- Estelle -

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(Questo capitolo non prende in considerazione gli eventi de "le sfide di Apollo" )

Percy corse all'interno dell'ospedale come una furia, non prestando minimamente attenzione alle persone che urtava e scusandosi con accenni di "mi dispiace ma è una questione di vita o di morte".
Percy aveva affrontato un po' di tutto (dalle parenti stile sorellastre di Cenerentola in fondo al mare ai gatti scheletrici del Tartaro) ma appena aveva saputo che Paul lo stava aspettando in ospedale, si era fatto prendere dal panico.
Si avvicinò al bancone, rischiando di scivolare sul pavimento ma per fortuna si era aggrappato al bordo del banco. Si affacciò e cercò di rendersi quantomeno presentabile - scusi, potrebbe dirmi in che stanza si trova Sally Jackson? -
La donnina sollevò leggermente gli occhiali che portava sul naso per guardarlo con circospezione
- lei sarebbe...? -
- sono suo figlio, ho bisogno di vederla -
La donna riabbassò gli occhiali con una calma allucinante che lasciò Percy profondamente irritato
- stanza 563, quinto piano, secondo corridoio a destra - gli spiegò, con voce monotona.
Percy fissò la donna facendosi ripetere le istruzioni più volte per essere sicuro di aver capito bene e poi si gettò verso le porte dell'ascensore.
- signore, l'ascensore è fuori uso - lo avvertí la donna che aveva ripreso a leggere la rivista che aveva abbassato quando era entrato Percy.
Il ragazzo imprecò silenziosamente - e adesso come diavolo ci arrivo al quinto piano? -
La donna gli indicò le scale senza staccare gli occhi dalla sua rivista.
Percy sbuffò poi iniziò a correre su per le scale.
Essendo un semidio allenato, non avrebbe dovuto avere problemi nel fare qualche rampa di scale.
Al secondo piano iniziò a perdere il ritmo della salita e al terzo si trascinò stanco aggrappandosi alla ringhiera. Arrivato al quinto piano, Percy aveva bisogno di una bombola di ossigeno.
- okay - si disse - "secondo corridoio a destra" -
Imboccò il corridoio e vagó in lungo e in largo per riuscire a trovare la stanza 563.
La porta era socchiusa, doveva essere un buon segno.
Percy bussò e quando ottenne una risposta dall'interno, spinse la porta con mano tremante.
Percy respirò di sollievo quando vide che sua madre stava bene e che gli stava sorridendo - ehy, tesoro, vieni entra -
Percy si avvicinò.
Sally teneva una bambina tra le braccia. Di solito Percy non piangeva, ma di fronte a quella scena rischiò seriamente di scoppiare a piangere come una fontana.
- come stai? - domandò a sua madre
Sally non riuscì a smettere di sorridere - alla grande, Percy -
- tua madre è solo un po' stanca -
Percy notò solo in quel momento la presenza di Paul
- congratulazioni, Paul - disse mentre gli metteva una mano su una spalla - sei diventato padre -
Il patrigno gli rispose con un sorriso commosso.
Poi Percy tornò a guardare sua sorella. Aveva gli occhi verdi come i suoi e capelli erano neri con fili d'argento come Paul. Percy le accarezzò delicatamente la testolina minuscola - ciao Estelle -
La bambina scoppiò in adorabili risatine.
Anche Percy rise - è...incredibile -
- suppongo che tu abbia già informato Annabeth - disse Sally, senza staccare gli occhi dalla neonata.
Il sorriso di Percy scomparve e la sua espressione mutò in qualcosa a metà da stupore e disgusto.
Non ottenendo una risposta, Sally sollevò lo sguardo sul ragazzo - Percy - ripetee più duramente - hai informato Annabeth, non è vero? -
Percy si portò una mano al mento - ecco cosa mi ero dimenticato di fare -
- Perseus Jackson - lo sgridò sua madre, stringendo la figlia tra le braccia - come hai fatto a dimenticare una cosa del genere? -
- non lo so - lui spalancò le braccia - appena Paul mi ha chiamato, mi sono precipitato qui. Non ho pensato ad avvisare Annabeth -
Dalla faccia di sua madre, Percy intuì che non era una scusa valida - la chiamo adesso? - propose
- ti conviene -
Percy mise una mano in tasca per prendere il telefono ma la ritrasse con grande sgomento. Provó nell'altra tasca ma ancora niente - oh oh -
- cosa c'è adesso? - chiese esasperata Sally
- mi sa che ho lasciato il telefono anti mostro in macchina -
- santo cielo, Percy - sospirò sua madre - ci sarà pure una cosa che ti viene bene alla prima -
Estelle rise, afferrando a fatica il dito della madre nella sua manina minuscola.
- puoi usare il telefono fisso - propose Paul, indicandogli la parete dove era stat attaccato uno di quei telefoni che c'erano nelle cabine telefoniche
- oh si, giusto - Percy tirò su la cornetta e digitò il numero di Annabeth, che per fortuna ricordava a memoria

𝐄𝐫𝐨𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐎𝐥𝐢𝐦𝐩𝐨 ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗWhere stories live. Discover now