Capitolo I

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La ragazza si rigirò nel letto nel sentire il suono squillante della sua sveglia

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La ragazza si rigirò nel letto nel sentire il suono squillante della sua sveglia.
Choi Sebin si stiracchiò nel sonno, mentre un mormorio infastidito usciva dalle sue labbra. Le ci volle qualche secondo per registrare ciò che stava succedendo, prima che la sua mano iniziò a vagare fra le soffici coperte. Non aveva avuto alcuna difficoltà nel trovare il suo cellulare e cliccò lo schermo con gli occhi ancora chiusi, spegnendo la sveglia.

Sebin aprì gli occhi lentamente, per poi chiuderli di scatto, a causa della forte luce del sole che filtrava dalla finestra difronte a lei.
Dopo aver mormorato annoiata, ruotò il viso da un lato, aprendo appena gli occhi.

Per qualche minuto, una battaglia interiore la mantenne attaccata al letto fino a quando si alzò barcollando ed andò in bagno, ancora mezza addormentata, gettando i vestiti sul pavimento.

Aprì l'acqua della doccia, ed lasciò che scendesse sul suo corpo nudo.

Per quanto cercasse di negarlo, Sebin aveva sempre temuto la sua vita.
Alzarsi al mattino era faticoso, tutto ciò che avrebbe voluto fare era stare a casa tutto il giorno. Non c'era nulla di interessante nelle sue giornate, niente che faceva accelerare il battito del suo cuore.
Non aveva molti interessi, come non aveva molti amici, di solito era troppo impegnata col lavoro per permettersi di uscire.

Ma doveva andare avanti.
Doveva abituarsi, come ogni ad adulto, e vivere la propria vita.

Si, questo era ciò che doveva fare.

Il resto della sua routine mattutina era confuso, l'unica cosa che riuscì a fare fu uscire dal suo appartamento e successivamente dall'edificio, lasciando che l'aria fresca le accarezzasse il viso.
Anche se ancora non il clima era abbastanza mite, giorno dopo giorno si raffreddava, annunciando il vicino arrivo dell'inverno.
La ragazza camminò fra le persone, guardando con aria distaccata gli alberi.

Strinse il suo cappotto alla sua figura, cercando di trovare un po' di sollievo nel suo calore.
Iniziò a muoversi più velocemente, desiderosa di riuscire a prendere l'autobus prima delle centinaia di lavoratori, che passavano accanto a lei. Guardando alla sua sinistra, vide la via giapponese del suo quartiere, Ichong-Dong, conosciuta come 'Mini Tokyo'.
Ovviamente, passò dopo essa, in modo da non distrarsi e non arrivare in ritardo a lavoro, che iniziava solo alle nove.

Mentre camminava, sentì d'un tratto un urlo venire da dietro di lei. Si girò curiosa, come il resto delle persone presenti, solo per trovarsi vicino ad un'enorme motocicletta, guidata velocemente, proprio nella sua direzione.

Il fiato della ragazza si fermò non appena vide le luci lampeggianti accese dal guidatore, per segnalarle di spostarsi.
Ma subito l'adrenalina, le fece fare il contrario. I suoi piedi rimasero incollati per terra, riuscì solo a chiudere gli occhi, preparandosi all'impatto.

Voleva che la investisse.

Ma quel momento non arrivò.
Si sentì un suono stridente.
Sebin non provando nulla, aprì gli occhi, vedendo un uomo con un casco nero, difronte a lei.

Era riuscito a fare manovra con la motocicletta, facendola fermare proprio ai piedi della ragazza. Stava usando la propria gamba per tenere il veicolo in piedi, ovviamente inclinato, a causa del peso.

Sebin emise un sospiro tremolante, guardando fra il vetro dell'elmetto, notando inoltre il suo petto che si alzava ad intervalli regolari, calmandosi probabilmente dopo lo scatto di adrenalina che aveva avuto anche lui.

< Perché non ti sei spostata?! >
Il suo urlo arrabbiato la fece indietreggiare, mentre finalmente realizzava ciò che aveva appena fatto.

Aprì la bocca, cercando di rispondere, almeno con delle scuse, ma nulla uscì, stette solo ferma, come un'idiota.
In quel momento, sentì degli altri assordanti ruggiti e più grida, il ragazzo della motocicletta girò il viso in direzione del rumore.

< Merda >
Sebin lo sentì imprecare di nuovo, prima di vederlo girare verso di lei.
< Muoviti, adesso! >

In un secondo lei si spostò e l'uomo era nuovamente sul veicolo, il motore emise un forte suono, prima di partire a forte velocità, provando del vento che scompigliò i capelli di Sebin. Dopo pochi secondi, una macchina nera le passò accanto.

Guardò in direzione del motore, cercando di poter vedere il suo guidatore, ma erano già scomparsi, e dopo qualche attimo, tutto era di nuovo normale.

𝐋achesism • Nct JaehyunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora