Parte 3

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Il suo sguardo assonnato, come se si fosse appena svegliato da un sonno profondo mi scrutava attentamente in modo dolce. I suoi capelli scompigliati gli ricadevano davanti agli occhi continuamente e il ragazzo prontamente li ricacciava indietro. La sua camicia totalmente aperta lasciava intravedere il suo addome piatto e perfetto. Nonostante non ricordassi nulla della sera precedente, quel ragazzo mi sembrava tremendamente conoscente e mi attraeva in modo pazzesco. Non spiccicai parola e non risposi nemmeno alla sua domanda precedente, infatti fu di nuovo lui a parlare:
<<Allora?>>
scossi il capo per distogliere lo sguardo dal suo petto definito e mi soffermai sui suoi occhi.

Poi osservai nuovamente il letto e sollevai le coperte, rimanendo paralizzata nel notare che quello che avessi indosso non era assolutamente il vestitino che portavo la sera prima, ma si trattava di una semplice maglietta grigia a maniche corte che non apparteneva di certo a me, anche perché era fin troppo grande per essere mia. Guardai nuovamente il ragazzo che si grattò la nuca leggermente imbarazzato capendo cosa mi stesse passando per la mente, poi mi feci coraggio e balbettando dissi:
<<I-io... s-scusami ma non... non ricordo molto di ieri sera...>>
lui abbassò lo sguardo un po' dispiaciuto e si avvicinò ancora al letto, sedendosi proprio vicino le mie gambe.

Poi parlò:
<<Non ti ricordi di me?>>
io scossi la testa velocemente, però chiesi impaurita:
<<Ieri sera... noi due... insomma... mmh... abbiamo...??>>
non completai la frase perché il ragazzo intervenne:
<<No Y/n. Non abbiamo fatto nulla. Insomma non mi sarei approfittato di te.>>
arrossii non appena pronunciò il mio nome, poi chiesi:
<<E... il mio vestito? Di chi è questa maglietta?>>
lui guardò il pavimento, poi riportando lo sguardo su di me disse:
<<È la mia...>>
spalancai gli occhi sperando con tutto il mio cuore di essermi cambiata da sola ma i miei sogni durarono poco, lui continuò:
<<Insomma, volevo che stessi più comoda... non volevo farti dormire male...>>

Fui io ad interromperlo questa volta:
<<Aspetta... mi hai... mi hai spogliata tu?>>
lui fece un sorriso gengivale adorabile ed annuì, ma nonostante il suo sorriso fosse la cosa più bella del mondo, portai le mani a coprirmi il volto totalmente imbarazzata e bisbigliai:
<<Cazzo... che imbarazzo. Sono così stupida...>>
due mani grandi afferrarono i miei polsi saldamente, scostando le mie dal mio volto. Il ragazzo mi guardò dritto negli occhi, poi disse:
<<Ei... non essere imbarazzata. Mi dispiace... io non l'ho fatto con malizia ok? Volevo solo... sei bellissima...>> pronunciò quelle parole tutto d'un fiato rimanendo a bocca aperta.

Si staccò da me lasciando i miei polsi, poi proseguì:
<<Intendevo dire... non hai nulla di cui vergognarti, sei perfetta. Insomma eri ubriaca e...>>
improvvisamente aggrottò le sopracciglia, fermò il suo discorso, indurì lo sguardo, poi scattò nuovamente in piedi come una molla e guardandomi in modo serio disse:
<<Cazzo, perché eri così ubriaca?>>
la cosa gli dava fastidio, infatti alzò il tono della voce per dire quelle parole. Io lo guardai sentendomi in colpa, non sapendo nemmeno il perché, poi parlai:
<<È una lunga storia...>>
il ragazzo incrociò le braccia, poi disse:
<<Già, hai detto così anche ieri, prima di svenire.>>
sospirai e passai una mano tra miei capelli non sapendo se rivelare a quel ragazzo sconosciuto il perché mi trovassi in quello stato e di conseguenza il perché fossimo finiti in quella situazione imbarazzante.

Indugiai fin troppo, infatti continuò lui:
<<Al tuo fidanzato non importa che vai da sola in discoteca? Insomma non è geloso? Non si preoccupa che ti succeda qualcosa di brutto?>>
mi rattristai nuovamente nel sentire la parola "fidanzato". Il ricordo di lui che mi abbandonava per i suoi amici si fece di nuovo presente nella mia mente e dopo poco risposi al ragazzo:
<<Cosa ti fa pensare che io abbia un ragazzo?>>
lui allungò un braccio e indicandomi con il dito indice della mano destra disse:
<<l'anello che hai al dito me lo fa pensare, almeno che tu non ti diverta a portare delle fedine a caso.>>
alzai la mano sinistra e osservai l'anello di fidanzamento che Seojoon mi diede anni fa.

Poi strizzai gli occhi, cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di uscire con prepotenza, poggiai il capo alla testiera del letto e respirai profondamente cercando di calmarmi, poi gli dissi:
<<A lui non importa più nulla di me.>> finalmente lo avevo pronunciato ad alta voce, finalmente lo avevo ammesso a me stessa. Il ragazzo mi guardò preoccupato, poi si avvicinò nuovamente al letto e riprese la posizione di prima, tornando seduto al mio fianco. Allungò la mano e mi accarezzò dolcemente il viso, poi mi chiese:
<<Y/n che succede, parlami.>>
posai la mano sulla sua che rimase ferma sulla mia guancia per farmi capire di essere lì per darmi il suo sostegno.

Allora annuii e parlai:
<<Non mi ama più... il mio fidanzato non mi ama più. L'ho capito da tempo ormai, ma come una stupida cercavo di illudermi che magari tutto si sarebbe risolto prima o poi, ma così non è stato. Non lo riconosco più, non mi parla più, non passa molto tempo con me, non ci divertiamo più insieme come prima... non so cosa fare. Non ero da sola quella sera, almeno per i primi dieci minuti. È stato lui a chiedermi di andare in discoteca. Solo che dopo dieci minuti ha ricevuto una chiamata dai suoi amici e come sempre mi ha lasciata da sola. Allora ho pensato che bevendo avrei dimenticato, anche se per poco e...>> scoppiai a piangere dopo aver detto quelle parole, non riuscendo a terminare.

Lui si fece più vicino parlando:
<<Y/n ascolta, non piangere tesoro. Non puoi farci nulla piccola, non sentirti in colpa. Senti, se lui non si rende conto di quello che sta perdendo è un totale imbecille. Sei così bella e così dolce e indifesa. Tu meriti tutto l'amore e il bene del mondo, meriti di essere sempre al centro dell'attenzione. Hai bisogno di qualcuno che ti faccia sentire speciale e importante, di qualcuno che ti dimostri quanto tu valga. Qualcuno che ti tratti bene e che si interessi alla tua felicità perché tu meriti di essere felice. Meriti qualcuno che ti faccia sorridere che ti faccia stare bene, che mantenga viva la felicità nei tuoi occhi, qualcuno che non ti faccia piangere per il dolore ma per la commozione.>>

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