Poeti dall'Inferno (1995)

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il primo film di questo libro è "Poeti dall'Inferno" (Total Eclipse in lingua originale), tratto dall'omonimo dramma teatrale di Christopher Hampton e regia di Agnieszka Holland.

il film parla, in maniera molto accurata e romanzata il giusto, della romantica quanto travagliata storia d'amore omosessuale dei due poeti francesi Paul Verlaine e Arthur Rimbaud.

sulla storia che hanno deciso di trasporre non ho nulla da dire, conoscevo la vicenda e mi sono sempre chiesta come sarebbe potuta essere da vedere; mi sento però in dovere di parlare del come questa è stata raccontata.
da un film che parla di una relazione omosessuale vissuta verso la fine dell'ottocento da due personaggi del genere mi aspetto minuti su minuti di introspettiva, scene che ti fanno entrare nella psicologia dei personaggi... e invece no.
le scene introspettive erano pochissime se non inesistenti, della psicologia del personaggio si può solo ipotizzare e si può -a fatica- provare ad immedesimarsi;
sempre correlato a questo discorso, il film parte subito con l'arrivo di Rimbaud a casa di Verlaine, senza farci vedere nessun trascorso nè di uno nè dell'altro e, di conseguenza, senza farci capire (ad esempio) il motivo di questo attaccamento così morboso da parte di Verlaine.
nonostante questo la storia non è brutta, semplicemente più che uno sceneggiato cinematografico sembra uno sceneggiato televisivo: fedele, bello da vedere, ma semplice.

per quanto riguarda il cast, anche qui, nulla da dire: il giovane Leonardo DiCaprio è stata una scelta più che ottima per l'insolente Rimbaud e David Thewlis ha interpretato Verlaine alla perfezione; nonostante la sceneggiatura i due sono riusciti comunque, grazie alle loro doti recitative, a farci intendere un le emozioni dei personaggi.

il doppiaggio non mi ha totalmente delusa ma potevano fare di meglio.
le voci dei protagonisti non sono male, i doppiatori hanno tutte le capacità e sono stati bravissimi, ma avrei preferito delle voci diverse sui volti di Thewlis e DiCaprio.

la fotografia non mi ha fatto impazzire: a parer mio la fotografia deve adattarsi a quelle che sono la storia e l'epoca del film. per questo, ho trovato la fotografia di questo film "vecchia".
per concentrarsi sul creare l'atmosfera di fine ottocento con luci ed ambientazioni adeguate e rendere tutto il più antico possibile, hanno dato poca importanza al tipo di ripresa, che risulta essere scontata e poco dinamica.
fossi stata nel direttore della fotografia avrei si reso l'atmosfera antica, ma l'avrei conciliata con un tipo di ripresa più moderno, come a far capire che la relazione tra i due era una cosa nuova e fuori dall'ordinario per l'epoca. 
correvano i gli anni '90, le varie modalità di ripresa erano state acquisite, secondo me si sarebbero potuti impegnare di più.

la soundtrack invece è bella e non ho nulla da dire.
(https://www.youtube.com/watch?v=7T9sEe6ahX8&list=PLCARSIRJ0q4vH0iR0riTzMDA8hcj8YFox)

a parte queste cose che solo una persona fissata come me può notare, il film non l'ho trovato malissimo e mi è piaciuto, da vedere senza farsi aspettative.

VOTO: 7-/10, consigliato.




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⏰ Last updated: Nov 15, 2020 ⏰

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