5. Sei di mattina

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«Rebeccaa» sentii una voce in lontananza, femminile, assordante e fastidiosa ma la ignorai.

Ero abbracciata a Lore, strettissima a lui, e i nostri visi quasi si sfioravano, qualche millimetro e lo avrei baciato, coronando il mio sogno che ormai mi perseguitava da svariate e interminabili ore.

«Beeccaaaa» sempre quella voce urlata ma ad essa si aggiunsero due braccia a scuotermi violentemente.

Aprii gli occhi di scatto e sbiancai.

Mi ritrovai un viso a due centimetri, occhi grandi, bocca grande, viso grande, praticamente pensavo di aver davanti il lupo travestito da nonna di cappuccetto rosso.

«Mamma» borbottai seccata e mi girai dall'altro lato del letto, verso il muro, tirandomi dietro il lenzuolo e attorcigliandomi come un salame.

«Non ti ho svegliato per farti ritornare a dormire» sbuffò e mi rigirò di nuovo verso di lei «devo andare a lavoro presto oggi, quindi non ti posso accompagnare a scuola»

Le mie antenne di drizzarono all'istante e mi scattò l'allarme antincendio in tutto il corpo «e me lo dici ora?» sbraitai, mettendomi seduta dritta.

Lei alzò gli occhi al cielo e incrociò le braccia «e quando altrimenti?»

Cazzo.
Cazzo.
Cazzo.
In preda al panico spostai lo sguardo sull'orologio da parete e sbiancai ancora di più «mamma ma sono le sette» urlai e lei alzò un sopracciglio interrogativa, dirigendosi poi verso la porta, chiudendosela alle spalle «a stasera»

Feci tre respiri più lenti di una lumaca e mi alzai di scatto, iniziando a correre come una maratoneta professionista per la casa.

In poco più di un quarto d'ora ero riuscita a lavarmi, vestirmi e truccarmi, superando il mio record di resistenza.

Dopo aver ingerito per osmosi una Redbull volai con zaino e giubbottino in cucina, piazzandomi davanti ai miei pan di stelle e cappuccino.

I miei occhi si trasformarono in due cuoricini e iniziai a mangiare come un'assatanata, dimenticandomi di ogni cosa, della scuola, dell'autobus che avrei dovuto prendere, del tempo che scorreva malefico.

Quando decisi, in un secondo di lucidità mentale, di alzare lo sguardo impallidii e mi strozzai con il biscotto che avevo in bocca.

Mi pulii come una bambina di tre anni, passandomi il polso sulla parte incriminata, indossai il giubbotto e misi lo zaino su una spalla.

Quasi mi dimenticai di chiudere a chiave la porta per la fretta, ma dopo aver ripreso il mio cervello in fuga, scesi le scale rischiando di rompermi una gamba e sfracellarmi a terra rotolando per gli scalini.

Appena varcai il portone di ingresso respirai a pieni polmoni, notando con piacere e sollievo che c'era qualche ragazzo alla fermata, probabilmente il mio autobus non era ancora passato.

Sollevata mi avviai con calma verso l'altro lato della strada, ma guardandomi intorno per non essere stirata da un tir abbozzai una smorfia seccata e stizzita alla vista del posteriore del mio autobus, il quattro sbarrato che mi avrebbe portata esattamente davanti alla Manzoni.

«Grandioso» borbottai alzando gli occhi al cielo e sbuffando come un toro, sedendomi infastidita sulla panca per aspettare la prossima carrozza.

*************

Alle otto e un quarto ero esattamente davanti alla porta della mia classe, indecisa se entrare o aspettare la seconda ora.

Mi torturai le mani e mi morsi le labbra per almeno dieci minuti, finché non vidi passare un bidello, il Giampi, che mi guardò malissimo e incrociò le braccia sospettoso.

