Perché essere etero è normale?

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Il giorno dopo, ero già più tranquillo.

Non dovevo più temere che Comet non mi rispondesse perché, per quanto potesse essere riservato, aveva ceduto alla curiosità.

Mi dissi che sì, era bello intrattenere una corrispondenza con un ragazzo che poteva capire i miei sentimenti, ma che questo non avrebbe dovuto distrarmi troppo.

Quindi, mi impegnai ad assumere un atteggiamento più rilassato a riguardo.

Tale impegno mi avrebbe permesso anche di sviare i sospetti di Hermione che, il giorno prima, si era accorta che non riuscivo a stare fermo sulla sedia della mensa per l'agitazione.

E non era neanche l'unica.

«Oggi stai meglio Harry, che ti era successo ieri?» mi chiese Hannah a pranzo.

Dovevo aver dato davvero spettacolo, perchè sembravano tutti molto interessati a sentire le mie giustificazioni.

«Ho dato di matto, eh?» dissi in tono scherzoso.

«Direi! Sei praticamente scappato via dal tavolo 7 come se ne andasse della tua vita!» commentò Hermione, facendo ridere gli altri.

Lei però era seria e, dopo anni di amicizia, era impossibile non riconoscere quello sguardo.

Quello sospettoso e indagatore. Quello incredibilmente perspicace.

Se non avessi fatto più attenzione, l'avrei spinta a preccuparsi per me e poi mi sarebbe toccato mentirle per depistarla. E mentire ai miei amici mi faceva sentire un verme.

«È stata una sciocchezza davvero! Ero solo preoccupato per... per-per Teddy!» balbettai e Ron smise di ridere.

«Perchè preoccupato?» «Oh cielo, che cos'ha Teddy?» chiesero Ron e Hermione in coro.

«Chi è Teddy?» chiese Hannah, alternando lo sguardo da me agli altri.

Blaise si strinse nelle spalle, chiarendo che non ne aveva la minima idea. Draco invece, mi fissava con sguardo confuso.

«È il figlio di-»

«Ma che cos'ha?!» mi interruppe Hermione, nervosa.

«Calmati, sta bene! Cioè... si era ammalato e aspettavo notizie da Andromeda. Ieri sera comunque, mi è arrivata una sua lettera e mi ha detto che sta già meglio, era solo una stupida influenza»

Era una mezza verità, perché in effetti Teddy aveva avuto l'influenza ed era guarito in fretta grazie alle cure di sua nonna.
Ma non lo avevo saputo fino a quella mattina, quando avevo aperto la lettera che la sera prima avevo messo da parte.

Draco ebbe un leggero spasmo, quando nominai sua zia. Sempre che la definisse ancora tale. Ma a parte questo non commentò.

«Mi hai fatto venire un colpo!» mi rimproverò Hermione, tenendosi il petto.

«Scusa» dissi.
Poi mi accorsi che Hannah ci osservava ancora con confusione e mi affrettai ad aggiungere: «Teddy è il figlio di Remus Lupin e Nyphadora Tonks. Ora se ne prende cura sua nonna, Andromeda. Io sono il suo padrino»

«Oh no, Harry!» si intromise Ron, abbassando la voce. «Perros sta venendo qui! Non ci basta doverlo sopportare in classe!»

Robin Perros era il barboso tizio che amava vantarsi della sua bravura sul Settimanale Universitario, quando il realtà al corso faceva piuttosto schifo.

Io e Ron cercavamo sempre di evitarlo, perché aveva questa brutta abitudine di osannarci davanti a tutti a voce troppo alta, per dare a intendere di essere nostro amico.

Tuo, HarryWhere stories live. Discover now