Capitolo 4

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Mentre Giovanni uscì dalla stanza iniziai a pensare a cosa stavo per fare..ero agitata, nervosa e...triste.

Non volevo, non volevo andare a letto con il primo che me lo chiedeva,

Non volevo continuare a vivere così, ad essere una ragazza facile.

Io volevo tornare quella di prima.

Perché mi ero accorta che questo tipo di vita non mi rendeva più felice, bensì più triste.

Volevo chiamare Noemi e farmi venire a prendere,volevo scappare.

Ma di due cose avevo paura: Cosa avrebbe detto Giovanni quando gli dirò che non voglio?

E soprattutto...Cosa dirá Noemi quando le dirò che voglio tornare come prima?

Fatto sta, che la vita (la poca vita che mi rimane) è mia, e io devo scegliere come viverla.

Qualsiasi cosa mi diranno, io non cambierò idea.

Giovanni ci metteva tempo..chissá cosa sta facendo.

Mi fece coraggio e presi il cellulare dalla borsa, chiamai Noemi.

"pronto?" disse con il caos di sottofondo.

"Noemi,sono a casa di quel ragazzo, Giovanni. Voglio tornare"

"Ma non so dove sei!"

"h..." sospirai. "facciamo una cosa incontriamoci fuori la Casada..il bar a cinque minuti dalla discoteca" dissi.

"Okk...ti aspetto"disse Noemi con voce stanca.

Calcolando che dalla discoteca a casa di Giovanni ci abbiamo messo 10 minuti...e la Casada sta a 5 minuti dalla discoteca..ci dovrei mettere 5 minuti in auto...e 10 a piedi.

Fatto sta che io non sapevo come uscire senza farmi notare.

Mi feci ancora coraggio, misi il giubbino e presi la borsa.

Uscì lentamente dalla stanza e mi diressi verso la porta, all'improvviso sentii Giovanni dire "Jess? dove sei andata?" iniziai a correre fregandomene dei rumori che Giovanni avrebbe potuto sentire e così uscii di casa.

Iniziai a correre per la strada, così facendo mi scampai la risposta del "Gió...non voglio andare a letto con te"

Mentre correvo guardai il cellulare..erano le 4:32

Avevo davvero ballato così tanto tempo?

Ma da dove la prendo tutta sta forza!?

Ero a meno di 20 braccia dalla Casada, vedevo l'auto di Noemi che mi stava aspettando, quando all'improvviso un forte mal di testa mi colpisce.

Inizio a girare su me stessa con una mano in fronte. Il dolore era atroce. Entro mezzo secondo persi i sensi e caddi a terra con una lacrima salata che giunse alla mia bocca quando il dolore fu più forte di me.


Dopo ciò che era successo..ricordavo solo il dolore lancinante.

Mi svegliai sul divano di casa di Noemi.

Lei che mi guardava con quello sguardo severo ma allo stesso tempo rassicurante e preoccupato.

Appena aprii gli occhi sorrisi al pensiero che il dolore con c'era più, e dissi a malapena:"Noe..cos' è successo?"

lei disse "sei svenuta mentre venivi alla Casada..perchè non volevi andare a letto con quel ragazzo"

A quel punto ricordai tutto e mi sedetti comodamente.

"cosa ti ha detto il ragazzo quando gli hai detto che volevi andare via?"

"Sono scappata..e ho corso..sono svenuta perchè un dolore atroce alla testa mi ha distrutta"

Noemi cambiò espressione "Il tumore." disse con voce preoccupata.

Io non ci avevo ancora pensato e solo in quel momento mi ricordai di dover dire a Noemi che volevo tornare quella di prima.

"Noe..devo parlarti".

Senza dire una vocale, Noe si sedette di fianco a me e mi osservava.

"Noe..i..io non voglio più.

Non voglio continuare a vuvere fra discoteca,ragazzi e alcolici. Voglio tornare la ragazza di prima. La ragazza alla quale la gente diceva che aveva degli occhi meravigliosi,e non le serviva mettere le lentine azzure per essere vista. Voglio tornare quella che credeva di essere triste..ma che solo ora ha capito che era più felice prima.

Io ho un tumore. Un tumore al cervello. Un tumore inguaribile. E di certo tutto questo non mi può aiutare a farlo scomparire.

La mia vita è breve, e sarò ancora per poco Jess Hoogie. E per questo poco voglio essere la vera Jess Hoogie. Non la finta. Non quella che la sera fa a ballare, si ubriaca, e va a letto con chiunque..Perchè questa non è la vera me."

A queste parole Noemi rimase di sasso. Si alzò e camminò per la stanza. Dopo un pò rispose con tono grave "È questo ciò che mi dai in cambio..in cambio di esserti stata vicino!? è questo ciò che mi dici quando sono stata io ad aiurarti in ciò che volevi essere?è questo che fai..mi abbandoni!? Non dovevo aiutarti! Dovevo lasciarti soffocare nel tuo tumore di merda!"

Noemi inziò a piangere.

Lei aveva avuto una vita difficile..sempre sola...come me.

Nonostante avrei voluto dirgli tremila cose..rimasi zitta.

Noemi così salì di sopra e rimase nella sua stanza tutto il tempo.

Io volevo andarmene. Volevo tornare a casa, cambiare il mio guardaroba..i miei trucchi. volevo riprendere a leggere, a disegnare.

So che ci avrei messo molto tempo,ma tranquillamente presi le mie cose e mi diressi fuori la porta. Senza neanche guardarmi allo specchio. Mentre caminavo per strada avevo la testa bassa..ero timida e non volevo farmi vedere dalla gente vestita così.

Macchia nera.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora