2.

61 7 0
                                    

- Jimin-ah - la ragazza passó lo sguardo dal mio a quello del corvino, cercando di trovare una spiegazione a quella situazione per lei alquanto strana.
- Perfetto.. Dunque vi conoscete già. Jungkook, accompagna Jimin nel vostro spogliatoio, dagli l'armadietto di Soo-jin - detto questo si voltó nuovamente verso di me, accennando un sorriso dolce - Jimin, ti lascio a lui. Io ho alcune cose da fare. Kook è il migliore qui, saprá prendersi cura di te. Per qualsiasi cosa puoi chiederla a lui. -
Non lasció che dessi una qualche risposta, che già era scomparsi dietro il separè, il mio cervello era andato da quando avevo incrociato gli occhi in quelli scuri di Jungkook.
Le mie labbra si erano seccate e non sapevo sè proseguire con tutto questo o fuggire da quella situazione alquanto strana, in questo momento chi avrei dovuto ringraziare? Il destino o il Karma?
In entrambi i casi, ero comunque fottuto.
Un anno, un anno per poter voltare pagina. Poter smettere di pensare a lui, a quegli occhi che mi trasmettevano desiderio ogni volta che incrociavano i miei, un anno per poter dimenticare la sensazione del suo tocco e dei suoi baci e ora.. ora era bastato una caffetteria, un incontro casuale e come una bolla di sapone ogni mia speranza era svanita.
- Jimin-ah.. Da quanto tempo. -
Presi un lungo respiro, cercando di non andare in panico. Cosa aveva sempre detto il Dottor Yun? Pensa Jimin che diceva ogni volta che il panico cercava di assalirti? " Jimin, respira.. conta fino a 10 e poi.. poi affronta le tue paure a testa alta. Il dolore puó sfinire, distruggere ma tu, tu puoi rialzarti. Puoi mostrare a chi ti ha ferito che sei una persona coraggiosa, che niente e nessuno puó scalfirti." A quel tempo non avrei mai immaginato di ritrovarmi davanti la stessa persona che allora, aveva ferito il mio cuore.
- Già.. Un tempo lunghissimo. - soffiai lentamente, cercando di rimediare schiarendomi la voce e spostando sguardo dal suo.
- Min-Jee.. Ha detto di portarmi nello spogliatoio.. immagino che dovró appoggiare lo zaino. -
Jungkook mi guardó attentamente, e quello fù ancora peggio, perchè io in qualche modo cercavo di restare calmo e di non perdere la testa. Mentre lui rendeva tutto più difficile. Sè solo Yoon fosse qui con me sarei decisamente più tranquillo, le mani mi sudavano da morire.
- Non vuoi parlare? - inizió lui, incrociando le braccia al petto.
- Di cosa? -  parlare? In questo momento vorrei solo correre via. Rinchiudermi in casa, sotto il mio piumone. Cercando di non crollare a pezzi.
- Di noi.. - strinsi la cinghia dello zaino, voleva parlare di noi. Con che coraggio, poteva parlare di un "noi" dopo tutto quello che avevo passato per poter cancellare quel "noi"
- Sono qui per lavorare.. - dico soltanto, tornando a fissarlo negli occhi. Il corvino scrolló le spalle facendomi cenno con la testa di seguirlo, conducendomi in un lungo corridoio ed in fine in uno spogliatoio piccolo.
- puoi usare questo armadietto, il grembiule è li.. quando finisci il turno lo riponi nell'armadietto. Min-ho e JeeJee non vogliono che venga portato a casa. -
Annuisco lentamente, aprendo l'armadietto e posandoci dentro lo zaino.
Afferro il grembiule indossandolo velocemente.
- Ti dona.. - ammette lui accennando un sorriso e in quel momento non capii per quale motivo il mio cuore avesse perso un battito.

Mentre io ero rimasto in spogliatoio ancora per diversi minuti, Jungkook era uscito. Probabilmente era andato a servire qualche cliente.
Come potevo adesso concentrarmi sul lavoro sè avrei avuto Jungkook li con me?
Forse avrei dovuto parlare con JeeJee e dirle che non potevo lavorare con lui.
Che in questo modo non avrei dato il 100% e che probabilmente avrei fatto qualcosa che avrebbe rovinato questa prova.
Quando ero nervoso qualsiasi cosa avessi in mano finiva per cadere sul pavimento.
Non potevo deludere Yoon, volevo che questo lavoro andasse bene. Che fosse fiero di me, dopo tutto Yoon mi era stato vicino quando tutto sembrava essere andato in mille pezzi.
Presi coraggio ed uscii dallo spogliatoio, raggiungendo la sala. Trovai Jungkook intento a servire un tavolo con alcune ragazze, una di loro rise per qualcosa che il maggiore aveva appena detto.
Jungkook sapeva essere molto carismatico, e io ne sapevo decisamente qualcosa. Era stato proprio questo suo modo di fare a farmi innamorare di lui.

