Atto IV

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Canzone di apertura: Chevy - Sweet Boi

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BREAK THE DISTANCE

Tall and gentle
To hot to handle
You're all that i want
You're all that i want
Oh baby...
Sweet as nectar
Honey suckle
You make every thing so fun
Oh boy...
My sweet boy
Hey!
You got a smile so bright
You pearls be making me so blind
Oh!
You sugar coast your words
Just to make sure that idon't get hurt
You make me higher than a sire
Treat me like roy alty
Do me a favor
And just take me away...
Tall and gentle
To hot to handle
You're all that i want
You're all that i want
Don't you know, baby
Sweet as nectar
Honey suckle
You make every thing so fun
Oh boy...
My sweet boy
Oh oh oh...
Mmm no oh oh hey...
Oh oh hey...

Atto IV

Daisy era una papera graziosa dalle lunghe ciglia e un fiocco che le adornava la testa. Una papera che fin da piccola le piaceva sfogliare riviste di moda e attualità. E le incantava andare al cinema con gli amici a vedere le commedie romantiche e innamorarsi dei divi del cinema.

Era una papera romantica che fantasticava di vivere una indimenticabile storia d'amore.

Le piaceva anche fantasticare, passando vicino i grandi grattacieli che riflettevano il cielo, di poter un giorno lasciare il suo segno o una impronta del suo talento nelle redazioni più famose.

Per questo si era molto impegnata nei suoi studi e a farsi notare per i voti. Grazie al suo impegno i professori avevano scritto delle raccomandazioni da aggiungere al curriculum e inviarlo alle redazioni di giornali e riviste.

Si era fatta la sua dose di esperienze in piccole redazioni, ma ora che aveva raggiunto la maggiore età, aspirava a qualcosa di più grande e che la potesse finalmente lanciare nel settore. Perciò quando le arrivò la proposta di stagista al Vanitas, sentì quasi saltarle il cuore in gola.

Si sentiva letteralmente una principiante. Un conto era scrivere per qualche rivista poco conosciuta e un conto era pubblicare qualche articolo in una rivista che era tra le più riconosciute in fatto di mondanità.

Ma il primo giorno non fu come se l'aspettò, né il secondo, né quelli a seguire. Aveva creduto che solo per aver superato il colloquio ed essere stata accettata come stagista, si sarebbero automaticamente aperte le porte per lei, che avrebbe avuto la sua scrivania personale dove poter scrivere e che avrebbe avuto colleghi tutti gentili e affabili.

Mai realtà fu così lontana dalla finzione. Da stagista era diventata portatrice di caffè e pasticcini, la sua scrivania doveva dividerla a giorni alterni con un'altra dipendente e i suoi colleghi erano molto competitivi al punto di non rivolgerle la parola. Nelle piccole redazioni dove aveva fatto la sua gavetta, l'atmosfera che si respirava era molto più rilassante.

- Daisy, e il caffè?- fece una papera alta e bionda con un'acconciatura perfetta.

- Oh sì, arrivo- si era per un attimo distratta pensando al primo giorno che aveva varcato la soglia nella redazione.

Si avvicinò con passo svelto e vassoio in mano alla papera che l'aveva chiamata, e per poco non inciampava rovesciando tutti i bicchieri di caffè.

- Attenta!- esclamò la bionda un po' stizzita retrocedendo e controllandosi il vestito- Per la tua goffaggine avresti potuto macchiare il mio vestito di Pradi! Sei fortunata che sei solo una stagista, se no...

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