capitolo 3

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Mi sveglio ed ancora mezza addormentata prendo il cellulare e vedo che sono le 17:17, ma quanto ho dormito?

Mi alzo lentamente dal letto e vado in bagno per farmi una doccia e rendermi un minimo più decente. Prendo un pantaloncino, palesemente rubato da Blake, rosso ed un top nero. Decido di fare anche lo shampoo

Pettino i capelli e scelgo di lasciarli sciolti sulla schiena, fortunatamente i miei capelli naturali sono un misto tra mossi e ricci peccato io abbia fin troppi nodi.

Non mi piace truccarmi molto quindi applico solo, troppo, mascara per dar valore a questo marrone stranamente non spento ma luminoso. Si vede che mi trovo bene qui.

Da quel giorno sono tornati ad essere sempre scuri e spenti ora invece sono stranamente chiari, sembrano pieni di gioia quasi felici.

Mi do' un'ultima occhiata allo specchio e non sono così male dai, scendo al piano inferiore e non vedo e, soprattutto, sento nessuno. Strano, provo a chiamarli ma nessuna risposta

<<Sono usciti a fare della commissioni>> <<oh diamine ma ti sembra questo il modo?>> rispondo, con tono alterato dalla paura, a Quinton che è sbucato dal nulla

<<ops, scusami hai ragione>> dice ridendo lo guardo e gli chiedo se gli va di far qualcosa

<<mi piacerebbe conoscerti meglio sai? Sei molto simpatica>> non me lo aspettavo

<<ma certo, per me va bene ed anche il pensiero è ricambiato>> rispondo facendo un sorrisino timido

<<ma non arrossire su, sembri così piccina oww>> arrossisco ancora di più, <<quanti anni hai?>> chiede poi <<ne ho 17, a dicembre ne faccio 18>> dico con tono sognante. Aspetto il mio 18esimo con troppa felicità. <<tu invece?>>

<<io ne ho 16 ma a settembre faccio 17>> <<ma allora sei piccino tuu>> dico tirandogli la guancia come farebbe una nonna, alza gli occhi al cielo e ridiamo

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Siamo finiti per giocare alla play e nel mentre abbiamo continua a parlare di noi, lui mi fa raccontato la sua infanzia ed io, a grandi linee, gli ho raccontato la mia.

In casa siamo ancora solo noi e sono quasi le otto, non so che fare e prendo il cellulare per chiamare Blake, vorrei capire tra quanto tornano e se devo preparare qualcosa per cena.

Non faccio neanche in tempo a cliccare il numero che la porta si apre

<<oh ma finalmente, ci avete lasciati soli>> parla Quint <<si ha ragione>> dico e lui mette un braccio attorno alle mie spalle

<<beh di che vi lamentate, avete avuto di modo di far qualcosa noo?>> dice in tono malizioso Josh e Blake gli da una gomitata io li guardo <<oh si, abbiamo fatto taante di quelle cose che nemmeno immaginate>> guardo Quinton <<vero, dovreste lasciarci soli più spesso>> dice ammiccando a me lasciandomi un bacio tra i capelli

<<no cos, non ho capito>> dice Blake <<che hai fatto con Mon?>> chiede in modo protettivo

Mi fa troppo ridere quando usa questo tono "geloso", è così dolcino

<<tigre calmati, abbiamo solo parlato e..giocato>> dico lasciando l'immaginazione sull'ultima parola e mi allontano

Come già sapevo, mi è corso dietro prendendomi in braccio. Mi sta portando in giardino, oh dio in piscina no

<<Amore mio ti prego in piscina no, mi sono fatta giò lo shampoo>> "ti prego non farlo" penso tra me e me

<<li laverai di nuovo>> risponde lui

<<ma sono vestita>> provo ancora

<<si asciugheranno>> ma niente, non smette

<<ho i tuoi pantaloncini>> ama questi pantaloncini <<in realtà sono i miei>> dice Noah <<uh vedi i pantaloncini di Noah?>> finisco interrogativa

<<perché hai i suoi?>> <<in realtà pensavo fossero i tuoi, ops>> rispondo a Blake

Finalmente mi mette giù e vado in cucina dove erano seduti tutti

<<uhm scusami non sapevo fossero i tuoi>> dico a Noah <<tranquilla, puoi tenerli, stanno meglio a te>> risponde ammiccando ed una tosse finta esce dalle labbra del mio migliore amico facendo ridere tutti.

I ragazzi hanno portato cibo da asporto: Burger King, il mio paradiso.

Quando sono a tavola, oppure mangio a caso, non do molta importa a ciò che mi è attorno proprio come in quel caso. Persa nel mio paradiso quella bestia mi risveglia <<MONICA>> <<che succede?>> chiedo preoccupata ed impaurita <<Blake cazzo tra un po' me lo facevi cadere>> continuo lamentandomi

<<eri persa e non ascoltavi, comunque abbiamo pensato di uscire quindi va su a prepararti>> ma

<<ma non->> <<niente ma, finisci e va a prepararti>> vengo interrotta da Jade che si alza e getta le sue cose passando poi dietro di me e darmi un piccolo abbraccio. Amo questo ragazzo.

Continuo a mangiare gustando questa bontà, quindi significa con estrema calma e lentezza, ed hanno gli occhi puntati su di me <<che c'è?>> chiedo con ancora il resto del panino da masticare.

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Sono ormai pronta, ho messo un jeans nero con strappi sulle ginocchia ed una camicetta verde acqua e le Nike dello stesso colore.

Sono tutti pronti e stiamo per uscire quando mi rendo conto che ne manca uno <<ma Noah?>> chiedo e dicono di controllare in camera sua e chiedergli di muoversi

Salgo e busso alla sua porta, nessuna risposta ed entro. Ha una stanza molto carina con una finestra che affaccia sulla piscina, letto grande e sicuramente comodo con lenzuola blu e bianche, ci sono delle foto appese alla parete. Ci sono tutti i ragazzi e noto che ce n'è anche una nostra, che bella questa foto oh Dio. Siamo io e lui abbracciati che sorridiamo, devo chiedere se può farmene una copia

<<ehi serve qualcosa?>> sobbalzo, ma tutti che mi fanno prendere spaventi oggi? <<oh no, nulla semplicemente volevano sapere se fossi pronto>> dico in imbarazzo, lo guardo e vedo che è vestito anche lui con jeans neri strappati sul ginocchio e camicia bianca con le Nike dello stesso colore. E' così carino...

<<Sì sono pronto, metto il profumo e scendiamo>> si spruzza il One Million e lo spruzza anche su di me e ridiamo. Dio quanto è bello quando sorride..

Siamo tutti davvero pronti, entriamo nel furgone e partiamo.

Happily °Noah Beck° [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora