5°CAPITOLO

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Pov's Emily
Era arrivato settembre e con lui le giornate corte, il vento leggero e la pioggia. Insomma, era arrivato l'autunno. La mia stagione preferita, ma che quest'anno avrei preferito non arrivasse per il semplice motivo che, io e Rose, avevamo deciso che a settembre saremmo andate in contro alla verità.

Avevo paura, ma ormai non potevo tirarmi indietro. Prima avrei affrontato questo rompicapo prima avrei abbandonato l'ansia e la paura che mi attanagliavano lo stomaco.

Era una semplice sera di inizio settembre, io mi trovavo in salone, davanti le grandi porte in vetro che davano sul terrazzo e fissavo il cielo.

Era proprio come il mio umore:nero.

Avvicinai la tazza di cioccolata calda alle labbra, l'unica mia salvezza durante il periodo di luna piena. I miei sensi erano sballati: riuscivo a sentire Lucky agitarsi all'interno della cuccia o delle risate di una coppia che correvano sotto la pioggia per cercare un riparo da essa; riuscivo a vedere la proprietaria di una delle biblioteche di Bloomsbury e Fitzorvia chiudere o sentire persino il profumo del pane sfornato e messo da parte per il giorno seguente.

Nonostante ciò, avevo uno strano presentimento, chiamatelo sesto senso, che non mi piaceva per niente.

Ma forse era solo la luna, mi dissi.

Un tuono arrivò nitido alle mie orecchie.

Mi soffermai a guardare fuori:la pioggia che cadeva e sbatteva sulle tegole del tetto, sulle finestre al piano superiore e proprio davanti a me, le goccioline d'acqua scivolavano lungo le vetrate.

Un sorriso malinconico si formò sulle mie labbra.

Ricordavo ancora quando da bambina mi poggiavo sul davanzale della finestra e guardavo la pioggia scendere. Le goccioline che scendevano lungo la finestra ed io ne sceglievo una, insieme a papà...anzi meglio chiamarlo zio, e facevamo a gara. La prima gocciolina che arrivava al capolinea avrebbe vinto.

Ricordavo le risate, i bronci, gli sbuffi e i sorrisi con i quali io e lo zio accoglievamo un eventuale vittoria o sconfitta.

Bevvi un altro sorso della mia cioccolato e ci fu un altro tuono accompagnato da un lampo, questa volta.

Mi strinsi nella coperta, che portavo sulle spalle, per il freddo.

Mi piaceva la pioggia.

Mi trasmetteva una sensazione di calma e pace che mi rilassava ogni nervo del corpo.

Ad ogni modo, questo presentimento che vagava per la mia mente e nel cuore non mi rilassava. Era come se da un momento all'altro dovesse succedere qualcosa di brutto e spazzare via tutta la serenità che c'era.

Un altro tuono.

Il mio cuore fece una capriola.

Perché, improvvisamente, proprio come il tuono, la paura si fece strada dentro di me?

Cosa doveva succedere? Perché mi sentivo così in ansia?

Le mani cominciarono a tremare, ma non per il freddo.

Odiavo il mio sesto senso.

Alzai lo sguardo.

Ed eccola.

Bella e dannata.

La luna piena sfoggiava la sua luce ignara del male che stava procurando in quel momento.

I miei sensi si allarmarono.

La vista si fece più acuta.

L'udito si migliorò.

Light On Truth 2: ᴀʀᴅᴇɴᴛɪ ᴠᴇʀɪᴛÀ Where stories live. Discover now