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<<È ora di andare Clarke. Lascia tuo padre e sali in macchina>> strilla Abigail alla figlia prendendo uno zaino dalla cucina. Sapevano che prima o poi sarebbe successo, e avevano già preparato il minimo indispensabile, ma la sorpresa ha scelto un pessimo momento per farsi avanti.
La bimba accarezza il viso del padre sdraiato sul pavimento: non è riuscito a entrare nel bunker in tempo e l'esplosione non ha lasciato superstiti se non quelli già al sicuro. L'uomo non era con la sua famiglia nel momento in cui la bomba scoppiò, e ne ha pagato le conseguenze sulla sua stessa pelle.
Clarke, ancora con le lacrime che le rigano il viso, lascia il cadavere di suo papà e salta in auto senza dire una parola.

"Vi parlo in diretta dal luogo in cui è stato lanciato il missile che pochi minuti fa ha colpito Mount Weather, Virginia" alla radio un cronista racconta cosa è appena successo tralasciando l'interrogativo di cui solo Clarke e Abby sanno la risposta: chi ha lanciato il missile?
La bambina cambia la frequenza della radio  ma tutti i canali parlano solo di questo, così la spegne e mette le cuffie collegate al suo MP3.
Mentre guarda fuori dal finestrino la vista su Mt. Weather ascolta "Let her go" dei "Passenger".

° ° ° ° °

<<Forza Clarke. Prendi la valigia e vai a salutare tua nonna. Ti sta aspettando in cucina>> dice Abby alla figlia invitandola a scendere dall'auto.
Sono passati 6 anni dall'esplosione, ma le cose per la famiglia Griffin non sono migliorate: hanno dovuto traslocare in continuazione perché i vicini di casa non vogliono avere i parenti di uno scienziato che ha fatto saltare in aria una montagna, come vicini di casa. Al momento stanno cercando una nuova casa, e di conseguenza, Clarke passa molto tempo con sua nonna mentre sua madre è fuori.

Quando finalmente riescono a trovare una sistemazione, non ci pensano molto prima di traslocare e sperare di non dover andarsene a breve.
La casa delle Griffin è abbastanza piccola, ma con il minimo indispensabile: una cucina, un bagno, un salotto, due camere da letto e un giardino non molto ampio.
C'è solo una casa a un centinaio di metri di distanza: la nuova abitazione si trova all'interno di un bosco.
<< Hey Clarke, scendi a conoscere i nuovi vicini>> urla Abigail alla figlia in modo da farsi sentire <<Arrivo subito>>

Clarke pov

I nuovi vicini mi sembrano delle persone a posto: i genitori sembrano brave persone e i figli anche. La sorella minore, Octavia, è un po' timida, ma da come me ne parla Bellamy sembra una ragazza che sa il fatto suo. Bellamy è il fratello maggiore e sembra un po' più estroverso della sorella.
Mi piacciono i miei nuovi vicini, e penso di piacergli anche io, o almeno, finché non scopriranno di mio padre; ma ora non è questo il problema.

° ° ° ° °

Mamma ha trovato lavoro nell'ospedale del paese, e io ho iniziato il quinto anno di liceo nella mia nuova scuola. Ho perso il conto di quante ne ho cambiate negli ultimi anni, ma finalmente sono arrivata all'ultimo anno scolastico.

Octavia è nella mia stessa classe e siamo praticamente migliori amiche: si è sciolta da quando l'ho vista per la prima volta e ho scoperto che è una ragazza tosta e anche molto simpatica. Suo fratello Bellamy ha finito la scuola un po' di anni fa e ora lavora come artificiere nella base militare della città.
<<Octavia>> sussurro alla mora attirando la sua attenzione << vedi quel ragazzo laggiù? È da quando siamo uscite dalla classe che ti guarda>>

<<Ma chi Lincoln? Perché mai dovrebbe guardarmi? Ho qualcosa tra i denti? >>

<<Tranquilla non hai niente. Secondo me gli piaci>>

<<Non lo so. Comunque non è niente male>>

Entrambe ridiamo sotto i baffi prima di andare in mensa per pranzare. Oggi c'è lo spezzatino con le patate, ma, dato che il cibo della nostra mensa fa schifo, saprà sicuramente di spazzatura. Ma quando si ha fame non si fa gli schizzinosi.

<<Ah Clarke, mi ero dimenticata di dirtelo, tra due settimane  è il mio compleanno e pensavo di fare una festicciola. Ti va di venire? >>

<< Ovvio che si. Devo solo pensare a che regalo farti. Sarà una festa con tanta o poca gente? Come mi devo vestire? >>

<<Tranquilla, a questo ho già pensato tutto io. Prima della festa vieni da me così ci prepariamo insieme. Ti presto tutto io. Ah, e per il regalo non serve nulla: basta un bigliettino>>

<<Sei matta? È il tuo compleanno! Un regalo è d'obbligo! Comunque grazie Octavia. Solo una domanda: Hai intenzione di invitare anche Lincoln? >> domando alla mora con un sorrisetto malizioso indicando con la testa il tavolo a cui sono seduti Lincoln e il suo amico Nyko.

<<Invitero sia lui che Nyko. Ah, ci sarà anche Finn. Si è appena lasciato con Raven e ha detto che ha bisogno di divertirsi un po', mentre Raven preferisce stare in casa per riparare qualche aggeggio meccanico>>

<<Aspetta, hai detto che ci sarà anche Finn? Quel Finn che ha fatto perdere il torneo di basket della classe perché ha preferito girarsi a salutare le ochette che facevano il tifo? Il Finn che sta venendo verso di noi? >>

<<Si cara, proprio lui. Ho visto come ti guarda e penso che potrebbe funzionare tra di voi>> mi risponde lei facendomi l'occhiolino prima di salutare Collins.

<<Hey Octavia, ciao Clarke>> saluta il moro prima di sedersi vicino a me
<<Ciao Finn>> risponde la mora.
<<Collins>>

<<Ce l'hai ancora con me per aver regalato alle mie ammiratrici un sorriso? >> mi domanda girandosi verso di me

<<Assolutamente no. Scusate, ma ora devo andare. Harper mi ha chiesto di parlarle prima della lezione di biologia. Ciao Octavia, Collins >> prendo le vie cose e me ne vado.

𝓜𝔂 𝓫𝓮𝓼𝓽 𝓯𝓻𝓲𝓮𝓷𝓭 '𝓼 𝓫𝓻𝓸𝓽𝓱𝓮𝓻  {𝕭𝖊𝖑𝖑𝖆𝖗𝖐𝖊} Where stories live. Discover now