Quella volta che Danny fu complice -

1.3K 74 7
                                    

Erano nella biblioteca pubblica da oltre un'ora e mezza ormai e per la maggior parte del tempo Stiles Stilinski, il figlio diciassettenne dello sceriffo della contea e migliore amico di uno dei due degli Alfa che la proteggevano, si stava lamentato del suo status di single e vergine con il compagno di ricerca.

«Stiles, sono stufo di sentirti lamentare sul fatto che non hai una vita sessuale» sbottò con fare davvero spazientito Danny, il portiere della squadra di lacrosse, approfittando che in quel momento la biblioteca fosse vuota e senza sorvegliante al bancone poco distante «Seriamente, il mare è pieno di pesci, e per uno come te, sessualmente confuso e che quindi può "provare sia maschi sia femmine", il mare è ancora più vasto per cui, consiglio spassionato: buttati».

«Wow, qualcuno è nervosetto oggi eh?» lo punzecchiò Stiles, smettendo di tamburellare la penna sulla pagina del libro che avrebbe dovuto leggere e riassumere per la ricerca «Problemi in paradiso?» domandò incuriosito, aggiungendo quando l'hawaiano negò la sua insinuazione «Non tutti siamo te, eh. Io non attraggo i gay come fai tu e benché meno le ragazze» gli fece notare.

«Palle, scommetto che Miguel non sarebbe d'accordo» asserì, ricevendo un'occhiata stranita dal compagno di ricerca «Miguel» ripetè con tono più marcato, arrendendosi e aggiungendo «O insomma: Derek, Stiles, parlo di Derek. Scommetto che lui sarebbe felice di farti fare un po' di ginnastica in separata sede».

Stiles rise, rise quasi di gusto «Certo, io direi che più che altro non vede l'ora di rompermi le ossa o "aprirmi la gola coi denti", altro che farmi il culo» disse in maniera del tutto volgare, facendo mandare gli occhi al cielo a Danny «Comunque bello, so che tu conosci Eric Mills -».

«È un puttaniere» lo stoppò sul nascere, fraintendendo però ciò che il figlio dello sceriffo volesse chiedergli «Cosa?» domandò poi con fare incredulo a ciò che Stiles gli comunicò «Si è diplomato due anni fa».

«Ma già alla nostra età seguiva cattive compagnie» asserì, prendendo il telefono e mostrandogli dei dati che era riuscito a trovare «Vedi, se le mie fonti sono giuste, potrebbe essere invischiato con gli spacciatori di strozzalupo e i due casi di intossicazione dei ragazzini di prima».

«Stiles, sai che di questo se ne dovrebbe occupare tuo padre, Scott oppure Derek? Non tu».

«Ehi, faccio o non faccio parte del branco di Scott» sbuffò, asserendo che fosse comunque suo dovere indagare sui sospettati o per lo meno approfondire le piste «E non iniziare anche tu con il fatto che siamo solo umani, Derek mi ha già fatto la ramanzina l'altro giorno».

«Giusto, quando è venuto a salvarti di nuovo il sedere» sottolineò la parte omessa dall'altro «Ascolta, Stiles: ti va di fare una scommessa con me? Tipo un obbligo o verità».

Il figlio dello sceriffo sembrò soppesare la cosa e prima di accettare domandò «Che ci guadagno?».

«Metodi nuovi che ho imparato per entrare nei server senza lasciare traccia alcuna e il numero e una buona parola su chiunque vorrai fare colpo» disse con fare semplice, aggiungendo prima che il compagno di ricerca dicesse qualcosa «Mentre se fallisci, mi lascerai in pace e non mi farai più sentire le tue lamentele sull'essere vergine o single, intesi?».

«Okay, mi sento fortunato e ormai la mia reputazione da sfigato non potrebbe subire altre cadute di stile dopo quella fatta alla festa di Jackson, quindi scelgo obbligo».

«Dichiarati alla prima persona conosciuta che incontrerai e se accetta, ci dovrai uscire per un mese, non farti mollare prima e non mollarla tu, se no vinco in automatico io».

«Se non accetta?».

«Avrò perso a metà» rispose con fare pronto, spiegandogli poi «Tu avrai solo la prima parte della ricompensa promessa e io il fatto che non ti lamenterai più con me della tua sfiga in amore».

Di San Valentino e altre storieDonde viven las historias. Descúbrelo ahora