|Capitolo 3|

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<<Diego sei a casa?>> urlò Luca dopo che entrammo nella sua “casa”. Era molto piccola e conteneva solo l’essenziale, l’opposto della mia.

<<sì, un secondo che scendo>> non era così sconosciuta quella voce, non riuscivo però a collegarla a nessun volto

<<perché hai rita-perché lei è qui?>>

<<poi ti spiego, ora vado a cucinare qualcosa, comunque Sara questo è Diego mio fratello e Diego questa è Sara un mio amica(?)>> mentre lo diceva portava in cucina le borse della spesa.

<<sì, siamo amici…penso>>


<<perché era con mio fratello?>> mi chiese preoccupato dopo che Luca si spostò in cucina per cucinare.

<<ciao Diego, che piacere vederti. Sto benissimo, grazie comunque di avermelo chiesto>>

<<la prego…>>

<<prima cosa dammi del tu e poi… tu vivi qui?>> Diego stava per rispondermi quando Luca ci interruppe

<<Sar-vedo che sembrate già andare d’accordo voi due>>

<<sì, è simpatico tuo fratello. Mai quanto te però>> dissi facendogli un occhiolino, lui in risposta arrossì.

<<vi dispiace se faccio una chiamata?>> chiesi subito dopo ignorando gli sguardi truci che mi stava lanciando Diego per la frase di prima.

<<no no, tranquilla fai pure>>

<<grazie Luca>>

Dovevo assolutamente chiamare mio fratello altrimenti mi avrebbe dato per dispersa.

-si può sapere dove cazzo sei?
-Nik, sono da una mia amica. Dormo da lei stasera
-sei mia sorella e so quando menti, ma farò finta di niente. Se però ti tocca deve considerarsi un uomo morto
-ok gelosone. Dissi facendo una strana voce.
-sembri nostra nonna quando fai quella voce
-non è vero
-certo che lo è, ora però devo andare a cenare visto che è mezz’ora che Lucia mi chiama
-va bene, cerca di non pensare troppo a me eh
-vai convinta. Ah e non chiamarmi Nik
-vai convinto tesoruccio. Gli dissi imitando la voce di nostra nonna
-certo amore bello della nonna
-fottiti Nico
- se proprio dovessi essere gay sarei attivo comunque ci vediamo domani piccola, ti voglio bene
-anch’io, notte cucciolo. Lo salutai marcando bene la parola “cucciolo” e ottenendo un invito ad andare a quel paese da parte sua. Sapevo che non gli dispiacevano del tutto però quei soprannomi

<<il tuo fidanzato?>> chiese deluso Luca dopo che terminai la chiamata e ritornai da loro.

<<un mio amico…circa>>




<<allora…>> iniziò Diego dopo che ci sedemmo a tavola per cenare. Certo che non era male come cuoco Luca.

<<perché vi conoscete?>> chiese curioso

<<mi ha fatto finire in prigione…e poi mi ha liberato>> disse come se fosse una cosa da nulla Luca.

<<come in prigione?>>

<<mi avevano preso>>

<<e scommetto che è stata lei a comprare tutto questo cibo>>

<<esatto, voleva farsi perdonare anche se per me era già tanto il fatto che mi avesse fatto uscire>>

<<penso di dover ringraziarti>> mi disse riconoscente Diego e smettendo di essere ostile nei miei confronti

<<non serve Diego>>

<<mi sa che è ora di andare a dormire>> interruppe il nostro discorso Luca

<<già, ma dove dormo?>>

<<in camera mia, io dormo sul divano>>

<<no, ci dormo io sul divano sono io l’ospite>>

<<e per questo devi dormire in camera mia>>

<<che ne dici se invece di continuare a discutere su chi dormirà dove, dormissimo entrambi in camera tua?>>

Mi accorsi solo ora che Diego non era più seduto a tavola con noi due, probabilmente era andato a lavare i piatti visto che anche questi erano spariti. La faccia di Luca dopo che gli feci questa “proposta” era indescrivibile. Era rossissimo e sembra gli avessi chiesto di fare chissà cosa.

<<non serve, posso dormire sul divano…>>

<<invece dormiremo insieme, ho deciso>>. Non era molto convinto ma dovette accettare lo stesso. Insomma non gli ho chiesto chissà cosa giusto?

QUEEN'S LOVER Where stories live. Discover now