L'uomo sulla luna

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- Guardie portate via i cadaveri -
Ordinò Alfred tremando spaventato.
- Dove? -
- Bruciateli, sbriciolateli, fateli a pezzi, non mi importa. Nessuno deve sapere. -
Due di loro si diressero verso i corpi a terra, freddi come il ghiaccio, e li trascinarono nelle segrete.

- Come fai a mantenere la calma amico mio?! Bisogna aiutarla ! -
- Jack, mi curo di lei da quando era piccina, nulla più mi sorprende, se non forse che non mi abbia già congelato il cuore-
- Sono più tranquillo ora - Replicò il ragazzo sogghignando.
- Potrei parlarle io, che ne dici? -
- Ancora? No, non vorrei peggiorare la situazione -
- Fammi almeno provare -
Il maggiordomo sospirò esasperato.
- Va bene. Se ti trovo trasformato in un gelato alla panna saprò che ti è andata male -
Sorrisero allegri e Jack si diresse verso l'ala ovest del palazzo.

Scatenò una bufera nella stanza. Ancora quella voce.
- Che vuoi ?! -
Nulla, tu?
- Lasciami in pace! -
Non posso.
- E perché mai?! -
Hai paura, io mi nutro di paura.
- Io non ho paura -
Certo.
- È vero! -
Ho detto che ci credo.
- Ma esisti per davvero? -
Non farmi mai più questa domanda.
- Quindi sei vero -
Man mano la tempesta si placò.
- Perché non ti vedo ? -
Non lo so.
- Perché ho fatto del male a quelle persone questa sera? -
Non lo so. Ti ho vista però. Sei stata meravigliosa.
- Sono stata crudele -
Se lo dici tu.
- Non mi hai spinto tu a ciò ? -
No, avevi tanta paura ma io non posso interferire con le tua scelte.
- Quindi è stata tutta colpa mia? -
A quanto pare il merito è tuo, io ne sarei orgoglioso.
Ahah sta venendo il tuo amichetto!
- Chi ? Alfred? -

- Elsa? -
Frost.
- Potrei entrare? -
- No-
Era sempre più collaborativa.
- Parlarvi? -
- Se fate veloce -
Si sedette accanto alla porta.
- Quando sono diventato guardiano non mi sentivo all'altezza. Ero davvero arrabbiato con l'uomo sulla luna: come poteva un ragazzino come me adempiere a questo compito?
Gli altri mi consideravano uno stupido, un fenomeno da baraccone. Ho dovuto salvarli per mostrare il mio valore.
Ah, solo io non me ne sono ancora convinto -
Ci fu un silenzio assordante per qualche minuto.
- E allora? -
Disse infine la regina.
- Nulla. Vorrà dire che mi sono sbagliato. Ora me ne vado. -
- A proposito di cosa? -
- Avevo visto del buono in te, ma in realtà sei solo una ragazzina viziata. Dovevo aspettarmelo. -
Sentì aprire la porta e lì davanti a lui apparve Elsa rossa dal pianto.
La guancia si infiammò per uno schiaffo.
- Non permettevi mai più di parlarmi in questo modo -
Si toccò la faccia e sentì un grande calore salirgli fino alla testa: come aveva potuto dire una cosa simile?
- Piuttosto raccontatemi di quest'uomo sulla luna -
- Luna? -
- Sì quello che vi ha scelto per diventare guardiano -
- Davvero? -
- È un ordine! - Disse sorridendo.
- Come vuole mia sovrana - Rispose sempre scherzosamente Jack.

Parlarono per tutta la serata.
Elsa voleva conoscere tutto su quella misteriosa figura che sembrava guidare i destini degli uomini e non restare sola, Frost capire meglio quella ragazza così simile a lui eppure così enigmatica.

- Domani quindi si attacca? -
- Decisamente sì -
- Nessun ripensamento ? -
- No, tanto sarebbe comunque dovuto accadere prima o poi -
- E dopo io me ne andrò -
- Sì -
- Se volete potrei restare -
- Meglio di no, avrete tante cose da fare -
- In realtà nulla -
- No -
- Va bene, buonanotte Sua Maestà -
La salutò allontanandosi contento.
- Fermo! -
Si bloccò con un piede a mezz'aria.
- Puoi darmi del tu -
Si voltò ostentando indifferenza.
- Anche voi..cioè tu -

Alfred sentì lo stomaco che si chiudeva sempre di più.
Stava accadendo ciò che per anni aveva pregato di evitare.
La profezia si era avverata.

Persa nell'invernoWhere stories live. Discover now