13 - La Morte

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Nel frattempo, i cacciatori di streghe entrarono nella stanza dove i due si trovavano poco prima.

Dabi inarcò un sopracciglio, incrociando le braccia.

"Te l'ho detto. Non era niente. Quando ti dico che sei paranoico non sto scherzando. Stai diventando pazzo.. beh, insomma, più del solito."

L'altro osservò la stanza con attenzione. Non era sicuro di esserci mai entrato.

Quel luogo aveva talmente tante stanze che era difficile ricordarsi di tutte, o comunque trovare un uso per ognuna.

Ora che controllava meglio, la grata che ricordava sul soffitto era ora sul terreno.

Il che, gli fece sorgere un paio di domande.

"Sembra essere stata svitata.. non ti pare strano? Cristo, solo io mi rendo conto che qui c'è qualcosa che non va? Non lo vedete tutti?"

Il più alto fece un bel respiro.

Mise le mani in tasca, scuotendo la testa.

"Shigaraki.. come te lo spiego.. sei il nostro capo. E sei un grande capo, certo, sai come tenere i sottoposti in riga e come organizzare bene gli attacchi.. o cose così. Ma non ti rendi conto che sei l'unico preoccupato? Chi dovrebbe venire qui? Chi mai avrebbe un tal desiderio suicida da entrare nel covo di chi vuole ammazzarli? Dai, su. Sii realista."

Il capo ci pensò qualche secondo.

Rimase quasi sorpreso dal complimento fatto dal moro, ma forse non aveva tutti i torti.

Nessuno sarebbe così masochista.

"Sai cosa? Hai ragione. Devo smetterla di farmi paranoie su certe stronzate. La grata.. avrà ceduto. È qui da secoli, in ogni caso."

Nel mentre, i due fuggitivi avevano attraversato i condotti dell'aria, ed avevano raggiunto un'altra area della struttura.

Assicuratosi che non ci fosse nessuno nei dintorni, per quanto potessero, smontarono un'altra grata e si buttarono giù dal condotto, ritrovarono in un'altra stanza.

Ora, erano completamente persi nel labirinto qual era l'edificio.

"Ora che facciamo?" Chiese il rosso, sperando che Bakugou potesse dargli una risposta.

"Taci. Non riesco a pensare con la tua voce in sottofondo."

"Brusco.." ridacchiò in risposta Eijirou.

Katsuki rifletteva, e si spremeva il cervello, cercando una soluzione al guaio in cui si erano cacciati.. per colpa sua, tra l'altro.

"Ci sono tante persone in questo posto." Cominciò "E non tutti sanno tutto. Sono quasi sicuro che conoscano la mia faccia.. ma non penso conoscano la tua. Ti hanno scoperto da troppo poco. Probabilmente ai piani alti sanno chi sei, ma fra i novellini.. si, dovrebbe andare."

Improvvisamente si girò verso Kirishima, accennando un sorriso.

"Quanto sei bravo a combattere?" Chiese.

"Uh- discreto? Suppongo? Insomma,
come un normale umano. Vado in palestra. Conta nel calcolo che stai facendo?" Rispose il Necromante, incrociando le braccia con aria confusa.

"Mi accontento. Il mio piano non è buono. Ma dubito che col cervello che ti ritrovi tu possa pensare a qualcosa di meglio. Perciò, questo è quello che faremo: nel momento in cui passerà qualcuno, chiunque sia, chiedigli da dove uscire. Digli che sei nuovo. Che non sai ancora la strada. È la nostra unica via di fuga."

Il rosso non rispose, per un momento.

Poi, inarcò un sopracciglio.

"Uh. E il saper combattere dove l'hai messo?"

"Se non ti crede è tutta questione di chi atterra per primo l'altro. E comunque tu hai anche me, se le cose vanno storte ti raggiungo."

Il ragazzo annuì, non molto convinto.

Quel piano era veramente terribile.

Ma, effettivamente, non aveva molto altro in testa al momento.

Così, al primo giovane ignaro che passò per quei corridoi, Katsuki spinse davanti Eijirou, contrariato, e alquanto ansioso.

"..sei nuovo qui?" Chiese il primo.

Il Necromante deglutí, cercando di sembrare il più disinvolto possibile.. fallendo miseramente.

"Uh- si. Si sono nuovo. Enorme questo posto eh..?" Riuscì a spiccicare, mentre Bakugou, nascosto dietro un angolo, scuoteva la testa e si batteva la fronte con la mano.

Il giovane davanti a lui esitò.

Eijirou non capiva se lo stesse studiando, oppure se stesse valutando se chiamare qualcuno o ucciderlo sul colpo ed evitargli la sofferenza.

Invece, al contrario delle previsioni il ragazzo sfoggiò un sorriso.

"Ah, l'avevo intuito. Ti capisco, anche il mio primo giorno è stato così. Qui è un labirinto. Non essere nervoso, davvero, sono tutti abbastanza tranquilli. Basta non infastidire i piani alti e sei a posto. Volevi sapere qualcosa?"

Kirishima tirò un sospiro di sollievo.

Sorrise in risposta.

"Si. Non riesco a trovare l'uscita.. sto girando da un quarto d'ora preciso e continuo a perdermi.. non è che tu sai da dove devo passare?"

"Uscire? E come mai? Non possono averti dato una missione appena entrato.."

"FUMO." Rispose anche troppo veloce il rosso. "Fumo. Volevo fumarmi una sigaretta."

Il ragazzo ridacchiò.

"Oookk.. dunque, per l'uscita devi.." e il giovane gli diede le indicazioni.

Il Veggente si assicurò di ascoltare con cura.

Finito di parlare, Kirishima salutò con un sorriso il giovane che l'aveva aiutato.

"Allora ci vediamo presto, Uh.. come ti chiami?"

Eijirou si congelò.

"Nome, nome, nome.. pensa ad un nome." Pensò.

"Ki.."

"UN NOME CHE NON SIA IL TUO!"

"Kinoshita. Si. Kinoshita Eiichiro."

"Capisco. A presto Kinoshita."

E così il giovane tornò sulla sua strada.

Appena si ricongiunse con Bakugou, il rosso ricevette un paio di sberle.

"Sei un coglione. Sul serio. Il mio serpente recita meglio di te."

"Non pensavo che per essere strega dovessi conoscere anche l'arte della recitazione."

Katsuki roteò gli occhi, allo stesso tempo infastidito e divertito, come dimostrato dal vago sorriso che gli si era formato sulle labbra.

Con le indicazioni conosciute, si diressero verso l'uscita.

Il posto era davvero un labirinto.

Corridoi, stanze, camere, sotterranei..

Buona fortuna a chi ci abitava.

E ogni porta era rigorosamente segnata con una striscia di sale sotto di essa.

Quel sale, che non era sale da cucina, ma un sale particolare e trattato, alquanto difficile da reperire, era molto potente contro i poteri delle streghe, anche quelli più forti.

Più si avvicinavano all'uscita, più i due sentivano un formicolio agli arti, come se la loro magia non aspettasse altro che tornare nei loro corpi per essere utilizzata.

E i due erano altrettanto impazienti.

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Ce lo fatta a scrivere qualcosa, incredibilmente.

Blood Oath -Kiribaku- [Ita]Where stories live. Discover now