄𝕚𝕠 ℂ𝕦𝕠𝕣𝕖•~ (KIRIBAKU)Where stories live. Discover now