Capitolo 24

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Quando però sentii la voce di Dimitri nella mia testa: sussurrava il mio nome. -Abby , ti prego fermati!- Mi voltai adirata alla ricerca di quel traditore e lo risposi:-Abby , è morta!- Entrai nella camera con quel giovane sconosciuto; lui cacciò i canini, ma lo fermai dettando le mie regole. Feci spuntare i miei canini e con una velocità che non sapevo di avere, mi avventai sul suo collo: iniziai a succhiare il suo sangue, ma fermai dopo pochi secondi:<Che sangue di bassa qualità!> Uscii da quella camera, sentivo ancora su di me lo sguardo allibito di quel giovane, quando trovai davanti a me Amelia che rideva. <Non ne voglio parlare, Amelia> <Come vuoi, Catrina > disse con un ghigno. Uscii dal locale perché quella musica mi assordava e avevo tutti gli occhi puntati su di me. Uscii di corsa  e mi fermai alla vista di Dimitri contro un’auto, aveva i pugni stretti che gli sanguinavano e la sua auto era piena di ammaccature. Di corsa mi avvicinai a lui e l’abbracciai; lui si voltò e mi strinse a sua volta <Mi sei mancata..sono giorni che ti penso, sto impazzendo senza di te. Ti prego ritorna a casa da me!> disse afferrando il mio volto tra le sue mani sanguinanti ed avvicinò le sue dolci labbra alle mie. Mi fermai quando sentii delle risatine provenienti dall’auto di Dimitri; allontanandomi da lui notai ancora quelle due ragazze bionde appoggiate sulla fiancata dell’auto. In quel momento mi sentii ancora una volta tradita ed offesa; la rabbia si impossessò di me, i miei occhi divennero rossi e i miei canini si liberarono senza controllo. La mia mano si avventò contro il volto di Dimitri. Dalla potenza dello schiaffo il suo viso si girò  e si colorì di una leggera tonalità di rosso. Le due ragazze spaventate da quel  gesto inaspettato scapparono lasciandomi da sola con lui <Mi hai tradito ancora … ma non ti basta quello che mi hai già fatto? Ti diverte cosi tanto farmi soffrire?> dissi scoppiando in lacrime . Lo lasciai lì solo in mezzo alla strada e ritornai nel locale: Amelia mi portò subito da bere e poco dopo mi portò in pista per ballare; decisi di lasciarmi tutto alla spalle anche quest’episodio. Passammo la serata tra alcol e musica fino al tramonto. Ritornai a casa di Amelia:  quella che da oggi in poi sarebbe stata anche la mia casa.

POV’S DIMITRI

Ero lì immobile, non ci potevo ancora credere che mi aveva rifiutato a causa di quelle due: erano la mia rovina, mi perseguitavano. Tornai a casa, Dan era sul divano con Mare che guardavano la tv, ma dai loro volti capii che poco prima c’era stata una brutta discussione. Lessi i pensieri di Mare era molto triste: voleva cercare Abby, ma forse era meglio se non la trovava in quelle condizioni. Entrai in casa sorridendo <Hey, ragazzi  tutto apposto?> i due non risposero neanche. Decisi di tornare nella mia stanza,  sentivo ancora il suo profumo nell’aria. Mi gettai sul letto e subito i miei occhi si fecero pesanti. Il mattino seguente mi svegliai e ripresi la solita routine: mi alzavo, mi preparavo e pensavo ad Abby , andavo a scuola e pensavo ad ABBY, pranzavo e pensavo ad ABBY, studiavo e pensavo ad ABBY. In poche parole tutto il giorno pensavo a lei, alle sue parole, al suo volto, a ciò che faceva, con chi stava... La sua mancanza  si faceva sentire ogni giorno di più e io ero sempre più debole, stavo sempre peggio e come me stavano anche Mare e Dan e anche se non lo davano a vedere stavano soffrendo tanto. Era passata una settimana e poco più e la finalmente la rividi: era tornata a scuola, almeno potevo rivederla; ma era cambiata e anche molto quasi non sembrava lei, quasi non era più la mia Abby.

Il dannatoWhere stories live. Discover now