🍂𝙲𝖺𝚙𝗂𝚝𝗈𝚕𝗈 𝚝𝗋𝚎🍂

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Una volta sceso dalla moto, mi avvicinai all'ormai familiare porta rossa suonando il campanello

B:"Arrivo!" urlò da dentro la voce della mia splendida ragazza venendo ad aprirmi.

Mi dondolai da una gamba all'altra per alcuni minuti finché non sentii la serratura scattare

B:"Hey" mi salutò sorridendo mentre, io, mi fiondai sulle sue labbra.

Betty ricambiò subito e, la sensazione delle nostre lingua a contatto l'una con l'altra, mi faceva sempre lo stesso effetto: dolce ed intenso.

Come se volessimo che il tempo si fermasse per non doverci staccare.

Mi scostai lievemente da lei posando la mia fronte sulla sua facendola sorridere.

Era bella anche così: con i capelli legati in uno chignon disordinato e il pigiama grigio

B:"Come mai siamo così dolci oggi?" mi domandò portando una mano sul mio petto

J:"Mi sei mancata: tutto qui" risposi sotto il suo sguardo indagatore

B:"È successo qualcosa con Landon?" chiese sussurrano ma, prima che le potessi rispondere, quell'uragano di Veronica, ci richiamò

V:"Piccioncini potete anche finire di mangiarvi in casa" urlò dal salotto.

La bionda diventò paonazza e, questo mi fece spuntare un leggero sorriso sulle labbra

J:"Ne parliamo dopo" risposi entrando insieme a lei.

Casa Cooper, non era mai stata un modello di perfezione: le pareti erano decorate con una carta da parati bianca e il pavimento era fatto di legno scuro.

Per raggiungere le scale, bisognava percorrere un piccolo pezzo del corridoio e, successivamente, girare a sinistra.

Il salotto e la cucina, erano collegati tra loro da un varco a 'U' mentre, le camere, si trovavano al piano di sopra.

L'unica cosa che sembrava rispecchiare alcune acute prospettive, era il camino situato davanti ai divani grigi che decoravano il soggiorno

V:"Ehilà vagabondo" mi salutò la corvina girandosi verso di noi con una mappa in mano e una matita tra i capelli

J:"Ciao Veronica, che state facendo? La piantina di un nuovo bunker sotterraneo a casa Cooper?" domandai scherzando venendo fulminato dallo sguardo di entrambe

V:"Certo che no: domani sarà Halloween, stiamo semplicemente organizzando le disposizioni dei tavolini con dolciumi, le decorazioni e i posti a tavola.
Approposito: quanti saremo?" chiese voltandosi verso Betty

B:"Penso in cinque, a meno che qualcuno non si imbuchi all'ultimo" affermò ridacchiando

J:"In realtà" intervenni facendole girare verso di me "Ho detto a mio fratello e una sua amica che potevano venire qui" spiegai grattandomi il capo

V:"No, no, no, no. Hai invitato Landon Jones qui?! Per di più in compagnia di una sconosciuta?! Sai di cos'è capace tuo fratello!" esclamò sbattendo il block notes sul tavolo

J:"Veronica sono anni che ce lo chiede e lo sai meglio di me che sarebbe venuto in ogni caso quindi tanto vale saperlo con anticipo" sbottai infastidito.

Mio fratello e Ronnie avevano avuto una relazione qualche anno fa ma, per lui, era solo un gioco mentre, per lei, era reale.

Le aveva spezzato il cuore ed ora, si era tramutato in pietra

B:"V, non prendertela con lui: al suo posto avrei fatto lo stesso" intervenì la mia ragazza difendendomi.

La corvina sembrò pensarci per alcuni minuti e, alla fine, rispose

V:"D'accordo, può venire: ma se prova anche solo a parlarmi giuro che sarò più che felice di non rispondere delle mie azioni" mi avvisò

J:"Lo informerò di starti alla larga allora" affermai.

La ragazza, annuì risistemando la sua borsa per poi afferrarla

V:"Va bene, si è fatto tardi e io devo tornare a Pembroke per gli ultimi preparativi.
Ti mando tutti i dettagli per messaggio B" disse avviandosi verso l'uscita

B:"Certo, a domani" la salutò con un bacio sulla guancia

V:"Ciao vagabondo!" urlò dall'ingresso

J:"Ciao!" risposi ridacchiando.

Dopo un breve scambio di parole, Betty richiuse la porta tornando indietro.

Allacciò le sue braccia al mio collo e mi osservò sorridendo

B:"Ti fermi a cena?" mi domandò mordendosi il labbro

J:"Come desideri Giulietta" risposi facendola sorridere ancora di più

B:"Pizza?"

J:"Pizza" affermai lasciandola andare verso il telefono.

Mentre la bionda, componeva il numero, io salii al piano di sopra prendendo il pigiama che avevo lasciato qui l'ultima volta.

Mi cambiai e tolsi il berretto lasciandolo sul comò.

Era sempre stato uno scudo verso gli estranei, verso le persone di cui non mi fidavo, ma, con Betty, non ne avevo alcun bisogno: non ne avrei mai avuto bisogno.

Una volta finito, riscesi al piano di sotto avvicinandomi alla ragazza

B:"Arriveranno tra una ventina di minuti" mi avvisò andando verso la sua modesta cucina aprendo un cassetto.

Mi passò le posate mentre lei si mise sulle punte dei piedi per raggiungere i bicchieri.

A quella vista ridacchiai di gusto prendendoli e porgendoglieli sorridendo.

La bionda mi incenerì con lo sguardo

B:"Grazie, ma ce la facevo benissimo anche da sola" rispose con tono offeso.

Di conseguenza mi avventai su di lei iniziandole a fare il solletico

B:"J-Jug, b-basta ti prego" disse ridendo a crepapelle mentre suonavano alla porta.

Le posai un veloce bacio sul naso aiutandola a rialzarsi per poi dirigermi all'entrata ma, al posto delle pizze, trovammo una cassetta..

-spazio autrice-

Hey raga!

Terzo appuntamento di oggi

:)

Io sono un po' più avanti con i capitoli ma penso che anche questo sia ben riuscito

Fatemi sapere, se vi va, cosa ne pensate

Ci vediamo

Baci

-EliNoRisoff

Twins||BugheadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora