Nevis Menegatti

Scrivo da quando ne ho memoria. Ricordo giorni e notti folli passati piegata su fogli volanti a scrivere quello che sapevo sarebbe stato un Best Seller. Avevo undici anni allora, la grammatica era un'opinione e non avevo un computer o una macchina da scrivere, così come non mi rendevo conto che una storia scopiazzata da Final Fantasy X (con qualche aggiunta personale) non mi avrebbe portata da nessuna parte. Eppure, nonostante età ed indecenze ortografiche, le mie centoventi pagine di un romanzo tutt'oggi incompiuto erano le più belle che io avessi mai letto.

All'età di vent'otto anni le conservo ancora. Con imbarazzo, certo, ma anche gelosia.

Ci ho messo tanto a trovare la famigerata smarrita, retta via. Ho sputato sangue e, lo ammetto, versato qualche lacrima perché gli ultimi tre anni sono stati duri; lavoro e amore avrebbero potuto andare meglio. È così per molti di noi, italiani con una patria ma senza gloria.

Prima dell'offerta da una casa editrice pronta ad investire in una scrittrice esordiente ne ho ricevute tantissime altre (a pagamento, ovviamente). Molte di più sono state le e-mail e lettere di rifiuto da parte di coloro che non se la sentivano di rischiare con un nome non noto. Avevo persino pensato di smettere, ma l'amore per la scrittura non è qualcosa che si può dimenticare. Ci sono quelle poche persone tra mille che hanno bisogno di creare, inventare ed immaginare per sopravvivere. Se questa possibilità ci viene tolta, è come rubarci l'anima.

Più di trecento libri letti dopo, liceo linguistico e un corso di scrittura creativa della durata di due anni a Milano (Dreamquest) ho finalmente completato il mio primo romanzo, il quale verrà pubblicato da una CE non a pagamento (WriteUp) a Novembre... tempi d'editing permettendo!