Fine e inizio

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"Quindi ti piacciono i libri di avventure?"
Chiese, sedendosi sul letto, al fianco del bambino.

Lui sorrise e si mise seduto, aggiustandosi il sondino nasale.

"Assolutamente si! Ho finito l'altro giorno l'isola del tesoro" Disse Leonardo divertito.
"E la mamma ha detto che domani mattina mi porta il primo libro di Harry Potter, così posso iniziare subito a leggerlo".

Clara sorrise vedendolo così sereno.
Aveva finito tutti i suoi compiti per la giornata;
aveva dato tutte le terapie, sistemato le cartelle e la farmacia ed infine aveva ritirato gli esami e  sistemato anche i carrelli dei farmaci.

Ora poteva prendersi un po' di tempo per stare con Leonardo, visto che sua madre sarebbe arrivata alla fine del suo turno, da lì a mezz'ora.

"Sai, a proposito di isole del tesoro e pirati: ti va se ti racconto una storia?"
Chiese, divertita.
Le era tornata alla mente un ricordo bellissimo.

"Certo! Raccontami tutto" Leonardo si sporse in avanti: pendeva dalle sue labbra.

"Quando ero piccola come te, insieme ai miei amici, facevamo sempre un gioco: la principessa e i pirati"
Sorrise, la mente indietro di molti anni.

"Lo so che può sembrare quasi scontato visto i personaggi presenti, ma era un gioco diverso; avevamo creato una storia nostra, un mondo unico dove potevamo esserci solo noi."

Leonardo chiuse gli occhi, concentrato, pronto a immaginare il mondo della piccola Clara.

E lei, raccontò.
Lasciò la mente libera di divagare su quei tempi lontani, su quel mondo che aveva creato insieme a Nelson, Federico e Cesare.

Un mondo fatto da una città, bellissima e malinconica, da mari inesplorati e isole del tesoro.

Clara era la principessa di quella città, costruita sulle rive del mare, la capitale del regno del Sud, situata al confine più estremo del mondo.

Era infelice in quel luogo; passava tutto il tempo nel giardino del suo palazzo, in cima alla
scogliera, a guardare il sole che si spegneva nel mare e i colori bellissimi che lasciava nel cielo.

Non poteva mai visitare il villaggio, non poteva andare da sola a vedere il mare.
Era sola in quel castello, triste e infelice, futura sposa di un altrettanto triste principe dei regni del Nord.

E ogni tanto, la sera, seduta sulle mura del cortile mentre guardava il tramonto, vedeva una nave all'orizzonte.

Ne era affascinata: non si avvicinava mai alla costa di giorno ma solo al calar del sole, non aveva bandiera ma portava delle vele nere.
Questo voleva dire una sola cosa: pirati.

Non lo disse a nessuno, ma non seppe mai dire il perché.

Forse perché era stanca di quella vita monotona e di rinunce o forse perché era semplicemente curiosa.
Fatto sta che si limitava a guardare la nave con interesse ogni volta che passava davanti a lei, fantasticando sulle avventure mozzafiato che quei pirati vivessero.

Per un certo periodo si era addirittura chiusa nella biblioteca del suo palazzo a leggere tutti i libri sui pirati, per entrare maggiormente in quel mondo, per poter fantasticare.

Una notte, dopo cena, decise di andare a leggere un libro in giardino.
Il sole era calato da qualche ora e il vento caldo di una sera di iniziò estate le muoveva i capelli.

Forse proprio il vento le portò alle orecchie un rumore sordo, come di un oggetto pesante che cadeva in acqua.
Di istinto si affacciò al parapetto e guardò giù dallo strapiombo.

Ti terrò per mano | PrequelWhere stories live. Discover now