Per non essere importunata oltre bussai alla porta ed entrai, nel bel mezzo della lezione di storia, tutti gli occhi era sguizzati verso di me, compreso quello del professore che ghignò malefico «ci degni della tua presenza Maggi, qual'è la scusa, non hai sentito la sveglia?» mi canzonò.

Intimidita e a disagio abbassai lo sguardo sulle mie scarpe rosa, sentendo qualche lieve risata dei miei compagni e poi uno sbuffo «vada a sedersi e segua la lezione»

Non me lo feci ripetere due volte, mi diressi frettolosa verso il mio banco in fondo all'aula ricevendo come premio Nobel il sorriso più bello del mondo.

Mentre mi sistemavo e cercavo di capire in qualche modo l'argomento della lezione sentii una voce sussurrata e divertita «dormito troppo?»

Ridacchiai silenziosa e per tutta l'ora mi stampai un sorriso idiota sulla faccia, rendendomi perfettamente conto di star facendo la figura della pazzoide.

Alla fine dell'ora cercai di riprendere possesso della mia sanità mentale, strizzandomi le guance e dandomi qualche schiaffetto per svegliarmi.

«Ei dormigliona» rise lui, girando la sedia verso di me.
«Ho perso l'autobus in realtà» precisai non nascondendo l'aria divertita.

Lore ridacchiò e non smise di fissarmi, era quasi inquietante avere quegli occhi verdi puntati addosso e fissi, irremovibili.

Tossii in imbarazzo e girai lo sguardo intorno, in attesa dell'ora successiva.

*************

Per fortuna al ritorno riuscii a prendere l'autobus regolarmente, senza correre e senza fare nessuna maratona fuori sede.

Mi azzuffai mangiando cotoletta e patatine fritte, una botta di calorie per la linea insomma.

Mi riposai stendendomi sul divano e accesi la televisione senza vederla realmente, in mente avevo ancora il bacio da favola tra Lore e la sua ragazza, a cui avevo sfortunatamente assistito, poichè Rapunzel si era catapultata sopra di lui, in classe durante l'intervallo, a meno di un metro da me.

Dire che ero stata traumatizzata e sull'orlo di prendere a sprangate quella ragazza era solo una piccola parte di ciò che il mio cervello impazzito aveva macchinato.

Al che, per evitare inutili spargimenti di sangue, mi alzai di scatto e mi rifugiai in bagno, standoci dieci minuti buoni.

Mi riscossi dai miei pensieri e dopo mezz'ora decisi di arrancare nella mia stanza, trascinandomi dietro le duecento calorie, e presi il portatile poggiandomelo sulle ginocchia.

Aprii Facebook e guardai annoiata la home fino a quando i miei occhi si ipnotizzarono e il mio cuore iniziò a battere a duecento mila.

Dormi
Che sono pazzo di te
E non è strano che ti voglio ad ogni costo

[TATATATAAN sono viva eheh
scusate per l'assenza prolungata ma durante questo mese ho dovuto studiare per gli esami e non ho avuto molto tempo.
Che ne pensate di questo capitolo?
Pochi e lenti passi, con caaaalma ahah che succederà?

Ho cambiato tremila volte anche l'immagine di copertina, dire che sono indecisa è dire troooppo poco xD questa vi gusta?

Vi ricordo il gruppo facebook sulle mie infinite e deliranti storie alicehorrorpanic's stories

Inoltre volevo comunicarvi che da lunedì riprenderò l'università e sarò super mega impegnata visto che quasi ogni giorno finirò le lezioni alle quattro, aiuto.

Eh anche che, visto che ho diecimila storie non so come mi organizzerò e dove andrò a finire.

Ho anche aderito a una specie di progetto qua su wattpad dove ogni due settimane devo scrivere una one-shot su una parola scelta riguardante la mia storia principale, quindi sarò impegnata anche con questo.

Aiutatemi ahaah
BaciBaci kidz]

Baci al cianuroWhere stories live. Discover now