Decisi di osservarlo da lontano, appresi come dovevo comportarmi con i clienti e come prendere nota degli ordini e sopratutto servirli. Non fù difficile imparare, i clienti per lo più di sesso femminile tendevano a chiamarmi più volte, forse dopo tutto un pó di carisma lo avevo pure io.
Presi uno straccio bagnando avvicinandomi ad un tavolo per sparecchiarlo e poterlo cosi pulire.
- Buonagiornata e Grazie.. - dissi ai clienti che stavano per uscire, inchinandomi appena.
Una volta usciti potei sistemare il tavolo.
Passare lo straccio sulle sedie. Togliere i piatti e portarli in cucina.
Gli ultimi clienti li servì Jungkook, così io poteii aggrapparmi al bancone e cercare di farmi passare questo dolore ai piedi.
Non ero più abituato a lavorare tutte queste ore, quante cose avevo smesso di fare da quando ero stato mollato?
- Tutti bene Jimin? - alzai la testa sentendo la voce di JeeJee, mi risollevai annuendo piano e battendo i piedi a terra.
- Si, mai stato meglio. - cercai di sfoderare il mio sorriso migliore e lei sorridendo tornó ad occuparsi delle stoviglie.
Una volta usciti gli ultimi clienti, passai a spazzare la sala e portare tutti i vassoi a JeeJee.
- Jimin-ah.. puoi sederti ora. Ordina qualcosa da mangiare. Offre la casa! - disse lei.
A quel punto mi sedetti sulla sedia allungandomi sul tavolo. Appoggiai la testa alle braccia, ero esausto.
Non avrei mai potuto inmaginare che fare il cameriere fosse cosi difficile.
- Tieni .. - respirai quel delizioso profumo di "tteokbokki" ritrovandomelo in un vassoio.
Solleva lo sguardo incrociando gli occhi in quelli di Jungkook.
- Te lo sei meritato.. - presi le bacchetti staccandole l'una dall'altra e iniziai subito a mangiare.
Rendendomi conto di quanto avessi davvero in quel momento bisogno di mangiare.
- Mmmh.. è buonissimo.. - mormoro più a me stesso che al corvino che in quel momento si era seduto di fronte a me.
- Ora che il tuo turno è finito, ti vá sè parliamo un pó? - mescolai il tteokbokki con le bacchette, tenendo lo sguardo fisso sulla ciotola,
non avevo molta voglia di parlare. Ero esausto, avevo solo voglia di andare a casa e riposare.
- Kook.. Possiamo parlarne un altra volta? Oggi è... Sono troppe cose tutte insieme. Un nuovo lavoro.. e il dover lavorare con te. Non ho la mente lucida per poter affrontare questa discussione.. -
Alzai lo sguardo dalla ciotola ai suoi occhi, sembrava quasi deluso dalla mia risposta, ma io ero davvero confuso, non sapevo sè rivederlo fosse positivo o negativo.
Non riuscivo a pensare lucidamente.
- il fatto che tu sia qui, non mi vieterà di accettare questo lavoro.
Vuoi la verità? Volevo andarmene quando ti ho visto. Puoi biasimarmi? Un anno Kook.. Un anno sei sparito e ti devo ricordare com ero quando mi hai lasciato? -
Perchè quello sguardo così triste mi faceva male al cuore? Strinsi le bacchette tra le dita. Riprenditi Jimin. Lui quella notte ti ha lasciato sotto la pioggia con il cuore in mille pezzi, cercai di rallentare il respiro, distogliendo la mente da quella notte.
Non potevo ricordare, non volevo ricordare.
- Nè riparleremo.. Io.. Grazie per il tteokbokki, vado a casa.. -
Mi alzai da tavola salutando velocemente JeeJee e uscendo fuori dalla caffetteria.
Presi la bici e pedalai velocemente fino a casa.

what if i love you?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora