.🦋𝕗𝕠𝕦𝕣𝕥𝕙🦋.

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«Tu cosa?» chiese Jimin alzandosi subito dal letto

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«Tu cosa?» chiese Jimin alzandosi subito dal letto. Sembrava come se l'alcool nel suo corpo fosse evaporato alla parola "Jeon". «Hai sentito. Farò un colloquio con i signori Jeon! Se dovessero assumermi potremmo iniziare una vita nuova» sorridesti ed anche tu ti alzasti dal divano. Immaginavi già la tua casa con i soldi che avresti guadagnato facendo da assistente al signor Jeon Jungkook.

Una casa grande,magari una villetta isolata dalla città,un posto in campagna al quale attorno alla villa vi erano cascate di fiori ben curati e di tutti i colori. Un cagnolino o un gatto,o addirittura un coniglietto a farvi compagnia,sia a te che a Jiminie. Magari con una piscina esterna e una interna dotata di idromassaggio. Ti mettesti a fare piccoli volteggi entusiasta di quei sogni irrealizzabili. La tua gonna in tull nera ma con dettagli glitterati svolazzò delicatamente,accarezzandoti le cosce con destrezza innata.

Se fossi stata assunta in quella casa,potevi dire addio a quella vita noiosa e ricca di regole,potevi ricominciare,potevi... «Non se ne parla proprio! Perché dovresti andare a casa di uno sconosciuto?» ti chiese il ragazzo biondo qual era il tuo fidanzato corrucciato. Non lo capisti e fermasti subito il tuo volteggio da danza del valzer. «Che intendi dire?» gonfiasti le guance e mettesti le mani ai fianchi. «È pericoloso andare in casa delle persone di cui non si conosce nulla,tu che sai cosa potrebbero farti?» eri incredula.

Scuotesti la testa lievemente e fermasti subito le sue paranoie inutili. «Jimin,ma ti senti quando parli? Sono i Jeon! Quei Jeon. Non puoi dire che sono dei rapinatori seriali o stupratori,non possono esserlo» il sorriso gentile di Namjoon si presentò nella tua mente vivido,facendoti stringere le mani a pugno. Ormai avevi preso la tua decisione e non volevi tirarti indietro. «Che cosa ne sai tu?» chiese e le notizie riguardo loro figlio scorsero come dei flash nella tua testa. «Perché loro figlio è rimasto paralizzato».

Nessuno di voi due fiatò. Jimin neanche ti degnò di uno sguardo, semplicemente prese a sbattere il piede sulla moquette fastidiosamente. Alzasti gli occhi al cielo. «E penso che un lavoro come questo sia adatto a me» vedesti il tuo fidanzato storcere la bocca. «Non è un lavoro troppo pesante per te? Badare ad una persona invalida...» la cosa che ti dava fastidio nel carattere di Jimin era che non credeva nelle tue capacità.

«Santo cielo,Jiminie, credi in me per una volta!» stufa di quella discussione entrasti nella camera da letto ignorandolo completamente. Hai udito solo il sospiro pesante del tuo ragazzo prima di chiudere gli occhi e abbandonarti in un mondo lontano dalla realtà.

[...]

La villa Jeon non era grande...era gigantesca! Con tanti dettagli quasi medievali come i merli sopra il tetto. Sembrava un castello più che una villa. I muri infatti erano composti da blocchi di pietra uniti fra loro grazie al calcestruzzo,si vedevano i dettagli,la cura di quella villa. Il giardino con una strada di ciottoli e ghiaia che portava all'ingresso era ricco di rose bianche e rosse,con ibischi dai mille colori caldi.

Ali Di Farfalla || Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora