Leandro732398
Cara Bruk, leggo che ti piace scrivere e infatti, vedo che scrivi tanto. Mi dispiace che poche persone abbiano risposto ai tuoi messaggi e così ho deciso di rimediare a questo torto. Devi avere pazienza, le persone amano maggiormente scrivere e parlare di se stesse e non trovano il tempo di scrivere e parlare agli altri. Non è cattiveria, è una tendenza naturale a concentrarsi su se stessi. Leggo anche che sei molto giovane. Molto bene per te; te lo dico perché in questi tanti anni l’ho imparato e non per sentito dire. Ti voglio raccomandare di fare una cosa che glia fanno poco spesso. Alza lo sguardo anche sul mondo; impara a guardare con lo stesso interesse ciò che ti vicino, come ciò che ti è lontano e non ti appartiene. La varietà e la profondità de mondo ti stupiranno. Continua a scrivere, sei brava. Occhio a qualche trappola della grammatica italiana anche. È molto facile cascarci. Coltiva le tue passioni e sii attenta alle passioni degli altri. Ciao e buona notte.
BrukDeStefani214
@Leandro732398 Curiosa speculazione ed opinione …É un ipotesi particolare. Tuttavia sono molto appassionata anch’io in questo genere di cose seppur vadano al di là del campo di mia competenza (campo scientifico,psichiatrico e psicologico). Mi andrò ad informare per conoscere magari opinioni e teorie affini alle tue . Grazie intanto per l’input. Buonanotte.
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Leandro732398
In altre parole, non c’è niente di male nelle imperfezioni umane. Anzi, talvolta dietro di esse si svela la bellezza della nostra complessa natura.
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Leandro732398
Ciao Bruk. Provo a spiegarmi. Ciò che è affascinante è il meccanismo attraverso il quale la nostra mente codifica e decodifica i messaggi espressi, in forma scritta, attraverso complesse sequenze di segni. Questa funzione del cervello la condividiamo con animali che ci sono vicini geneticamente, come gli scimpanzé e i bonobo, anche se a un certo punto della nostra storia evolutiva devono essere scattati dei meccanismi che ci hanno permesso di sviluppare tale capacità di astrazione in una forma molto più raffinata. In questo senso, è affascinante osservare che alcuni individui devono aver mutato alcuni piccoli meccanismi sviluppando lo svantaggio della dislessia in cambio, magari di altri vantaggi. Osservo, ad esempio, che Einstein e Picasso erano dislessici.
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